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OLBIA GALLURA «Silvia canterà per noi con gli angeli» L’addio alla studentessa sedicenne.

Post n°12 pubblicato il 27 Marzo 2010 da olbiacomune

 

 da La Nuova Sardegna SABATO, 27 MARZO 2010

«Silvia canterà per noi con gli angeli»

L’addio alla studentessa sedicenne. Il ricordo dei compagni e il dolore del fidanzato

1 olb 270310 2 olb 270310

   3 olb 270310  6 olb 260310

di STEFANIA PUORRO

OLBIA. Simone Pinducciu è seduto nell’ultimo banco della fila di sinistra. Non versa una lacrima. E’ pietrificato dal dolore, è composto, nella sua disperazione. Circondato dagli amici e dai compagni di classe che lo abbracciano e lo accarezzano. Lui, soprattutto lui, rimane quasi appartato tra la folla che ha invaso la chiesa delle Salette. Per l’ultimo saluto alla sua amata Silvia, la “principessa” Silvia, morta a 16 anni, martedì, sull’orientale sarda. E che tanti figli di Olbia, in testa i compagni della 2ª B della media Diaz, hanno accompagnato verso l’ultima dimora.
 Il silenzio, durante la messa, viene interrotto dalle lacrime di alcuni ragazzini. E’ il momento più duro, più dilaniante. E’ l’addio per sempre a Silvia. «Ma dov’era Dio?, avrà ripetuto qualcuno. Dio è morto per noi - dice don Roberto -. E lui ha portato con sé la nostra sofferenza e il nostro dolore. Ora, Silvia, il fiore più bello di tutti, è nel giardino del Signore. Lì non appassirà mai e lì canterà con gli angeli». Sì, canterà. Il canto era la cosa che Silvia Pirina amava di più. La sua voce pulita e meravigliosa era riuscita a incantare tutti. Per l’ennesima volta Olbia - dice ancora il parroco - piange per un figlio che ha lasciato questo mondo a causa di un incidente stradale. Preghiamo per Silvia, ma accompagnamo nella preghiera anche la mamma, i suoi familiari, il fidanzato Simone».
 E poi ancora tante parole, le lettere e i messaggi dei compagni di classe letti al microfono. Per arrivare a cantare la “sua”, “Buonanotte, principessa”. «Con la tua voce d’angelo ci hai abbandonato, dandoci l’ultimo saluto. I tuoi occhi azzurri si illuminavano quando cantavi Vasco Rossi - ricorda il giovanissimo Riccardo -. Tu, un’aquila reale con le ali sempre aperte, diretta verso la tua libertà, grintosa e sicura».
 Le parole che legge Adriana su un foglietto sono le ultime che Silvia aveva scritto su Facebook due giorni prima di morire. «A volte ti capita di dimenticare qualcosa... oggetti, date, nomi, scadenze, confessioni, persone... ma alla fine capisci che basta fermarti un attimo e respirare a fondo per capire che non hai mai dimenticato niente... e soprattutto nessuno... perché, anche se non lo meritano, continui a portarli sempre dentro al cuore...».
 Ora sarà Silvia a essere portata per sempre nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta e amata. E che, ieri, hanno accarezzato la sua bara bianca prima di lanciare candidi palloncini nel cielo. Volati subito via, insieme con Silvia.

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 da La Nuova Sardegna SABATO, 27 MARZO 2010

Gli investigatori alla ricerca di un movente per l’attentato incendiario contro gli stazzi di Casagliana di Nanni Secchi

Le fiamme nell’agriturismo: «Un atto intimidatorio»

4 olb agr 270310OLBIA. Le fiamme che hanno incenerito gli stazzi di Casagliana sono ancora in cerca d’autore. Le indagini, portate avanti dai carabinieri di Olbia, partono dalle tracce di liquido infiammabile che gli ignoti incendiari, l’altra notte, hanno dato fuoco mandando in fumo l’agriturismo di Nanni Secchi, 63 anni, già candidato a sindaco e consigliere comunale del Psd’Az nella legislatura di fine anni ’90 Due stazzi bruciati, il terzo si è salvato per puro caso. Il fuoco è stato appiccato negli edifici completati e in parte già arredati. Una batosta economica che supera i 250 mila euro, mezzo miliardo di vecchie lire. Il lavoro di una vita andato in fumo. Nanni Secchi ha ricevuto ieri la solidarietà della classe politica di Olbia e delle centinaia di cittadini che lo stimano da sempre. Resta da capire cosa abbia spinto gli incendiari a bruciare gli stazzi di Casagliana. «Sono senza parole - ha detto Nanni Secchi - mai avuto problemi con nessuno, mai ricevuto minacce, non ho neanche avuto mai un debito. Non riesco a trovare un perché. Quindi, l’unica spiegazione che posso darmi è che sia stato un gesto di una banda che non sa come passare il suo tempo. Una decina di giorni fa ho ricevuto la visita dei ladri, ma non so se possa esserci un legame».
 Anche questo episodio, catalogato come la solita incursione dei “topi di campagna”, viene rivisto sotto una nuova ottica dagli investigatori che si stanno occupando dell’ennesimo incendio doloso scoppiato in Gallura.

