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da La Nuova Sardegna SABATO, 27 MARZO 2010 «Silvia canterà per noi con gli angeli» L’addio alla studentessa sedicenne. Il ricordo dei compagni e il dolore del fidanzato
di STEFANIA PUORRO OLBIA. Simone Pinducciu è seduto nell’ultimo banco della fila di sinistra. Non versa una lacrima. E’ pietrificato dal dolore, è composto, nella sua disperazione. Circondato dagli amici e dai compagni di classe che lo abbracciano e lo accarezzano. Lui, soprattutto lui, rimane quasi appartato tra la folla che ha invaso la chiesa delle Salette. Per l’ultimo saluto alla sua amata Silvia, la “principessa” Silvia, morta a 16 anni, martedì, sull’orientale sarda. E che tanti figli di Olbia, in testa i compagni della 2ª B della media Diaz, hanno accompagnato verso l’ultima dimora. |
da La Nuova Sardegna SABATO, 27 MARZO 2010 Gli investigatori alla ricerca di un movente per l’attentato incendiario contro gli stazzi di Casagliana di Nanni Secchi Le fiamme nell’agriturismo: «Un atto intimidatorio» OLBIA. Le fiamme che hanno incenerito gli stazzi di Casagliana sono ancora in cerca d’autore. Le indagini, portate avanti dai carabinieri di Olbia, partono dalle tracce di liquido infiammabile che gli ignoti incendiari, l’altra notte, hanno dato fuoco mandando in fumo l’agriturismo di Nanni Secchi, 63 anni, già candidato a sindaco e consigliere comunale del Psd’Az nella legislatura di fine anni ’90 Due stazzi bruciati, il terzo si è salvato per puro caso. Il fuoco è stato appiccato negli edifici completati e in parte già arredati. Una batosta economica che supera i 250 mila euro, mezzo miliardo di vecchie lire. Il lavoro di una vita andato in fumo. Nanni Secchi ha ricevuto ieri la solidarietà della classe politica di Olbia e delle centinaia di cittadini che lo stimano da sempre. Resta da capire cosa abbia spinto gli incendiari a bruciare gli stazzi di Casagliana. «Sono senza parole - ha detto Nanni Secchi - mai avuto problemi con nessuno, mai ricevuto minacce, non ho neanche avuto mai un debito. Non riesco a trovare un perché. Quindi, l’unica spiegazione che posso darmi è che sia stato un gesto di una banda che non sa come passare il suo tempo. Una decina di giorni fa ho ricevuto la visita dei ladri, ma non so se possa esserci un legame». |
da La Nuova Sardegna SABATO, 27 MARZO 2010 Provinciali. Oggi molti diserteranno la riunione promossa a Tempio dal senatore Sanciu Il dissenso galoppa dentro il Pdl Il centrodestra prepara le liste: ci sarà anche la Dc di Uccio Iodice di ENRICO GAVIANO OLBIA. Centrodestra gallurese spaccato. Il cuore del dissenso è all’interno del Pdl in cui una corrente è critica verso Cappellacci, l’altra invece affianca il governatore. Nella corsa alla presidenza della provincia il partito di Berlusconi ha un fortissimo rivale, i Riformatori. |
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da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 26 MARZO 2010 Auto sotto un camion: muore una donna Tragedia sulla quattro corsie. Perde la vita Maria Antonietta Maccioni, viveva a Tanaunella Fiat Ulisse si schianta contro un tir in sosta dopo l’esplosione di uno pneumatico
di STEFANIA PUORRO |
da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 26 MARZO 2010 Oggi alle Salette l’ultimo saluto alla «principessa» Silvia OLBIA. E’ il giorno dell’addio. Dell’ultimo dilaniante saluto a Silvia Pirina, la “principessa” di 16 anni morta tragicamente, martedì pomeriggio, sull’orientale sarda. Schiacciata dalla ruota di un camion. |
da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 26 MARZO 2010 L’Upc di Satta chiede spazio Avanza la candidatura più decisa e dice no alle primarie Situazione di stallo in attesa dei risultati delle regionali di ENRICO GAVIANO OLBIA. Pausa di riflessione anche in Gallura, in attesa dei risultati delle elezioni regionali nella penisola. Il tavolo provinciale del centrosinistra si è fermato, ma alcune cose si muovono comunque. A cominciare dal tema delle primarie e delle candidature alla presidenza. |
