SPIRITISMO-MESSAGGI

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Così, dobbiamo concludere che l'uomo, conforme la vita che ha, e per il suo proprio discernimento, tanto può creare dentro di sè il Cielo come l'Inferno, passando a vivere in qualunque di essi, dipendendo di sua propria scelta.
Allan Kardec, in sua opera 'Il Cielo e l'Inferno", fece la seguente spiegazione:
"Se Dio sarà inesorabile per il colpevole che si pente, non è misericordioso, e se non è misericordioso, non è infinitamente buono. Perrché darebbe Dio all'uomo la legge del perdono, se Egli proprio non dovesse perdonare? Ne risulterà che l'uomo che perdona ai suoi nemici e gli resitutisce il male con il bene, sarebbe meglio che Dio, che rimane sordo al pentimento di coloro che Lo offendono, negandogli, per TUTTO IL SEMPRE, la più leggera attenuazione della pena. Trovandosi in tutta parte e tutto vedendo, Dio deve anche vedere le torture dai condannati. Se Egli si mantiene insensibile ai suoi gemiti per tutta l'eternità, sarà eternamente impietoso, e senza pietà non ha bontà infinita" (Cap. VI)
Alcuni dottori della Chiesa sono arrivati a descrivere le torture dell'Inferno. Santo Agostino immagina un quadro tenebroso: in un lago di zolfo, vermi e serpenti saziandosi nei corpi dai condannati, giungendo sue punture con quelle del fuoco. Questo fuoco, secondo teologi di rinomanza, brucia senza distruggere, penetrando la pelle dai condannati così come impregnando e saturandogli tutti i membri, il midollo degli ossa, la pupilla degli occhi, insomma, le più reconditi fibre del suo essere.
In un sermone pregato a Montpellier, Francia, a 1860, diceva il sacerdote:"Nell'inferno esistono le caldaie bollenti, cui tappi gli angeli alzano per vedere le contorsioni dei sofferenti". San Toma di Achino ci dà consapevolezza di che i benavventurati, al contemplare le torture dai condannati, "oltre a essere insensibili al dolore, rimaranno repleti di allegria e daranno grazie a Dio per sua propria felicità, vedendo l'ineffabile sventura degli empi"(Il Cielo e l'Inferno, di Allan Kardec cap.IV).
Dio è il Creatore di tutte le cose, quindo, se esistono inferno e demoni, sarebbero anche sue opere, sue creature. Come conseguenza, nostro Padre Celestiale sarebbe estremamente ingiusto, se creasse suoi figli affinché loro fossero, più tardi, eventualmente condannati all'Inferno eterno, senza possibilità di remissione, cosa che contraria l'affermazione di Gesù Cristo:"Il Padre non vuole che nessuna delle sue pecore si perda".
Nel secolo in cui viviamo, già non si accetta più della forma come era fatto anni fa, l'esistenza dell'Inferno, del Cielo, del Purgatorio, delle Pene Eterne e del Peccato Originale e tante altre concezioni che soltanto hanno servito as un'epoca.
Molte religioni, pregando la teoria dell'esistenza dell'inferno e delle Pene Eterne, vogliono dimostrare l'indimostrabile e giustificare l'ingiustificabile.
Lo Spiritismo viene, quindi, dare una nuova dimensione a queste credenze anacronistici e assurde; perciò, viene pregare che tanto l'Inferno come il Cielo sono stati di coscienza, e l'essere umano può vivere nel paradiso o nello stato di tormento, conforme la direzione che darà alla sua vita di relazione.

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