Creato da Verginello_71 il 13/06/2006
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STEPHEN HODGE - "I MANOSCRITTI DEL MAR MORTO"

INDRO MONTANELLI - "I CONTI CON ME STESSO"

GLENN COOPER - "LA BIBLIOTECA DEI MORTI"

 

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CLINT EASTWOOD - "GRAN TORINO"

 

STO GIOCANDO...

 


SEGA - "VIRTUA TENNIS 2009"

 

CALCINCULO

 

Calcinculo VIRULENTO a tutti quei tg che fanno servizi giornalistici su come la gente si sia lasciata prendere dal panico in merito all'influenza suina. Fatto sta che il panico è venuto perchè i tg ne hanno parlato. Troppo e a sproposito.

 

PERLE DI STITICHEZZA

 

"Sono convinto quanto voi dell'accanimento giudiziario contro Berlusconi, ma non dobbiamo lasciare nemmeno il minimo sospetto sulla volonta' del Pdl di accertare la verita' sulle stragi di mafia. Se ci sono elementi nuovi, santo cielo se si devono riaprire le indagini, anche dopo 14-15 anni! .,,
(Gianfranco Fini)

 
 

 

 

C'erano una volta gli scacchi...

Post n°16 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da Verginello_71

Installo un gioco di scacchi per pc.
Arf! Genio della tattica, a me!
Settaggi di rito (mo te rompo!)
e scelta del livello di gioco.
Seppur tentato da un attacco di sboronaggine,
inizio dal livello minimo:
CEREBROLESO.
Giusto un paio di partite per rompere il ghiaccio,
in scioltezza.
Mi disintegra...
La scacchiera sembra un prato d'erba
su cui è appena passato Attila,
accompagnato da 10000000000000 Unni incazzati neri,
che non trombano dalla precedente era glaciale.
Sgrunt...
Mo facciamo sul serio và.
Partenza cauta, ma alfine do scacco matto a Attila, lo possino!
Saliamo di livello, ormai so' figo:
COMUNQUE LESO, DA QUALCHE PARTE.
Partenza ardita, un arrocco geniale e in pochi minuti
- limitando al minimo le perdite -
scacco matto.
E' fatta, so' sempre più figo.
Un livello più in su:
SCIMMIA.
Partenza infuocata...scivolone sulla buccia di banana...azz.
In 6 mosse il mio alfiere finisce sgranocchiato allegramente,
e il cavallo lo segue: ne verranno fuori ottime bistecche...
Non pago e mai domo, lotto strenuamente
fino ad ottenere un vergognoso
quanto insperato stallo: patta.
Sta scimmia è un cercopiteco... - penso tra me e me -
Ardito, salgo di un altro livello:
BAMBINO.
Già minato nell'orgoglio ma non nello spirito,
con movenze feline i miei due alfieri riescono a farsi la Regina,
e a farlsela alla grande!!
(Triplice orgasmo...il loro più il mio).
Aleeee-ohoh, aleeeee-ohoh!
Vittoria mia, fanculo alle banane.
Another level:
PRINCIPIANTE.
Non l'avessi mai fatto....
Devastazione, morte, terrore, eccidio....
In 7 minuti mi ritrovo solo con qualche pedone
(li guardo in faccia e SO che si stanno ammutinando, me lo sento.
Hanno ancora un briciolo di dignità....LORO!)
Finisce con il mio Re, solo e ammutinato (piccole serpi traditrici!)
già a 90° e con i pantaloni abbassati...
Lo sento sussurrare: <<Non farmi troppo male, non farmi troppo male, non farmi troppo male......>>.
Meglio se torno al solitario, và....



 
 
 

Gooolll!

Post n°15 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da Verginello_71

"I LOVE THIS GAME!"

 
 
 

False speranze...

