ÐEINAUTI

"Non ci sono i numeri per dibattere quel Numero grande". Non sono necessari, i numeri. Basta che ogni singolo numero orienti su se stesso la sua analisi, anzichè osservare in alto, dove pensa di individuare la sede universale del Numero grande. L'uomo si affatica per "dibattere" il "Numero", così come quando ha dibattuto sull'Uno e sulla molteplicità, senza considerare che l'Uno potesse non essere Uno, nè essere la molteplicità ma il loro opposto, o altro ancora. Le nostre "gabbie mentali" sono state costruite (e istituite, così le "istituzioni") per "catturare" e mettere in mostra (tipo sali museali) la "verità". E così si "sragiona" sul caos, sul cosmos, sul logos, sulla razionalità e sulla follia come se fossero "la verità". Ma può la parte, insignificante, conoscere il Tutto ? Mi si dirà che l'uomo ha la "conoscenza", ed è in grado di scoprire tutte le leggi della natura. Sarà così, ma mi sembra che l'uomo abbia già tante difficoltà a comprendere l'uomo stesso, il suo inconscio. E che non ci riesca, e nè finora ci sia mai riuscito, lo dimostra la "storia" che ha sinora annoverato despoti, tiranni, satrapi, "salvatoti della patria", che hanno ghettizzato e sterminato milioni di propri simili, cose che avrebbero fatto inorridire qualsiasi altra specie animale. Eppure l'uomo sembra non rendersene conto, e continua nei propri errori. Malgrado i numerosi "giorni della memoria", perchè evidentemente manca la "Memoria". E allora perchè gli Dei (ammesso che esistano)dovrebbero venire sulla terra ? per assaporare le "ebbrezze" degli umani ? Secondo me, invece, è meglio che gli Dei (sempre ammesso che esistano, sia nella forma dell'Uno che del molteplice, o nel loro contrario)attendano "sereni" nel loro mondo che siano i "mortali" (i cosiddetti "umani") ad andare ad assaporare le loro "ebbrezze". Ringrazio per la pazienza manifestatami nel dare spazio alle mie "elucubrazioni".