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:-) buongustaio...
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è una grande e questo blog è un tributo per lei.
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Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 23 Aprile 2007 da nicunica

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PIPER CLUB

Post n°16 pubblicato il 21 Aprile 2007 da nicunica


...E si viveva
cantando Bob Dylan
ci si raccontava
gli umori e la vita che cambiava
dopo l'amore stanchi noi...si dormiva.
Con la chitarra
facemmo la guerra
lunghi capelli
ed i jeans sempre solamente quelli
dove si va
e poi c'era sempre già
un motivo
al Piper Club...

Renato Zero, "Piper Club", dall'album
"Via Tagliamento 1965-1970" (1982)
 immagine

Roma. In via Tagliamento c'era un vecchio cinema vuoto.
Nel 1960 Vittorio Gassman stava pensando di utilizzarlo per il debutto del Teatro Popolare Italiano. E, invece, nel febbraio del '65 questo cinema teatro si trasforma, su un'idea di Giancarlo Bornigia - re delle notti romane -, nel primo locale espressamente dedicato ai giovanissimi e alla loro voglia di ballare.

Con l'apertura del Piper si ha a che fare con una vera rivoluzione culturale, riflesso dei primi fervori politici e sociali: ballare non è più unicamente ciò che si intendeva fino ad allora, ballo della mattonella, di coppia, ma anche e soprattutto sfogo fisico e psichico, individuale e fine a se stesso.

La musica che si suona al Piper rompe, a ritmo di swing, con il passato. E' musica dal vivo, ma ora suonano complessi beat come l'Equipe 84 di Vandelli, i "Rockes" (non è un errore, si scrive proprio così) di Shapiro e i Primitives di Mal.

I veri protagonisti del Piper sono, assieme alla musica, i "piperini". Dalle 4 alle 8 del pomeriggio (la sera è dedicata a ragazzi con qualche anno di più) si scatenano in pista ballando lo shake - ma anche il "surf", lo "slop", il "frog", il "bird", il "dog", il "monkey" - ragazzi e ragazze rigorosamente minorenni con la musica nel sangue e nei piedi (e nelle braccia per balli come lo shake). Alcuni dei giovanissimi piperini di questa passione stanno per farne un professione: Renato Fiacchini (futuro Renato Zero), Loredana Bertè, Nicoletta Strambelli (futura Patty Pravo). Come gli altri ragazzi ballano in pista e sulle piattaforme, ma la loro grinta e la loro energia li fa notare dai talent scout: Renato e Loredana iniziano la loro carriera come ballerini negli spettacoli di Rita Pavone e Don Lurio, ma è senza dubbio Patty Pravo a dovere più di tutti il suo successo al Piper.

immagine 

 

A scoprirla sono Alberigo Crocetta e Giancarlo Bornigia, soci proprietari del Piper. Dal racconto dello stesso Bornigia, Patty ballava lo shake in un modo così particolare da non poter passare inosservata: "chiamava tutti intorno, era molto brava... era sempre al centro dell'attenzione...un vero talento, molto più che brava" (da un' intervista radiofonica nel programma "Il bello della vita" del 22 marzo 2001, Radio 24). Nicoletta Strambelli diventa allora Patty Pravo, la Ragazza del Piper, salendo sul palco e raggiungendo immediatamente il successo discografico e il consenso del pubblico dei giovani con le canzoni "Ragazzo Triste" e "La bambola".

 

immagineimmagineMolti altri cantanti hanno trovato nel Piper il loro trampolino di lancio. Tra questi l'altra protagonista femminile del locale romano, Caterina Caselli. E' suo il merito di aver favorito, con il gruppo "Gli Amici", la diffusione in Italia della musica anglofona dei rivoluzionari anni '60: Otis Redding, Cat Stevens, Rolling Stones, tradotti in italiano nelle cosiddette "cover".
Il suo primo successo discografico è, infatti, il 45 giri "Sono qui con voi" del 1965, cover del brano "Babe please don’t go" dei Them di Van Morrison (il cui lato B è la canzone "La ragazza del Piper").