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da La Nuova Sardegna SABATO, 27 MARZO 2010

Provinciali. Oggi molti diserteranno la riunione promossa a Tempio dal senatore Sanciu

Il dissenso galoppa dentro il Pdl

Il centrodestra prepara le liste: ci sarà anche la Dc di Uccio Iodice

di ENRICO GAVIANO

6 olb pdl 2703105 olb pdl 270310 OLBIA. Centrodestra gallurese spaccato. Il cuore del dissenso è all’interno del Pdl in cui una corrente è critica verso Cappellacci, l’altra invece affianca il governatore. Nella corsa alla presidenza della provincia il partito di Berlusconi ha un fortissimo rivale, i Riformatori.
 Difficile mettere insieme tutte le anime, che si guardano in cagnesco. Oggi cercherà di tirare un po’ le fila il coordinatore provinciale del Pdl, Fedele Sanciu. Il senatore ha convocato a Tempio la terza riunione territoriale (Palazzo Villamarina, 10.30) per fare il punto. Un incontro in cui mancheranno però diversi rappresentanti di vertice del partito. Fra gli altri il vice coordinatore Matteo Sanna e, per restare a Tempio, Franco Anziani. Nel piatto, amaro, ci sono diversi dissapori. A cominciare dalla corsa alla candidatura alla presidenza, in cui Fedele Sanciu sembra il grande favorito, ma deve cercare di rimettere insieme i cocci. Ieri Bardanzellu, in un pranzo a Badesi, ha lanciato la candidatura di Pietro Luciano. Ma nel Pdl anche l’ala che fa riferimento a Matteo Sanna non si è arresa, tutt’altro, e sottotraccia porta avanti la candidatura del vicesindaco di Olbia, Marzio Altana.
 Tutto perché le divisioni fra gli ex forzisti ed ex di An non è certo sopita. Così la candidatura può essere rivendicata da entrambi anche e soprattutto perché occorre vedere quali equilibri scaturiranno dal tavolo regionale. Stesso discorso vale per le candidature nella lista Pdl, con Fedele Sanciu che metterà nella bilancia il 70 per cento dei nomi, mentre il restante 30 per cento andrà in quota al vicecoordinatore del partito, appunto Matteo Sanna.
 Nella corsa alla candidatura a presidente della Provincia, c’è però l’interrogativo legato ai Riformatori. Anche in questo caso il tavolo degli equilibri, che tiene banco a Cagliari, potrebbe indicare per la Gallura proprio un riformatore, con il conseguente decollo della candidatura di Bastianino Sannitu. Che, fra l’altro, libererebbe proprio per il Pdl il posto di assessore al turismo, con l’inizio di un’altra grossa diatriba fra le due correnti del partito in Gallura.
 Sembra quasi fatto, comunque, il quadro delle liste che correranno nel centrodestra per le provinciali. Con il Pdl e i Riformatori, l’Mpa, il Movimento popolo sardo, e, novità di ieri, la Dc per le autonomie con la candidatura di Uccio Iodice. C’è anche l’ipotesi di una lista civica. Resta il dubbio dell’Udc, che chiude tutte le porte a eventuali liste della Lega, e quello del Psd’az che pone come condizione di avere Franco Del Giudice candidato per il centrodestra a sindaco della Maddalena. Fedele Sanciu sta invece andando nell’isola per presentare Roberto Ugazzi. Altro grattacapo per il Polo...
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OLBIA GALLURA, Auto sotto un camion: Perde la vita Maria Antonietta Maccioni, viveva a Tanaunella

Post n°11 pubblicato il 26 Marzo 2010 da olbiacomune

 

da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 26 MARZO 2010

Auto sotto un camion: muore una donna Tragedia sulla quattro corsie.

