Creato da misteropagano il 20/09/2012

ÐEINAUTI

Solo in quanto gli uomini riescono ad offrire ebbrezza agli Dèi possono pretendere di attrarli sulla terra

 

« .- Tammam Azzam againUna sceneggiatura dentro »

To be a DOLL| La dignità dell'essere Bambolotto

 

Una nuova razza? Cosa ci spinge a modificare il proprio corpo naturale. KEN non riesce a vestirsi da solo, la sua "dignità di bambolotto" è assicurata. L'ambizione di essere svestito e rivestito, servito e giocato (giocando come una bambola, la sottile differenza) è assolta dalla mutazione chirurgica cui si è sottoposto e che gli rende il tipico movimento, inarticolato, rigido e innaturale,  del pupazzo bello da manovrare; oltre il travestitismo per fare spank!. Oltre il Bambolo di lattice gonfiabile in Fanta Flesh con  pompetta e  Kit di riparazione, un modellino ormai classico, semplice. La bambola ora è in carne ed ossa.

Per Orlan l'artista  sarebbe stata oper(a)-azione. Re figurazione e auto –generazione. L'artista e l'Operazione, colei che modifica il proprio corpo astraendosi da genere e proprietà corporale: cavia di un sistema o modella di un mecenate dell'arte complice di sadismo, transitività dei generi e decostruzione, una congettura affascinante, per distruggere i concetti sterotipati della società odierna.

Per un "corpo naturale", vestirsi e svestirsi da solo, fino alla fine,  nella maggiore e possibile autonomia, significa salute e persona con dignità.

Per il transumanesimo spingere i limiti dell’essere umano,  potenziando al massimo le capacità, l’intelligenza e la durata della vita, grazie al supporto della tecnologia più avanzata è: To be a machine, come robot, nel futuro

e con le Doll.

 


 

suM

 
Rispondi al commento:
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/05/18 alle 17:18 via WEB
Potrebbe anche essere una forma - esasperata, traviata, patologica - di idealismo perfezionista...una ricerca di consenso oltre ogni giudizio soggettivo umano? Della serie: per quanto si possa mutare aspetto attraverso la chirurgia, ridefinendo in ogni minimo e più piccolo particolare un lineamento o un tratto del corpo, il risultato – se resta conforme alle leggi fisiche di un corpo umano - per quanto "migliorato" (e sia chiaro presumibilmente, non effettivamente) può essere comunque soggetto all’insindacabilità di un gusto individuale; mentre ricorrendo ad un modello che diventa “oltre umano”, forse si crede di poter aggirare l’ostacolo. Così, chi opta per questa estrema e nuova forma di “disumanizzazione” potrebbe essere spinto dalla ricerca di una perfezione incontestabile soprannaturale e da un illusorio consenso universale. Peccato che, nel tentativo – artificiale e artificioso – di diventare fisicamente, piuttosto che spiritualmente, simile ad un angelo, l’uomo non possa che sembrare, invece, sempre più grottesco e meno illimitato che mai… P.S. per quanto riguarda Harbisson, l’uomo che ha creato una fusione tra il suo organismo e la cibernetica in modo da avere un nuovo tessuto neuronale che gli permette di percepire i colori attraverso un ulteriore senso, forse il caso è ancora differente e non penso si possa accomunare a situazioni come quelle che riguardano i bambolotti umani. Si legge, inoltre, che abbia anche donato estensioni cibernetiche a comunità di non vedenti ed ipovedenti e che abbia insegnato ai bambini a sviluppare il senso del colore, dichiarando, fra l’altro, che questo tipo di estensioni, considerate come prolungamenti e parti del corpo stesso e non già come strumenti, debbano pertanto essere esclusivamente donate e mai vendute.
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963