 
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Post n°15 pubblicato il 20 Aprile 2007 da nicunica

GRANDE ANCHE IN NAPOLETANO

CLICCA IL LINK

http://www.youtube.com/watch?v=3LVYwdbQHjs

 
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Biografia di Patty Pravo

Post n°14 pubblicato il 20 Aprile 2007 da nicunica

Patty Pravo(nome d'arte di Nicoletta Strambelli) è nata Venezia nel 1948. A cinque anni frequenta i corsi di pianoforte e danza del Teatro la Fenice di Venezia. A dieci entra al Conservatorio Benedetto Marcello. Più tardi si iscrive al corso di direzione d'orchestra, ma a un tratto interrompe gli studi e parte per Londra, dove rimane qualche mese. Al suo ritorno in Italia, si trasferisce a Roma, dove l'adolescente Nicoletta si trasforma in ambasciatrice della moda hippy. Frequenta il più noto locale della capitale, il Piper, e attira l'attenzione di importanti registi cinematografici (Fellini e Antonioni, tra gli altri) e di Alberico Crocetta, proprietario del Piper, che decide di farla cantare. Comincia ad esibirsi sulla pedana luminosa e canta rhythm'n'blues, diventando un idolo locale: il personaggio che incarna la voglia di cambiare e di vivere intensamente dei giovani di quegli anni. Nel 1966 sotto lo pseudonimo di Patty Pravo incide il primo 45 giri per la ARC (RCA Italiana): "Ragazzo triste", cover di una canzone di Sonny Bono. Con questo brano partecipa a "Scala Reale", la trasmissione Tv abbinata alla lotteria di capodanno. Viene subito riconosciuta dai coetanei come un simbolo di ribellione e il disco entra nelle classifiche all'ottavo posto. Ma la ragazza del Piper cresce rapidamente. Un paio di successi soltanto ("Qui e là", con cui partecipa al Cantagiro del 1967, e "Se perdo te"), e già si è trasformata radicalmente: adesso è un'interprete di classe e una donna elegante e sofisticata. Il trionfo discografico non può tardare. Nella primavera del 1968 infatti con "La bambola" raggiunge il primo posto in hit parade. Esce il primo sospirato album, dove include anche hit internazionali come "Yesterday", "Old Man River" e "River Deep Mountain High". E' in grande forma e, a Canzonissima edizione 1968, arriva al quinto posto con "Tripoli 1969" di Conte. Nel 1969 la RAI le dedica uno special. Nello stesso anno trionfa al Festivalbar, dove presenta "Il paradiso" di Mogol-Battisti, mentre in autunno è di nuovo a Canzonissima, con "Rain" di José Feliciano, tradotta in "Nel giardino dell'amore". Nel 1970, partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo. Con Little Tony presenta "La spada nel cuore", e riceve il premio della critica. La canzone è un ennesimo grande successo, ma segna anche l'inizio di un cambiamento a 180 gradi: le sue esigenze artistiche si fanno raffinatissime (incide "Per te" di Battisti, "Non andare via", traduzione di "Me ne quitte pas" di Brel, e "Tutt'al più"). Anche se il fenomeno Patty Pravo "rende", si fa più complicata la sua gestione artistica. Nel 1971 lascia la RCA per la Phonogram, con cui registra il singolo "Love Story" e l'album "Di vero in fondo" (col brano di Paoli che dà il titolo al disco, "E tornò la primavera" di Guccini, "Emozioni" di Battisti, "Samba preludio" di Vinicius De Moraes e "Le foglie morte"). Seguono altri due album che non ottengono però il successo sperato, anche se contengono alcuni piccoli gioielli come "Col tempo" di Leo Ferré, "A modo mio" (traduzione di "My Way") e "Poema degli occhi" di De Moraes. Delusa, torna di nuovo alla RCA, e al grande successo con l'album "Pazza idea" (che contiene anche "Poesia" di Riccardo Cocciante e "I giardini di Kensington", cover di "Walk On The Wild Side" di Lou Reed). E' di nuovo in cima alle classifiche. Stessa sorte è riservata al disco seguente, "Mai una signora", con arrangiamenti di Bacalov. Nei due anni successivi, pubblica "Incontro" e "Tanto", album di grande produzione inciso a Londra e arrangiato da Vangelis. E' di nuovo rottura con la RCA: firma con la Ricordi e si butta nella sperimentazione funky e nella musica new wave. Il risultato è "Patty Pravo", un album troppo sperimentale per essere recepito dalle masse. Seguono due anni di silenzio discografico, interrotti solo da provocazioni su giornali scandalistici e dai servizi di nudo su "Playboy". Nel 1978, è di nuovo alla RCA, e presenta alla rassegna di St. Vincent "Pensiero stupendo" di Ivano Fossati. E' di nuovo in hit parade e pubblica l'album "Miss Italia". Partecipa nello stesso periodo al varietà di Enzo Trapani "Stryx", una delle più singolari trasmissioni Tv dell'epoca. Si riapre un altro capitolo tormentato. Incide in Germania "Munich Album", ma il tiepido risultato la delude profondamente. Si trasferisce allora negli Stati Uniti e ritorna dopo tre anni per pubblicare "Cerchi", un album scritto con Paul Martinez. Ma anche questo si rivelerà un flop di vendite. Sono anni tormentati e difficili. Nel 1984 firma un contratto con la CGD e torna a Sanremo con la canzone "Per una bambola". Questa volta il pubblico sembra riscoprire il personaggio e la critica premia Patty Pravo ancora una volta. Ancora per la CGD incide "Occulte persuasioni", ma i risultati non sono troppo brillanti. Si trasferisce di nuovo: firma con la Virgin e si ripresenta al Festival di Sanremo con "Pigramente signora", ma è un'altra esperienza deludente, e un altro contratto discografico che salta. Nel 1990 si rifiuta di cantare al Festival di Sanremo "Donna con te" (interpretata poi da Anna Oxa), e si moltiplicano difficoltà discografiche, amarezze e incomprensioni. Il resto è storia recentissima. Solo nel 1997, dopo diversi tentativi di riemergere, ottiene un risultato esplosivo proprio al Festival di Sanremo, grazie alla splendida interpretazione della canzone "Dimmi che non vuoi morire", firmata da Vasco Rossi, e all'album "Notte, guai e libertà", che riconquista un pubblico che non l'aveva mai davvero dimenticata.
Dopo un'ulteriore collaborazione con Vasco Rossi nell'album "Una donna da sognare", nel 2002 torna a Sanremo con "L'immenso" e un nuovo album: "Radio station".
La sua musica approda anche al cinema: due suoi brani diventano colonne sonore per un film di Roberto Faenza e per una pellicola di cui lei stessa è protagonista.
Alla fine di marzo 2004 esce l'album "Nic-Unic" ("Nic" come Nicoletta e "Unic" come unica). Dieci brani, di cui nove inediti e una cover di "Love Letters" che testimoniano la capacità di rinnovamento e l'attenzione verso le nuove tendenze musicali di un'artista da sempre all'avanguardia.