Perde la vita Maria Antonietta Maccioni, viveva a Tanaunella

Fiat Ulisse si schianta contro un tir in sosta dopo l’esplosione di uno pneumatico

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di STEFANIA PUORRO
 OLBIA. Un destino spietato. Una gomma che esplode, la Fiat Ulisse che impazzisce fino a disintegrarsi sotto un camion in sosta. Maria Antonietta Maccioni, 48 anni, che viveva a Tanaunella (frazione di Budoni), è morta ieri pomeriggio alle 16,30 sulla quattro corsie, a pochi chilometri da Olbia.
 La donna era diretta proprio a Olbia, doveva andare a prendere una delle figlie. Ma la sua vita si è spezzata tragicamente a poche centinaia di metri dal bivio per Trudda. Scioccato l’autista del tir, Carlo Bartolucci, originario di Pesaro. Si era fermato da poco in un’area di sosta per telefonare a un collega prima di raggiungere il porto e imbarcarsi sulla nave per Civitavecchia. Ha sentito un botto terribile, sulla sinistra, ha visto volare pezzi di carrozzeria. Ha immediatamente capito che cosa fosse successo. Ma non ha potuto fare nulla. La donna che si trovava al volante della macchina finita sotto il cassone del pesante mezzo, è morta sul colpo. Sul posto un’ambulanza del 118, i vigili del fuoco e gli uomini della polstrada di Siniscola, che si sono occupati dei rilievi dell’incidente.
 La dinamica, anche se le indagini sono ancora in corso, sembra comunque terribilmente chiara.
 Maria Antonietta Maccioni (titolare con i suoi familiari del ristorante “La Volpe” a Tanaunella), stava ormai per arrivare a Olbia, dove l’aspettava la figlia. All’altezza del bivio di Trudda, l’improvvisa esplosione della gomma posteriore destra. La donna non ha avuto nemmeno il tempo di reagire: sull’asfalto, infatti, non c’era nessun segno di frenata.
 La macchina si è schiantata prima contro un palo d’acciaio che sosteneva un cartello indicatore e, in mezzo secondo, ha continuato la sua corsa impazzita per pochi metri, sino a un’area di sosta, dove un autista aveva parcheggiato il suo mezzo pesante. E quel destino crudele ha voluto che la Fiat Ulisse andasse a schiantarsi proprio contro il camion fermo, riducendosi a un ammasso di lamiere contorte.
 Carlo Bartolucci si è precipitato subito sulla strada, non riusciva a credere a quanto fosse accaduto. Un altro automobilista di passaggio si è fermato, ha chiamato i soccorsi senza perdere tempo. Tutto inutile.
 Per Anna Maria Maccioni non c’era più niente da fare e l’équipe del 118 ha potuto soltanto constatarne il decesso.
 L’autista del camion (della ditta Mercantini Studio di Pesaro) che trasportava arredamenti per bar, si doveva imbarcare per Civitavecchia per poi raggiungere Pesaro. «Ma prima di arrivare al porto, ho deciso di fermarmi per telefonare a un collega. Ho quindi posteggiato in un’area di sosta. Dopo cinque minuti, la tragedia. Ho sentito un botto fortissimo sul lato sinistro, ho visto schizzare per aria parti di carrozzeria, ho guardato dallo specchietto retrovisore. Un incubo. Sono sceso, ho gridato aiuto. E’ stato tremendo».

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 da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 26 MARZO 2010