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da La Nuova Sardegna MERCOLEDÌ, 24 MARZO 2010 Muore a 16 anni stritolata da un camion Olbia, Silvia Pirina era in scooter col suo fidanzato diciannovenne rimasto ferito L’impatto fatale sulla strada per Murta Maria Ignota la dinamica dell’incidente
di STEFANIA PUORRO OLBIA. Si teneva stretta al suo fidanzatino, che guidava lo scooter. Un ultimo forte abbraccio prima di morire. A soli 16 anni. Schiacciata sotto la ruota di un camion sulla orientale sarda, a pochi chilometri dalla città. Il terrificante incidente è avvenuto ieri pomeriggio, poco prima delle 17, vicino al bivio per le Vecchie Saline. Silvia Pirina, olbiese, che frequentava la scuola media Armando Diaz, è morta sul colpo. Il suo ragazzo, Simone Pinducciu, 19 anni, di Olbia anche lui, ce la farà. E’ stato portato all’ospedale con un’ambulanza, ma non è in pericolo di vita. |
da La Nuova Sardegna MERCOLEDÌ, 24 MARZO 2010 Una ragazzina dolce e solare: amava la vita Dopo qualche difficoltà aveva ripreso con entusiasmo a studiare Non riesco proprio a farmi una ragione che non rivedrò più quegli occhioni di GUIDO PIGA OLBIA. La sua gioia era fare un disegno, era cantare in compagnia, era pensare che il futuro sarebbe stato bello. Anche se la vita non è stata mai facile, anche se ogni passo, il più semplice, appare maledettamente più complicato di quello che devono fare gli altri. Silvia Pirina ha lasciato un messaggio che dice molto di lei, della sua voglia di vivere più forte di tutto, anche delle difficoltà scolastiche ormai superate, come dicono le insegnanti. Alla domanda delle amiche sulle “10 persone più importanti della tua vita”, lei ha risposto “Io, tu, egli, noi, voi ed essi”. Un’altissima risposta d’amore che comprende amici, parenti, insegnanti. Tutti. |
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da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 23 MARZO 2010 L’avvocato olbiese confermato per il prossimo biennio Arrigo Filigheddu resta a capo dell’Unione Ordini forensi sardi TEMPIO. È ancora un avvocato gallurese il presidente dell’Unione regionale degli Ordini forensi della Sardegna. Si tratta di Arrigo Filigheddu, noto legale con studio ad Olbia, riconfermato tra l’altro presidente dell’Ordine degli avvocati del foro di Tempio nel corso delle elezioni svoltesi appena qualche settimana fa. |
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da La Nuova Sardegna DOMENICA, 31 GENNAIO 2010 L’uomo da un milione di euro, di Tarsu Alberto Mureddu, il re dei tartassati, stanco di attendere: «Entro domani devo pagare» Ma l’assessore Sanciu cerca di rassicurare: «Arriva il parere legale» di LUCA ROJCH OLBIA. Un lunedì nero per l’uomo da un milione di euro, tutto di Tarsu da pagare. Domani Alberto Mureddu, il re del granito, dovrebbe avvicinarsi all’ufficio postale e portare con sé nel borsellino un milione 318mila euro. Sulla sua bolletta la data di scadenza indica 1 febbraio 2010. L’imprenditore del granito rischia di finire lapidato dai debiti. Il tempo è scaduto. La risposta del Comune non è ancora arrivata, ma la super tassa sui rifiuti è sempre sulla sua scrivania. |