 
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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 20 Aprile 2007 da nicunica

Siemens, indaga anche Milano

Dopo Bolzano anche la Procura di Milano indaga sull’affare Siemens e va a caccia di tangenti. Forza Italia attacca Visco sospettato di aver violato il segreto istruttorio per aiutare Prodi. E tre lettere smentiscono il premier: «Era al corrente dell’affare Italtel».

 
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SI PRESENTA DA SOLA....

 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 20 Aprile 2007 da nicunica

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COME UN ANGELO....

Post n°10 pubblicato il 20 Aprile 2007 da nicunica

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INEDITA PATTY.....

Post n°9 pubblicato il 20 Aprile 2007 da nicunica

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OLTRE L'EDEN...

Post n°8 pubblicato il 20 Aprile 2007 da nicunica

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"Un disco irreale costruito su frammenti di extraterrestri follie, a momenti un po' battiatesco, mai banale, neppure nelle esplosioni melodiche apparentemente tradizionali, in realtà volutamente caricaturali. Qui siamo (...) in un mondo mistico, dove le passioni sono confuse in una nebbia venata di allucinanti fumi colorati. Dolore e lucida follia, voglia di fuga ‘oltre l'Eden’ in un mondo dove ancora nessuno ha pensato di separare la luce dalle tenebre": il "Corriere della Sera" recensisce l’album con toni lirici, mentre l’interprete, intervistata da "La Repubblica", puntualizza: "Un paio di canzoni sono più mie, "Ragazza passione" e "La viaggiatrice - Bisanzio", nelle altre mi riconosco, le indosso bene."

Rieccolo dunque, 17 anni dopo, "Oltre l’Eden...": un disco che appare oggi quasi senza tempo, non perché fosse allora troppo in anticipo sul proprio tempo, ma perché era fuori dal proprio tempo, volutamente e sprezzantemente lontano dalle mode sonore correnti. Se il brano che intitola l’album rimanda nel testo - come notava "Il Corriere della Sera" - a visionarietà alla Battiato ("Noi fabbricammo barricate d’erotismo, colonne alte lungo i templi dell’ambiguo... noi contemplammo pomeriggi disarmati, noi trasvolammo su colonie femminili"), l’interpretazione vocale sopra le righe, quasi sforzata, è lontanissima dalla compostezza austera del musicista siciliano; "Ragazza passione" giustappone una strofa dall’andamento complesso a un inciso dalla melodia larghissima, cantabilissima, sottolineata da un arrangiamento epico; "Terra di nessuno" esplora atmosfere sonore alla Angelo Badalamenti - ma "Twin Peaks" sarebbe arrivato quattro anni più tardi...; "- La viaggiatrice - Bisanzio", con il suo sinfonismo progressive (cifra stilistica di Tony Carnevale) sembra rievocare episodi atipici della carriera di Nicoletta, come la sontuosa e ambiziosa "Concerto per Patty", ma il testo gioca con la mitologia e l’esoterismo.