Oggi alle Salette l’ultimo saluto alla «principessa» Silvia

6 olb 260310OLBIA. E’ il giorno dell’addio. Dell’ultimo dilaniante saluto a Silvia Pirina, la “principessa” di 16 anni morta tragicamente, martedì pomeriggio, sull’orientale sarda. Schiacciata dalla ruota di un camion.
 Il corteo funebre si muoverà questa mattina alle 10,15 dal cimitero (dove ieri è stata fatta l’autopsia) e poi raggiungerà la chiesa delle Salette. I suoi compagni, insieme con gli insegnanti della scuola media “Armando Diaz”, hanno preparato cartelloni, lettere e messaggi dedicati a Silvia. Per ricordare una ragazzina piena di vita, solare, disponibile, che aveva sempre tenerezze e sorrisi da regalare a tutti. Ma con loro ci saranno tanti figli di Olbia, disperati, increduli.
 Il fidanzato di Silvia, Simone Pinducciu, 19 anni, studente, è riuscito a salvarsi, in quel terrificante incidente. E’ scioccato, non riesce ad accettare la morte della sua piccolina, il suo dolore è infinito.
 Il giovane era alla guida dello scooter azzurro, uno “Scarabeo”, travolto dal camion. Dietro di lui era seduta la sua Silvia, che lo stringeva forte. La giornata era tiepida e volevano fare una passeggiata in spiaggia. Ma al bivio per le Vecchie Saline, pochi chilometri a sud di Olbia sull’orientale sarda, il motorino è stato tamponato con un’incredibile violenza dal pesante mezzo, diretto alla discarica di Spiritu Santu. Un autospurgo della I&G Gallura guidato da Massimiliano Columbano, 37 anni, di Tempio, che continua a non darsi pace. L’autista, rappresentato dall’avvocato Jacopo Merlini, è stato già sentito dagli uomini della polizia stradale di Olbia ma forse, ad alcune domande, non potrà mai essere data una risposta.
 I segni di una lunga frenata sull’asfalto fanno pensare a un disperato tentativo di evitare a tutti i costi l’impatto. Ma non è servito: lo schianto è stato pauroso, i due ragazzi sono volati via. Una tragedia.
 Silvia Pirina è morta sul colpo. Il suo fidanzato si è salvato perché è finito su una cunetta ricoperta di erba.
 Simone Pinducciu non è stato ancora interrogato ufficialmente. Non è in grado di parlare, è troppo presto, il suo cuore è disintegrato, la sua testa scoppia per la disperazione. Avrebbe però detto di ricordare il camion alle sue spalle dal ponte di Padrongianus e poi, una volta arrivato al bivio per le Saline, di aver inserito la freccia per svoltare a sinistra (particolare, quest’ultimo, che invece non avrebbe visto l’autista dell’autospurgo). Poi, il buio totale.
 Quando Simone ha pronunciato ai soccorritori, lucido, le prime parole, ancora non sapeva nulla della sua Silvia. Non la vedeva, ma non sapeva che lei non ci fosse più. Ma è soltanto della sua fidanzatina che continuava a chiedere notizie una volta arrivato all’ospedale (da dove è stato poi dimesso). Alla fine glielo hanno dovuto dire: la sua principessa era volata in cielo. (s.p.)
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da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 26 MARZO 2010

L’Upc di Satta chiede spazio

Avanza la candidatura più decisa e dice no alle primarie

Situazione di stallo in attesa dei risultati delle regionali

di ENRICO GAVIANO

2 olb 2603101 olb 260310 OLBIA. Pausa di riflessione anche in Gallura, in attesa dei risultati delle elezioni regionali nella penisola. Il tavolo provinciale del centrosinistra si è fermato, ma alcune cose si muovono comunque. A cominciare dal tema delle primarie e delle candidature alla presidenza.
 Fra i partiti della coalizione, chi ha avanzato in maniera compatta e decisa la candidatura alla guida della Provincia è l’Upc di Antonio Satta. Un’idea lanciata nel tavolo regionale e ripresa anche in quello provinciale. Il partito dell’attuale vicepresidente provinciale ha un’altra posizione precisa: niente primarie, altrimenti corriamo da soli. Una contrapposizione netta rispetto a quello che pensa Pietrina Murrighile che, messa alla porta dai tavoli istituzionali dell’alleanza, pensa di rientrare dalla finestra giocandosi la carta delle primarie.
 «Aspettiamo con fiducia - dice lo stesso Antonio Satta -, saranno importanti le indicazioni regionali, che ci auguriamo facciano sintesi e dettino delle direttive valide per tutti. Altrimenti toccherà al tavolo provinciale raggiungere questa sintesi».
 Per quanto riguarda la sua eventuale candidatura, Satta per ora frena decisamente. «La proposta di un candidato del nostro partito - dice - è concreta, è stata fatta. Da qui a dire quale sarà il nome, però, ci corre. Faremo le nostre proposte e sentiremo con grande rispetto la parola degli alleati di coalizione».
 Ma un punto è fermo. Lo ribadisce il segretario provinciale Giorgio Spano. «L’Upc non intende passare dalle primarie - dice il coordinatore territoriale dell’Upc -. Pensiamo che si possa raggiungere un buon accordo sul nome del presidente da candidare, evitando di spaccare la coalizione in un momento in cui conta essere uniti al massimo».
 La candidatura dell’Upc ha preso consistenza anche perché l’Idv dovrebbe scegliere un proprio candidato in un’altra provincia, dopo la rinuncia (praticamente scontata) fatta dal parlamentare europeo Giommaria Uggias. Il quadro potrebbe ulteriormente evolversi a seconda delle scelte fatte dall’Udc e da Andrea Biancareddu, che ha in mano il pallino gallurese del partito di Pierferdinando Casini. Una candidatura di Satta potrebbe accelerare l’avvicinamento dell’Udc. E il Pd? Per ora ha visto la candidatura di Pierluigi Caria, consigliere regionale in attesa della soluzione della diatriba con Elio Corda. Proposta fatta dalla corrente minoritaria guidata da Antonio Perinu. Che si chiede perchè non debba essere il Pd a proporre il proprio candidato alla presidenza. Se non si arrivasse a un accordo, sarebbero davvero necessarie le primarie, che si svolgerebbero probabilmente il 18 aprile. Con un quadro, presumibilmente, molto disarticolato.