Post n°14 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da Verginello_71

Un mio conoscente di Internet mi ha scritto una mail dicendomi, a grandi linee: << Da quando hai preso in mano seriamente il tuo blog, vedo che le visite salgono in fretta!! Auguri per il blog Vergi!!>>. Avrei voluto che la mia risposta fosse:<< @!!%arghhhh!Pork!Vacc!Putt!Fig!Teposs!Stica,Stami e Stene,ßÔÒÈcazz!!>>. Ma dato che sono una personcina a modo, gli ho semplicemenmte scritto: <<Sono io che continuo a entrare/uscire per modificare...ma più che altro perchè non ci capisco na motosega, maremma ciclamina!>>
.......

 
 
 

C'era una volta il circo...

Post n°13 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da Verginello_71

Non so voi, ma per me questo breve monologo è terribilmente poetico.



 
 
 

C'era una volta la maledizione perfetta...

Post n°12 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da Verginello_71

 
 
 

C'era una volta l'omosessualità...

Post n°11 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da Verginello_71

A 36 anni suonati, devo ammettere di non aver ancora capito cosa sia l'omosessualità. Premetto che non ho conoscenze dirette o indirette, nemmeno di striscio, nemmeno per sentito dire. Ma, sempre a 36 anni suonati, credo di aver capito cosa NON E' l'omosessualità (senza fretta, pian pianelo, ga riarò anche me neh). L'omosessualità non è una malattia. E non credo nemmeno nella maniera più assoluta che si nasca omosessuali, complice magari qualche strano mix genetico o cromosomico. Sarei più propenso a pensare che l'ambiente sociale, l'educazione, l'ambiente famigliare possano in qualche modo essere più influenti di una cosa che possa anche lontanamente avere a che fare con un evento di natura patologica o congenita. E, dulcis in fundo, (tròmbino le squillo e tambùrino i rulli!) NON E' nemmeno una scelta. Non può esserlo. Affermare una castroneria del genere equivale a sostenere che una persona sceglie di essere etero. Ma voi, sinceramente....avete scelto di essere etero????? Non so come ha funzionato la storia con voi; io so solo che un bel giorno ho cominciato a sentirmi attratto dalle donne e solo da quelle. Non l'ho scelto, è successo. Il termine SCELTA, per definizione, ha un senso nel momento in cui si presentano due o più opzioni tra cui decidere. Cosa che non è successo a me e credo nemmeno ad un qualsiasi altro eterosessuale. Ha più senso parlare di scelta nel caso dei bisex forse. Ma nessuno sceglie da cosa/chi essere attratto. Succede. E basta.

 
 
 

Detesto. A volte odio...

Post n°10 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da Verginello_71

(Un po' di sana autoctitica)

