SPIRITISMO-MESSAGGI

AZIONE E REAZIONE - CAUSA E EFFETTO

"Mentre passava vide un uomo che era cieco fin dalla nascita.E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo:Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?" (Giovanni, 9:1)

Gesù non ha negato l'idea degli apostoli di che quello uomo, cieco di nascita, avesse peccato prima di nascere. Se la Legge della Reincarnazione non fosse vera, il Maestro si avrebbe affrettato in schiarire i discepoli, riguardo a questo punto.
È ovvio, dunque, che aveva la possibilità del peccato di quello uomo essere stato praticato in esistenza precedente, se non gli apostoli non farebbero una domanda di questa natura. Intanto, in quello caso specifico, il Cristo ha schiarito che l'uomo era nato in quella circostanza, affinché "in lui fossero manifestate le opere di Dio". Tutte le creature vivono sotto l'egida delle leggi di Dio, che sono saggi, misericordiose, eterne e immutabili, e uno dei precetti in esse contenute consacra il principio di che  tutte gli effetti sono risultanti di una causa. Così, tutte le incursioni, che gli uomini fanno nel campo del male, causano conseguenze dannose in vite susseguenti, e tutto il bene praticato risulta in generose ricompense spírituali.
Nella giustizia divina non ha necessità di tribunali, giudici, promotori e giurati, perché gli atti dei trasgressori siano segnalati e le penalità applicate. La perfezione di questa giustizia fa con che la propria coscienza dello Spirito sia il deposito di tutti le opere corrette e errori commessi, che rimangono registrati di modo indellebile nella coscienza di chi le ha fatto, principalmente nel caso di quello che pratica del male. Il rimorso che viene, prima o poi, si incaricherà della vigilanza, facendo con che tutti le sregolatezze commessi stiano sempre presenti nella coscienza dei colpevoli, fino che loro siano condotti ad un processo espiatorio che si compie in nuova o nuove esistenze, il cui è indispensabile per il necessario riscatto dell'errore e per il raggiustamento nella Giustizia di Dio.
Conseguentemente, ancora che non abbia il perdono per parte dei pegiudicati dalla  cattiva azione commessa, non è per questo che lascia di esistere l'errore e la conseguente necessità del riscatto. Il perdono, per parte del pregiudicato, rappresenta valioso contributo, ma non è il suficiente per spegnere l'errore. Ancora che non abbia l'intensione, per parte del pregiudicato, di esigere riparazione del male commesso, l'errore non lacia mai di esistere, rivelando ritardo morale e spirituale del colpevole. Così, l'errore deve essere corretto in questa esistenza, e, per lo più in varie esistenze future, siccome la finalità superiore di tutti gli Spiriti è raggiungere lo stato di purezza, avvicinandosi ogni volta in più di Dio, cosa che soltanto può essere raggiunta nel corso delle vite successive.
Tutte le mutilazioni e stigme che appaiono nel corpo degli incarnati, sono indizi sicuri di che lo Spirito si sottomette ad un processo espiatorio, per causa degli errori commessi in vite precedenti. La sentenza proferita da Gesù:" Chi con ferro fere, con ferro sarà ferito" ha applicazione nel corso delle vite dello Spirito, nella carne, e che non sempre succede nella stessa esistenza. Lo scopo delle parole di Gesù fu far comprendere che tutti i trasgressori delle leggi di Dio saranno feriti, di una forma o di altra, molte volte con gli stessi strumenti con i cui ferirono. Ma i grandi trasgressori, che hanno seminato la morte e la desolazione, molte volte possono essere puniti con la pazzia o con malatie inguaribili e penose. Tuttavia, la legge di Causa e Effetto o di Azione e Reazione, sintetizzati da Gesù nella forma di "chi con ferro fere, con ferro sarà ferito" non si applica solamente ai nostri simili che feriscono con arme o con le più svariate modalità. Essa si applica, anche, ai propri individui che dilapidano la salute del corpo, abbreviando la propria vita. I suicidi di tutti i tipi, gli uomini o donne che si lasciano trascinare dai vizi, dell'alcool e delle droghe, pregiudicando suoi organi e diminuendo l'estensione di sue vite, praticando, allora, un suicidio involontario, indubitabilmente rinasceranno con gravi deficienze organiche, fronteggiando una vita piena di intense sofferenze.La Legge di Azione e Reazione o di Causa e Effetto può essere paragonata a qualcuno che scaglia una pietra in un blocco di gomma. La pietra ritornerà infallibilmente, verso a chi l'ha scagliata. L'uso sbagliato delle mani, deimpiedi, della lingua, degli occhi, può portare mutilazioni, deformità nel futuro. L'aposotolo Tiago Minore, in sua Epistola Universale, dice:"La lingua è un piccolo membro e gloriasi di grande cose.Vedete che grande bosco una piccola fiamma incendia.Las lingua è anche un fuoco"(Tiago, 3:5-6) La lingua e gli occhi posso spargere dissensi(disacordi), scandali, crollo di focolari e anche guerra; oerciò, l'uso di questi membri deve essere moderato. Gesù disse in Matteo(5:29-30)"Ora, se il tuo occhio destro ti è causa di peccato, cavalo e gettalo via da te, perché è meglio per te che un tuo membro perisca, piuttosto che il tuo corpo sia gettato nella Geena.E se la tua mano destra ti è causa di peccato, mozzala e gettala via da te, perché è meglio per te che un tuo membro perisca, piuttosto che tuo corpo sia gettato nella Geena".
Ecco la ragione delle mutilazioni degli stigme, della mutezza, della cecità e di altre deformità fisiche. Sono state persone, cui lingue, occhi, mani o piedi, ferirono il prossimo di una forma o di altra, diventandosi soggetti a punizioni nelle vite future. L'azione causò la reazione.

Estratto dal libro "Vangelo Misericordioso" di Paulo Alves Godoy.