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OLBIA,Gallura, Silvia Pirina, Muore a 16 anni stritolata da un camion, era in scooter col suo fidanzato diciannovenne

Post n°10 pubblicato il 24 Marzo 2010 da olbiacomune

 

da La Nuova Sardegna MERCOLEDÌ, 24 MARZO 2010

Muore a 16 anni stritolata da un camion

Olbia, Silvia Pirina era in scooter col suo fidanzato diciannovenne rimasto ferito

L’impatto fatale sulla strada per Murta Maria Ignota la dinamica dell’incidente

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240310 olb inc 2 240310 olb inc 3

240310 olb inc 4di STEFANIA PUORRO

OLBIA. Si teneva stretta al suo fidanzatino, che guidava lo scooter. Un ultimo forte abbraccio prima di morire. A soli 16 anni. Schiacciata sotto la ruota di un camion sulla orientale sarda, a pochi chilometri dalla città. Il terrificante incidente è avvenuto ieri pomeriggio, poco prima delle 17, vicino al bivio per le Vecchie Saline. Silvia Pirina, olbiese, che frequentava la scuola media Armando Diaz, è morta sul colpo. Il suo ragazzo, Simone Pinducciu, 19 anni, di Olbia anche lui, ce la farà. E’ stato portato all’ospedale con un’ambulanza, ma non è in pericolo di vita.
 Una tiepida giornata d’inizio primavera, quella di ieri, che Silvia e Simone avevano deciso di trascorrere sulla spiaggia. A bordo dello “Scarabeo” del ragazzo, si sono quindi diretti verso sud, tra risate e coccole. Ma tutto si è disintegrato in una frazione di secondo. Per cause ancora da chiarire, il motorino è stato preso in pieno da un camion della società di servizi I&G Gallura, condotto da Massimiliano Columbano, 37 anni, di Tempio. E i due giovani sono volati via, come fuscelli. Lei è stata stritolata da una delle ruote posteriori: il casco non è riuscita a proteggerla. Lui si è salvato perché è finito sull’erba di una cunetta.
 Una tragedia. Lo scenario è terrificante. L’autista del pesante mezzo si precipita sull’asfalto, scioccato. Si stringe la testa tra le mani, si rende conto che sotto il camion c’è una ragazzina morta. Non si dà pace.
 Ma non si sa, ancora, che cosa sia esattamente accaduto su quel tratto dell’Orientale sarda e se ci sono eventuali responsabilità, sono ancora tutte da stabilire. L’unica certezza: non si è trattato di uno scontro frontale. Sia il motorino che il camion (il mezzo pesante arrivava alle spalle dei ragazzi) stavano andando nella stessa direzione, verso Murta Maria. Ci sono i segni di una frenata lunghissima, sull’asfalto. Il disperato tentativo fatto da Massimiliano Columbano per evitare l’impatto. Ma è stato tutto inutile. Si pensa che i due ragazzi stessero per svoltare a sinistra, verso la spiaggia delle Vecchie Saline, ma anche questa è soltanto un’ipotesi. Adesso a ricostruire la dinamica dell’incidente saranno gli uomini della polizia stradale di Olbia, coordinati da Andrea Chiminelli, arrivati sul posto in pochi minuti insieme con i vigili del fuoco e un’ambulanza del 118 che ha trasportato Simone Pinducciu al Giovanni Paolo II. Ha riportato numerose fratture ed è tutt’ora in osservazione al pronto soccorso «ma - si diceva lì attorno -, il ragazzo era lucido, rispondeva. E non aveva sicuramente capito che la sua fidanzatina non c’era più».
 Il traffico resta bloccato a lungo, a nessuno viene permesso di avvicinarsi nel tratto di strada macchiato di sangue. Il lenzuolo bianco copre il corpo senza vita di Silvia Pirina, mentre gli investigatori tracciano i segni bianchi sulla carreggiata per cominciare a dare un senso a quella tragedia. Massimiliano Columbano viene interrogato e sottoposto, così come previsto dalla legge, all’alcoltest (che risulta negativo). Vengono anche sentiti alcuni automobilisti. Uno di loro è quello che seguiva, a distanza, il mezzo pesante. «E’ tutto accaduto in un attimo. No, lo schianto non lo abbiamo visto. Abbiamo visto il camion che frenava, delle “cose” che volavano molto in alto. Non riuscivano a capire, pensavamo che qualcosa fosse fuoriuscito dal cassone. Solo dopo ci siamo resi conto che si trattava di un ragazzo e di una ragazza e del motorino azzurro sul quale viaggiavano. Ci siamo bloccati, abbiamo visto il volto disperato dell’autista del camion. Un corpo immobile per terra. E’ stato terribile».