Odio i reality show e non capirò mai cosa si aspettano di vedere, tutti quelli che li guardano.
Odio George W. Bush e non solo perché è The President.
Detesto le starlette, le veline, le letterine, le bustine, le schedine. Tanto belle quanto pericolosamente vuote.
Detesto il gossip.
Detesto la trasgressione.
Detesto gli eccessi.
Detesto l’esibizionismo.
Odio gli odierni politicanti, sempre meno uomini di politica e sempre più uomini politici.
Odio le tasse.
Detesto i leccaculo e chi si vende in varie forme: ci sono svariati modi di “prostituirsi”.
Detesto i “bravi cattolici”, quelli sempre in prima fila a messa e altrettanto in prima fila (o sul pulpito) a sparare giudizi, come se fossero gli unici possessori di un’unica Verità.
Detesto gli agnostici che dicono di non credere in un Dio perché non ci sono le prove scientifiche a dimostrarlo; a questi preferisco gli agnostici che non credono semplicemente perchè non glie ne frega un cazzo, con o senza prove.
Ho odiato mio padre, ma il tempo cura tutto.
Odio “l’intellighenzia”.
Detesto il “politicamente anarchico”, ma adoro “l’intellettuale anarchico”.
Detesto i manga, quelli degli ultimi anni in particolare.
Odio chi fa ancora pubblicità su carta riempiendoti la cassetta della posta con pezzi di Amazonia, che butti senza leggere. Un albero muore offeso due volte.
Detesto molti dei personaggi televisivi.
Detesto molti dei programmi televisivi.
Odio chi mi obbliga a pagare (il canone) per poter detestare personaggi e programmi.
Detesto le maratone televisive a scopi benefici.
Detesto gli sms da inviare donando un euro a qualche ente.
Detesto chi non spegne mai bene la cicca nel posacenere…e lo dice un fumatore.
Detesto i "Gay Pride", i "Family Day" e tutte quelle manifestazioni che non andrebbero “festeggiate ad hoc”  nelle piazze, ma semplicemente vissute.
Odio chi mi ha costretto a usare l’euro senza prima chiedermi almeno un parere.
Detesto i crucchi, i francesi e gli inglesi.
Detesto chi fa beneficenza rendendo la cosa pubblica.
Odio quasi tutti i quiz/telequiz.
Detesto il fascismo e il comunismo.
Detesto chi si finge buono senza esserlo.
Detesto il ricco che mette in vista il suo tenore di vita facendotelo pesare.
Detesto il poveraccio che finge di avere un tenore di vita che non avrà mai.
Detesto chi non chiede mai scusa pretendendo che tu lo faccia al minimo errore.
Odio la presunzione.
Detesto quelli che sono convinti di aver capito tutto della vita.
Detesto gli eterni “Peter pan”.
Odio i nazisti, nostalgici o delle nuove generazioni.
Odio Tronchetti Provera.
Odio le compagnie telefoniche.
Odio le banche.
Odio gli istituti assicurativi.
Odio le cause farmaceutiche.
Odio chi abbandona gli animali.
Odio i pedofili.
Odio la Fiat.
Odio le promesse pre-elettorali.
Detesto gli impiegati statali.
Detesto chi continua a delegare il proprio ruolo educativo alla scuola.
Detesto quelli che, sono in auto e tu li fai passare gentilmente, o gli dai la precedenza anche se non ce l’hanno, e loro non si degnano nemmeno di alzare la mano per ringraziarti. Un piccolo gesto. Costa così tanto?
Odio quelli che in autostrada, mentre tu stai sorpassando in terza corsia, ti arrivano dietro cominciando a sfanalare un chilometro prima per intimarti di fargli strada.
Odio quelli, sempre in macchina, che ti si attaccano al culo dell’auto, come piattole.
Detesto alcuni dei miei vicini e i loro figli. Forse, da ragazzo, li ho anche odiati.
Detesto le cose griffate.
Detesto chi è convinto di essere sempre coerente.
Detesto il mio ex datore di lavoro. Forse l’ho anche odiato. Noi poveri “esuberi” chiedevamo 4 merdose lire in più in busta e lui rispondeva che non c’erano soldi. Poi si prendeva una bella barchettina da 15 metri. Son passati gli anni, i miei ex colleghi continuano a chiedere quelle 4 merdose lire, lui risponde che non ci sono soldi. Intanto però si è comprato il Parma…
Detesto quei genitori che permettono ai propri figli di rincoglionirsi davanti alla tv o alla Playstation.
Detesto quei genitori che danno sempre e comunque ragione ai propri figli.
Odio il caffè bruciato.
Odio il cappuccino senza schiuma.
Detesto le brioches senza crema.
Detesto le marmellate.
Odio il miele.
Odio le cimici.
Detesto le persone che non si rimettono mai in discussione.
Detesto quelli che dicono che nella vita non bisogna mai scendere a compromessi.
Detesto gli scrocconi.
Detesto quelli che vogliono sempre offrire.
Odio quelli che, se vedono uno con i capelli lunghi (come me), pensano subito a qualcosa di losco.
Odio la cocaina.
Odio le droghe sintetiche.
Detesto chi, dopo essersi fatto canne per anni, non ha il coraggio di ammetterlo.
Detesto i commenti fuori luogo.
Detesto chi parla troppo e a vanvera.
Odio i brufoli.
Detesto chi è convinto che “l’abito faccia sempre il monaco”.
Detesto chi vorrebbe un mondo senza regole.
Odio la dittatura, in ogni sua forma.
Odio Putin.
Detesto i Giubilei.
Detesto la clonazione.
Detesto la manipolazione genetica.
Detesto l’Unione Europea.
Detesto l’Onu.
Odio gli OGM.
Detesto i manifestanti che si presentano a volto coperto.
Odio gli stadi.
.....................