da La Nuova Sardegna DOMENICA, 31 GENNAIO 2010 Careddu querela Nizzi: «Mi ha minacciato» Sul lancio della bottiglietta, il consigliere contro l’onorevole OLBIA. Acqua avvelenata. Nella maggioranza armonica e pacificata del sindaco Gianni Giovannelli entra anche il tribunale. La notte delle bottiglie volanti finisce in Procura. Il consigliere del Pdl Giulio Careddu ha denunciato l’onorevole Settimo Nizzi. L’accusa è dolorosa come una bottigliata d’acqua in faccia. Il consigliere punta il dito contro il suo ex capogruppo, ed ex sindaco. Careddu sostiene di essere stato aggredito da Nizzi, prima con le parole, poi con gli insulti, alla fine con una bottiglietta scagliata contro di lui da Nizzi e deviata da una mano benevola sulla giacca del presidente Tonino Pizzadili. L’episodio è stato ridimensionato da Nizzi, che ha negato di avere tirato la bottiglietta contro Careddu. L’onorevole ha sempre sostenuto di avere fatto un po’ per gioco, un po’ per la concitazione del confronto, un gavettone a metà della maggioranza. La riunione del 9 novembre che serviva per nominare i membri delle commissioni, ultimo atto di un rimpasto mal digerito da una parte del Pdl, era terminata con lo sconto che Careddu non ha dimenticato. Dopo averci riflettuto per un paio di mesi ha presentato querela. «La coscienza me lo impone - dice Careddu -. Le poltrone vanno e vengono, ma la dignità personale rimane per tutta la vita e sento la necessità di difenderla. Per questo assistito dai miei legali sono andato a Tempio in Procura e ho presentato querela contro Settimo Nizzi. Ho raccontato cosa è accaduto il 9 novembre. Quando sono stato aggredito in modo ingiustificato dal mio ex capogruppo. Mi spiace che neghi quello che è accaduto». Forse nella pacifica e unita coalizione di maggioranza i consiglieri parleranno tra loro attraverso le lettere degli avvocati e in caso di dissenso avranno sempre una doppia opzione. O si lanceranno una bottiglietta, o andranno in tribunale a denunciarsi. (l.roj) |
da La Nuova Sardegna DOMENICA, 31 GENNAIO 2010 Mitilicoltura, scontro sulle aree previste nel piano regolatore Scoppia la guerra del golfo: gli yacht affondano le cozze OLBIA. Gli yacht affondano le cozze. Scoppia la polemica tra il consorzio per il marchio Igp e l’autorità portuale. Una guerra di cifre. I sogni di diventare latifondisti blu annegano negli spazi da giardinetto che la port authority ha destinato ai mitilicoltori. Almeno a sentire il presidente del consorzio della cozza, Raffaele Bigi. Due verità lontanissime. Difficile capire dove abbiano comprato il metro con cui hanno misurato gli spazi dedicati alla coltivazione delle cozze il presidente del consorzio Bigi e quello dell’autorità portuale Paolo Piro. Al centro il futuro del golfo previsto nel piano regolatore del porto. Secondo il re dei mari, Piro, ai mitilicoltori spettano 80 ettari per l’allevamento delle cozze e 10 per quello delle arselle. Bigi è più o meno svenuto dopo avere capito quanto spazio veniva destinato a loro dal piano. «Abbiamo già 195 ettari per l’allevamento delle cozze e 80 per le arselle - spiega Bigi -. Alla Regione abbiamo chiesto altri 155 ettari. Come può dire Piro che ora sono 80. Noi vogliamo conservare i nostri posti di lavoro. Siamo favorevoli a uno sviluppo compatibile ed ecosostenibile, ai porti turistici e all’aumento del traffico. Ma non vogliamo essere ridimensionati per opere di dubbio interesse per la collettività. Se ci lasciano solo 80 ettari siamo condannati a morte. Dei 195 ettari che ora abbiamo un terzo ha un fondale troppo basso per coltivare le cozze, e l’altra metà non è utilizzabile nei mesi caldi. Se si riducessero le aree a 80 ettari la produzione crollerebbe e diventerebbe insignificante. Avevamo già capito che la segretezza del piano nascondeva delle insidie. Che saremo stati ridimensionati. Ora chiediamo che il sindaco Giovannelli intervenga per chiarire la situazione e ci mostri le carte del piano. In caso contrario mi chiedo a cosa serva ottenere l’indicazione geografica protetta di un prodotto destinato all’estinzione». Tagliente, telegrafica e lapidaria la risposta di Piro. «Nel piano abbiamo sanato la situazione esistente - dichiara -. E non aggiungo altro». (l.roj) |
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Inviato da: lacasinadelleapi
il 22/01/2010 alle 22:16