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 da La Nuova Sardegna MERCOLEDÌ, 24 MARZO 2010

Una ragazzina dolce e solare: amava la vita

Dopo qualche difficoltà aveva ripreso con entusiasmo a studiare

Non riesco proprio a farmi una ragione che non rivedrò più quegli occhioni

di GUIDO PIGA

OLBIA. La sua gioia era fare un disegno, era cantare in compagnia, era pensare che il futuro sarebbe stato bello. Anche se la vita non è stata mai facile, anche se ogni passo, il più semplice, appare maledettamente più complicato di quello che devono fare gli altri. Silvia Pirina ha lasciato un messaggio che dice molto di lei, della sua voglia di vivere più forte di tutto, anche delle difficoltà scolastiche ormai superate, come dicono le insegnanti. Alla domanda delle amiche sulle “10 persone più importanti della tua vita”, lei ha risposto “Io, tu, egli, noi, voi ed essi”. Un’altissima risposta d’amore che comprende amici, parenti, insegnanti. Tutti.
 E sono le insegnanti, quelle che hanno sempre creduto in lei, che l’hanno saputa aspettare quando aveva deciso di farla finita con la scuola, che l’hanno accolta con entusiasmo quando ha deciso di seguire le loro raccomandazioni e si era ripresentata in classe, a ricordare Silvia.
 «Di Silvia ricorderò sempre i suoi grandi occhioni verdi, i suoi modi così teneri, la sua dolcezza, ma anche la sua grande voglia di rimettersi in gioco. Aveva abbandonato gli studi, però quest’anno era determinatissima ad andare avanti». Sono le prime parole, pronunciate tra le lacrime, di Bonaria Passarò, insegnante di lettere all’Armando Diaz diretta da Fabiola Martini: è qui che la sua alunna Silvia Pirina frequentava la 2ª B.
 «Si era assentata solo prima di Natale, per una congiuntivite. Poi non era più mancata. Aveva capito l’importanza dello studio e ce la stava mettendo tutta. Gli insegnanti erano soddisfatti, non aveva lacune e anche l’ultima verifica di grammatica era andata benissimo. Non riesco a credere che non sia più con noi, non riesco a credere che non vedrò più il suo sorriso. Andava d’accordo con tutti e, soprattutto, era una ragazzina solare e molto disponibile».
 Silvia viveva con la madre e con i fratelli e, una volta finiti i compiti, il suo tempo libero lo trascorreva con il suo Simone. Amava cantare e le piaceva disegnare. Con la matita era una vera maestra e una delle tante dimostrazioni l’aveva data anche su Facebook: aveva disegnato la sua classe, i suoi compagni. Aveva messo una nuvoletta per l’insegnante che diceva, “Ma che classe è!?!”. E i suoi amici tutti a ridere.
 «Era molto brava nelle materie artistiche - conferma la Passarò - e anche i suoi capolavori saranno per noi un ricordo incancellabile. Domani (oggi, ndr) farò lezione nella seconda B alle prime due ore. Sarà una lezione di vita per tutti i compagni di classe, per quei 27 amici di Silvia che l’hanno amata e che, come noi insegnanti, la porteranno sempre nel loro cuore».

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OLBIA-TEMPIO, PROVINCIA GALLURA Arrigo Filigheddu resta a capo dell’Unione Ordini forensi sardi

Post n°9 pubblicato il 23 Marzo 2010 da olbiacomune
 

 