 
 
 

C'era una volta il dialogo...

Post n°9 pubblicato il 06 Gennaio 2008 da Verginello_71

Capiterà spesso anche a voi, indipendentemente del luogo in cui accada: al bar, sul lavoro, in chat, nei blogs, nei culi delle balene, nelle bocche dei lupi, nei cavallidonatiincuinessunoguardamai. Il dialogo: questo sconosciuto! Sarà una mia impressione, ma mi pare che abbiamo perso il senso di questa parola. Il dialogo non è più uno scambio di opinioni, di informazioni, sensazioni. Ormai è diventato un campo di guerra, un gioco al massacro dove non è previsto il pareggio. Alla fine non può e non deve finire con me, che ho spiegato le mie ragioni alla controparte e con la controparte, che ha fatto lo stesso con me, e vissero tutti come prima felici e stressati. No! Ci devono essere per forza UN VINCITORE e UNO SCONFITTO; uno che HA RAGIONE e uno che HA TORTO. Oppure uno che IMPONE la propria ragione ed un altro che la SUBISCE. Nella migliore delle ipotesi, uno che se la PIGLIA sta benedetta ragione, in un modo o nell'altro; e l'altro che cede per semplice sfinimento. Ovviamente subito accusato di non voler avere un contraddittorio, di essere un vile-nonpensante-privo di midollo. Vogliamo tutti aver ragione, che ci piaccia o no. Siam proprio delle testine neh? Giorni fa, in tivvù, ho visto un piccolo stralcio del discorso che ha fatto il Dalai Lama (che io chiamo affettuosamente DaiDai, visto che èl mola mai), ospite del Comune di Roma. Splendide parole sull'importanza del dialogo, non poteva essere altrimenti (le icone non si toccano mai, nemmeno quando dicono cose ovvie, no?). Ebbene, forse avremmo bisogno di un ripasso di base più o meno tutti. Forse sappiamo davvero il COME, ma su COSA effettivamente sia il dialogo non mi pare di esagerare dicendo che siamo ancora in alto mare. Un mare che non ha un buon odore, oltretutto.

 
 
 

C'era una volta la scrittura...

Post n°8 pubblicato il 06 Gennaio 2008 da Verginello_71

Sto sporconando per tentare di appiccicare una maledetta foto su questo maledetto muro...e non ne vengo a capo. Tags, template, box...MAVAFFANCULOVA'! E mentre tentavo di farlo, pensavo (Bloggo ergo sum? Tra l'altro è il titolo che volevo dare al blog). Pensavo a quanto ci siamo assuefatti alle immagini, perdendo l'uso e il senso della parola, della scrittura. Ogni cosa scritta, se non è corredata da un'immagine, sembra incompleta, nuda, vuota. Mi piacerebbe che questo muro bianco avesse spazio solo per la scrittura, il verbo. Ma so già che, quando avrò capito come inserire le immagini, mi lascerò stregare e le metterò in ogni spazio/angolo/orofizio di questo muro.

 
 
 

C'era una volta Ligabue..

