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.-il Giuoco delle perle di vetro

Post n°2446 pubblicato il 13 Agosto 2022 da misteropagano
 

 

 

 

Non si era cult se non si aveva un Hermann Hesse da leggere tra le mani, Narciso e Boccadoro, un Siddartha e quel "mattoncino" del Giuoco delle perle di vetro. Gli L'Oscar Mondadori come gli Adelphi in economica per gli altri non lasciavano scampo, l'immancabile copertina morbida, il volume fresato pronto a spaccarsi all'uso e con il libro sempre appresso capitava spesso; così gli aloni, le macchie d'usura, i segni del possesso stampigliati sui frontespizi. Alla lettura del "Giuoco" si poteva arrivare solo per gradi, non senza aver letto Siddartha almeno o Il lupo della steppa. 

Si potrebbe lanciare una disamina della generazione, dopo quella editoriale. La necessità di appartenere ad una sfida, di non essere fagocitati dal sistema. Fuggire da Castalia il regno nel giuoco era la "morte" come accadde a Knecth, divenuto il Magister ludi. Era la visione di un mondo comunitario illuminato in cui aleggiare col sorriso di Buddha. Per gli auditori : Io so che tu non sai. E bastava.

  Oggi quel sorriso è scaduto, più del gioco stesso delle Perle di vetro. L'ho assimilato per un attimo al 𝓖𝓞, e non solo io, ad una strategia di pietre in cui non necessariamente si fanno vinti e vincitori. Un passatempo da tavolo utile alla concentrazione, come ricerca di equilibrio nelle tensioni delle relazioni o del sé.

Tornando a bomba su cosa mi piace delle Perle di vetro, il motivo in fondo dell'interesse per quel libro scritto in più di dieci anni da Hesse, non è solo la pura ricerca o il calcolo della conoscenza intellettuale ma il tentativo di una sintesi dello scibile umano e lo stabilire relazioni fra soggetti apparentemente lontanissimi fra loro. Il prospetto di una scienza universale per dirla con Raimondo Lullo, un’algebra della mente. 

I "pezzi" (appunto perle di vetro) che  rappresentano combinazioni astratte, in sostituzione di lettere, numeri, note musicali o altri segni grafici determinano mondi possibili e il piacere dell'esercizio creativo che i giocatori traggono da una partita. Così mi pare strano che come l'apprezzamento della musica l'uomo intenda meno di questa abilità che tenta l'unione di diversi linguaggi e oserei dire livelli di interpretazioni; che oggi con la connessione al tutto è quasi un gioco di byte. 

Così mi par di ricordare che a chi piacque non lo seppe giocare. Infatti alla fine in qualunque campo in cui ci sia posto per l'addizione e la sottrazione, e dunque per i più, non c'è posto per il gioco; la pazienza o la concentrazione.

 

ℬ𝓊𝑜𝓃 𝒻𝑒𝓇𝓇𝒶𝑔𝑜𝓈𝓉𝑜

 

 

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Ost Art-Fly 

 

 

 

Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 13/08/22 alle 21:43 via WEB
Gli altri due si (mai osato leggerli, però), ma il Giuoco delle perle di vetro non lo conosco. Ok continuerò a mantenere le distanze. Buon ferragosto
 
 
misteropagano
misteropagano il 13/08/22 alle 22:33 via WEB
Ah ah Jig fai bene, in fondo neanche io sono mai andata oltre la prefazione del Giuoco; si è macchiato, spaccato ma non l'ho mai terminato:):) È ancora da qualche parte in casa. Grazie a te.
 
 
misteropagano
misteropagano il 14/08/22 alle 12:02 via WEB
; tuttavia il focus sull'esercizio creativo resta un imprinting necessario e fondamentale..
 
REGINA.LEONESSA
REGINA.LEONESSA il 15/08/22 alle 09:03 via WEB
Non ti ho dimenticata....Ti abbraccio perfidamente....😉
 
 
misteropagano
misteropagano il 15/08/22 alle 09:56 via WEB
nemmeno io Regina:* le cose che abbiamo ballato non ce le toglie nessuno, perfidamenteM
 
VIOLA_DIMARZO
VIOLA_DIMARZO il 16/08/22 alle 15:21 via WEB
Temo di essermi persa qualcosa di estremamente interessante (Il giuoco delle perle di vetro) di cui peraltro ignoravo l'esistenza. Del resto Siddhartha seppe fare di meglio in termini di vendite e passaparola e sicuramente, come sottolinei tu con altre parole, non si era à la page se non si faceva mostra di avere qualche conoscenza del libro in questione. Ma questa è storia della letteratura e del costume; piuttosto trovo più divertente, perché dissacrante, quel "Così mi par di ricordare che a chi piacque non lo seppe giocare", giacché non basta dirsi entusiasti di qualcosa o qualcuno. Bisogna per l'appunto saperci giocare :)
 
 
misteropagano
misteropagano il 16/08/22 alle 15:28 via WEB
Cara amica di 'colore' poi spiegheremo agli astanti la curiosa nota, intanto mi ha divertito il tuo commento: se pensi che ho giocato 2247 battute per quel pensiero da cui è decisamente partito tutto:*
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 03/09/22 alle 19:31 via WEB
Che magnifico rientro su Libero leggere, con il fresco che rientra felicemente dalla finestra accompagnato da qualche goccerella di pioggia, di Hesse e degli Adelphi, i romanzi di cui si è stati tanto tempo innamorati. Devo dire che il mio mese preferito inizia bene...Sai che tra Narciso e Boccadoro, Il lupo della steppa e Siddartha in immancabile copertina morbida, usurati e con gli aloni, con i doverosi segni del possesso stampigliati sui frontespizi, mi manca il "mattoncino" delle perle di vetro?!?
 
 
misteropagano
misteropagano il 04/09/22 alle 12:12 via WEB
ah ah ah ...un mattoncino che è un pilastro !
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 03/09/22 alle 19:34 via WEB
P.S. Alla tua domanda posta da me, nei Labirinti, rispondo anche qui: Ero sulle barricate a sfidare l'ordine costituito dal caldo...ma ora che il benedetto settembre con il suo clima è tornato, almeno qui, in terra sabauda, sono riemersa...quindi tremate le streghe son tornate! ;-) E volano sull'Olimpo, Sorella! ;-)
 
 
misteropagano
misteropagano il 04/09/22 alle 12:13 via WEB
e ne sono infinitamente lieta, tu si che sai come si svolazza Miss Levità:*
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 03/09/22 alle 19:35 via WEB
Ma...del gioco delle carpe koi in Tao ne vogliamo parlare? ;-)
 
 
misteropagano
misteropagano il 04/09/22 alle 12:19 via WEB
eh! guarda ci ho riflettuto per la cover del post, apparentemente non legata eppure ...una risposta al giuoco. Io adoro le Koi, sai
 
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