 da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 23 MARZO 2010

L’avvocato olbiese confermato per il prossimo biennio

Arrigo Filigheddu resta a capo dell’Unione Ordini forensi sardi

SGH03F[1]TEMPIO. È ancora un avvocato gallurese il presidente dell’Unione regionale degli Ordini forensi della Sardegna. Si tratta di Arrigo Filigheddu, noto legale con studio ad Olbia, riconfermato tra l’altro presidente dell’Ordine degli avvocati del foro di Tempio nel corso delle elezioni svoltesi appena qualche settimana fa.
 La sua riconferma, per acclamazione, si è avuta qualche giorno fa nel Palazzo di Giustizia di Nuoro, città che è stata scelta come dislocazione baricentrica rispetto alle sedi di altri ordini, tribunali e uffici giudiziari dell’isola. Arrigo Filigheddu resterà quindi in carica ancora per il biennio 2010-2011 e avrà come vice i colleghi avvocati Ettore Atzori di Cagliari e Gavino Arru di Sassari, come segretario Mario Pilia di Lanusei e tesoriere Giammario Lisca di Tempio.
 Nello stesso tempo l’avvocato Filigheddu continua ad esser membro di una commissione interna all’Ordine forense nazionale, creata ultimamente per studiare la riforma della professione in funzione soprattutto del suo rinnovamento, della sua riconfigurazione in un un tipo di società mutata rispetto al passato e quindi dei modi di accesso.
 Quest’ultimo ruolo rappresenta un impegno che lo porta ad avere contatti con qualificati colleghi di ogni ogni parte d’Italia, con naturali ricadute positive nell’esercizio della funzione di presidente dell’ordine degli avvocati a livello sia locale che regionale. (t.b.)

 

 
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OLBIA,GALLURA,TEMPIO,L’uomo da un milione di euro, di Tarsu - Careddu querela Nizzi: «Mi ha minacciato»

Post n°8 pubblicato il 31 Gennaio 2010 da olbiacomune

 

da La Nuova Sardegna DOMENICA, 31 GENNAIO 2010

L’uomo da un milione di euro, di Tarsu

Alberto Mureddu, il re dei tartassati, stanco di attendere: «Entro domani devo pagare»

Ma l’assessore Sanciu cerca di rassicurare: «Arriva il parere legale»

di LUCA ROJCH

1 olbia 310110 2 olbia 310110OLBIA. Un lunedì nero per l’uomo da un milione di euro, tutto di Tarsu da pagare. Domani Alberto Mureddu, il re del granito, dovrebbe avvicinarsi all’ufficio postale e portare con sé nel borsellino un milione 318mila euro. Sulla sua bolletta la data di scadenza indica 1 febbraio 2010. L’imprenditore del granito rischia di finire lapidato dai debiti. Il tempo è scaduto. La risposta del Comune non è ancora arrivata, ma la super tassa sui rifiuti è sempre sulla sua scrivania.
 L’amministrazione con una mano dà all’imprenditore le pacche sulla spalla e gli dice di stare tranquillo, con l’altra già gli fruga nelle tasche alla ricerca dell’assegno milionario. Lui non ci sta. Ha presentato ricorso, appena in tempo per prendere un po’ di ossigeno, ma dalla prossima settimana rischia di venire travolto dalla tassa sui rifiuti. «La Marmi Sarda - spiega Mureddu - da due mesi attende una risposta dal Comune. Ci avevano promesso che avrebbero fatto un nuovo conteggio e avrebbero dato la possibilità alle imprese di pagare tariffe adeguate. Noi già paghiamo costi altissimi per lo smaltimento dei rifiuti speciali. Ci troviamo anche a essere tartassati da tariffe folli per un servizio solo virtuale. Ho fatto ricorso per fermare la procedura esecutiva. Uno scherzo che mi potrebbe costare 40 mila euro. Che nessuno ci restituirà. La mia condizione è identica a quella di decine di aziende che si sentono prese in giro». Mureddu è solo il caso più eclatante, la celebrità. Dietro di lui un esercito di tartassati. Un elenco che non finisce più di imprese che di fatto non producono neanche un sacchetto di spazzatura, ma si sono visti recapitare bollette che vanno da 300 mila a oltre mezzo milione di euro. Cantieri nautici, concessionarie, aziende di trasporti. L’elenco è infinito e abbraccia tutte le imprese della zona industriale, ma non solo.
 L’assessore al Bilancio Francesco Sanciu attende il responso di un esperto Guglielmo Fransoni, il docente di diritto a cui si è rivolto il Comune. Il responso dovrebbe arrivare domani sul suo tavolo dell’assessore. «Se dovesse essere positivo - spiega l’assessore Sanciu -, dovremmo poi confrontarci con la maggioranza e portare il provvedimento in consiglio comunale. Non posso decidere da solo di fare il condono a tutti, cittadini e imprese compresi, su interessi e more della Tarsu. Cerchiamo di abbreviare i tempi, ma non saranno rapidissimi. Ci sono passaggi obbligati e complessi. Non possiamo essere accusati di non esserci occupati di questa situazione». Sanciu ci ha messo la faccia e rischia di venire travolto dalla rivolta della zona industriale.