Post n°7 pubblicato il 06 Gennaio 2008 da Verginello_71

Ti ho ascoltato la prima volta in auto. Su una Uno bianca diesel, un glorioso catorcio.
Faceva un freddo boia ("un freddo ingredibbile", per dirla alla Alex Drastico), quel freddo tagliente tipico del Friuli. Che ben si fondeva con il freddo interiore che ci portavamo dentro tutti, durante quei 12 mesi di naja. Lontani da casa, in mezzo a mille dialetti, a mille nonsensi, mille seghe mentali e reali, mille adunate, mille cose assurde da fare per dare un senso ad una cosa che di senso non ne aveva. L'auto era di un mio commilitone di Modena, con cui ho condiviso tutto il mese passato nella Compagnia Atleti, in quel di Aviano. Su quell'autoradio scassata girava solo il tuo primo album; all'epoca manco sapevo esistessi. Ti ho amato da subito. Tra il Bar Mario e una piccola stella senza cielo che scoppiava in volo, in te trovavo quel bisogno di rock da provincia. Erano ancora lontani gli anni della rabbia, in cui il rock un po' più duro avrebbe risuonato nei miei timpani. Ma mi davi ciò di cui avevo bisogno: angeli della nebbia, lepri, fossi, quella provincia da cui ero lontano e che tanto mi mancava. E una musica immediata, forse sempliciotta ma senza troppi fronzoli e arrangiamenti per buttare fumo negli occhi e nelle orecchie. Ti conobbi così. Tornato a casa, mi portai dal Friuli il bisogno di QUEL tipo di musica, di un'alternativa al rock di Vasco. Complice un mio caro amico, fan sfegatato del Liga, mi iscrissi pure al Fans Club. Con fanzine annessa, news, info, foto, tricchetracche. E l'immancabile raduno annuale. Epico fu quello a Bologna: mai visto tanto fango in tutta la mia vita. Non a caso, la videocassetta che documentò l'evento, fu intitolata "Tra fango e realtà". Poi ci fu il raduno (il più brutto, a mio avviso) che finì per essere un'unico evento pubblicitario per il lancio del film "Radiofreccia". Una smarronata galattica. Mi sono sentito parte di un'orgia, il cui unico scopo era lo showbiz. E io (noi), ne facevamo parte. Pagante, cosciente, integrante. Ma passarono gli anni, passarono i cd. Tu c'eri. Ho amato tutto, fino a "Buon compleanno Elvis". Ho amato la grinta di "Lambrusco, coltelli, rose & popcorn"; ho amato il serpeggiante dolore di "Sopravvissuti e sopravviventi"; non m'è dispiaciuta la commerciale ma allegra divagazione di "A che ora è la fine del mondo?". Poi... Poi, come in ogni storia d'amore dettata più dal bisogno che dalla passione, qualcosa è cambiato. Cambiavo io, erano arrivati gli anni della rabbia. Anni strani in cui, a 25 anni suonati, mi trovavo a vivere i 18. Anni sfasati in cui volevo vivere cose che, molto prima, mi ero negato per motivi personali. Anni di Nirvana, di Metallica, di Foo Fighters, di Bush, di Smashing Pumpskin, di canne, di ore passate nelle discoteche afro. Anni in cui il mio bisogno di musica "ruggente" aumentava di giorno in giorno. E tu? Come in ogni storia d'amore, ognuno ha le sue colpe. Io cercavo sempre più rock da un pusher che ormai smetteva lentamente di darmene, per darmi altro. Di cui non avevo bisogno. Migliorava il tuo modo di scrivere, pur con alti e bassi, ma le tue sonorità diventavano banali. Un conto è la semplicità, un altro è la sciatteria. Mi (ci) spacciavi pop-reggiano per rock, ti scioglievi dai ClanDestino e da quel loro sound rabbioso e casereccio che mi aveva conquistato, per circondarti di musicisti appena sopra la sufficienza (quando capirai che non basta dare una chitarra a Poggi Pollini, per definirlo chitarrista? Quando capirai che il tuo batterista non sfigura solo alla festa di Radio Onda D'urto, suonando i bonghetti?). Sei cambiato tu mentre cambiavo io. O viceversa. O entrambe le cose. Nessuna colpa, nessun rimpianto. Mi sono visto in questi giorni il tuo ultimo dvd, "Primo tempo", con tutti i videoclip. Una nostalgia "ingredibbile". Di come eravate tu e la tua musica. E forse anche di com'ero io. Quel Liga mi manca, di questo faccio tranquillamente a meno.

 
 
 
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