 

 da La Nuova Sardegna DOMENICA, 31 GENNAIO 2010

Careddu querela Nizzi: «Mi ha minacciato»

Sul lancio della bottiglietta, il consigliere contro l’onorevole

 3 olbia 3101104 olbia 310110OLBIA. Acqua avvelenata. Nella maggioranza armonica e pacificata del sindaco Gianni Giovannelli entra anche il tribunale. La notte delle bottiglie volanti finisce in Procura. Il consigliere del Pdl Giulio Careddu ha denunciato l’onorevole Settimo Nizzi. L’accusa è dolorosa come una bottigliata d’acqua in faccia. Il consigliere punta il dito contro il suo ex capogruppo, ed ex sindaco. Careddu sostiene di essere stato aggredito da Nizzi, prima con le parole, poi con gli insulti, alla fine con una bottiglietta scagliata contro di lui da Nizzi e deviata da una mano benevola sulla giacca del presidente Tonino Pizzadili. L’episodio è stato ridimensionato da Nizzi, che ha negato di avere tirato la bottiglietta contro Careddu. L’onorevole ha sempre sostenuto di avere fatto un po’ per gioco, un po’ per la concitazione del confronto, un gavettone a metà della maggioranza. La riunione del 9 novembre che serviva per nominare i membri delle commissioni, ultimo atto di un rimpasto mal digerito da una parte del Pdl, era terminata con lo sconto che Careddu non ha dimenticato. Dopo averci riflettuto per un paio di mesi ha presentato querela. «La coscienza me lo impone - dice Careddu -. Le poltrone vanno e vengono, ma la dignità personale rimane per tutta la vita e sento la necessità di difenderla. Per questo assistito dai miei legali sono andato a Tempio in Procura e ho presentato querela contro Settimo Nizzi. Ho raccontato cosa è accaduto il 9 novembre. Quando sono stato aggredito in modo ingiustificato dal mio ex capogruppo. Mi spiace che neghi quello che è accaduto». Forse nella pacifica e unita coalizione di maggioranza i consiglieri parleranno tra loro attraverso le lettere degli avvocati e in caso di dissenso avranno sempre una doppia opzione. O si lanceranno una bottiglietta, o andranno in tribunale a denunciarsi. (l.roj)
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 da La Nuova Sardegna DOMENICA, 31 GENNAIO 2010

Mitilicoltura, scontro sulle aree previste nel piano regolatore

Scoppia la guerra del golfo: gli yacht affondano le cozze

5 olbia 310110OLBIA. Gli yacht affondano le cozze. Scoppia la polemica tra il consorzio per il marchio Igp e l’autorità portuale. Una guerra di cifre. I sogni di diventare latifondisti blu annegano negli spazi da giardinetto che la port authority ha destinato ai mitilicoltori. Almeno a sentire il presidente del consorzio della cozza, Raffaele Bigi. Due verità lontanissime. Difficile capire dove abbiano comprato il metro con cui hanno misurato gli spazi dedicati alla coltivazione delle cozze il presidente del consorzio Bigi e quello dell’autorità portuale Paolo Piro. Al centro il futuro del golfo previsto nel piano regolatore del porto. Secondo il re dei mari, Piro, ai mitilicoltori spettano 80 ettari per l’allevamento delle cozze e 10 per quello delle arselle. Bigi è più o meno svenuto dopo avere capito quanto spazio veniva destinato a loro dal piano. «Abbiamo già 195 ettari per l’allevamento delle cozze e 80 per le arselle - spiega Bigi -. Alla Regione abbiamo chiesto altri 155 ettari. Come può dire Piro che ora sono 80. Noi vogliamo conservare i nostri posti di lavoro. Siamo favorevoli a uno sviluppo compatibile ed ecosostenibile, ai porti turistici e all’aumento del traffico. Ma non vogliamo essere ridimensionati per opere di dubbio interesse per la collettività. Se ci lasciano solo 80 ettari siamo condannati a morte. Dei 195 ettari che ora abbiamo un terzo ha un fondale troppo basso per coltivare le cozze, e l’altra metà non è utilizzabile nei mesi caldi. Se si riducessero le aree a 80 ettari la produzione crollerebbe e diventerebbe insignificante. Avevamo già capito che la segretezza del piano nascondeva delle insidie. Che saremo stati ridimensionati. Ora chiediamo che il sindaco Giovannelli intervenga per chiarire la situazione e ci mostri le carte del piano. In caso contrario mi chiedo a cosa serva ottenere l’indicazione geografica protetta di un prodotto destinato all’estinzione». Tagliente, telegrafica e lapidaria la risposta di Piro. «Nel piano abbiamo sanato la situazione esistente - dichiara -. E non aggiungo altro». (l.roj)
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