"Cocci di chissà che cosa" apre con echi chitarristici battistiani, poi il testo s’attorciglia con esiti suggestivi tra frammenti di memoria e spunti onirici; "Giardino degli aranci" è giocata su un recitarcantando straniato che sembra rifiutare concessioni alla melodia; e se Giovanni Ullu in "Penelope" si finge Pasquale Panella ("fossili simpatici", cenci sciatti", "passaggi polverosi", tutta coccole qua"), in "Un amore" cesella nella strofa un idillio pianistico, e dipinge poi a larghe pennellate melodiche un inciso che poi svolta nel drammatico/grottesco/fotoromanzesco.

Otto brani, dunque, quelli di "Oltre l’Eden", significativamente "indipendenti" l’uno dall’altro per forma, atmosfera, andamento e struttura: a tenerli insieme, e a renderli - impossibilmente - quasi un concept album è la voce di Patty Pravo, vellutata e vetrosa, cristallina e affumicata, educata e sguaiata, al servizio di un’interpretazione sempre borderline, costantemente un po’ sopra e un po’ fuori dalle righe e dal rigo. Una voce e un’interpretazione che (al solito) pongono Patty Pravo in un mondo a parte, quello in cui abitano solo gli artisti di vaglia: quelli per i quali i dischi di ieri, di oggi e di domani non sono incasellati in una cronologia "naturale", dettata dal calendario, ma rappresentano momenti singolari di creatività, suggeriti da intuizioni originali e svincolate dalle mode e dalle tendenze, quindi né "vecchi" né "recenti" né "nuovi", ma moderni, capaci di affascinare, di stupire, anche talvolta di irritare, sempre comunque di interessare e inquietare. Sempre meritevoli di ascolto e di riascolto, di scoperta o di riscoperta.

Franco Zanetti

 
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11.04.07 - PATTY PRAVO TRE VOLTE GRANDE - TRIPLO CD CON SORRISI E CANZONI DAL 16/04/07

Post n°7 pubblicato il 20 Aprile 2007 da nicunica

In edicola con "Tv Sorrisi e canzoni" da lunedì 16/04 un triplo cd con 36 successi di Patty Pravo al prezzo speciale di € 10,90.

 
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COMUNICATO

Post n°6 pubblicato il 20 Aprile 2007 da nicunica

Patty Pravo sta terminando la registrazione di un disco tributo a Dalida cantato in francese e in arabo. A questo seguirà un disco di inediti prevalentemente in lingua francese. La distribuzione dei dischi sarà europea, ma la promozione e il tour verteranno principalmente sul mercato francese.
L'ufficio stampa, Rossella Martini.

 
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SONO IO

 

RAGAZZO TRISTE

 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 19 Aprile 2007 da nicunica


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Divina, anticipatrice di mode, sofisticata, eccentrica, elegante, trasgressiva, imprevedibile. Ma soprattutto unica. Sempre bellissima, sempre intrigante, il volto malinconico ma ancora luminoso di Nicoletta Strambelli, poi diventata nota con il nome di Patty Pravo, non può che indurre ad una certa nostalgia. Nostalgia di un tempo aureo che non tornerà più, di una stagione indimenticabile in cui le speranze di milioni di giovani si riversavano per le strade e i tabù venivano infranti, le libertà conquistate a dura forza e i dogmi rimessi in discussione. Erano i tempi del "Piper", il mitico locale notturno in cui si condensava la bella vita mondana di Roma, di cui Patty Pravo è stata per anni campionessa imbattibile.

Nata nella decadente e lunare Venezia il 9 aprile del 1948, trascrre un'infanzia particolarmente tranquilla. Si iscrive dapprima al Conservatorio della sua città; frequenta corsi di composizione e pianoforte. Qualche anno più tardi (sono i primi anni '60) l'ondata della nuova musica, rock e beat che arriva dagli USA e dalla più vicina Inghilterra, la portano a lasciare Venezia per raggiungere Londra entrando così in contatto diretto con una nuova realtà.

Di ritorno dalla Gran Bretagna finisce per stabilirsi a Roma dove nel frattempo era nato il già citato "Piper". Ed è proprio lì che tra chitarre, minigonne e capelloni, Patty Pravo diventa una star. In particolare è Alberigo Crocetta, avvocato romano, talent-scout per l'occasione e (guarda caso) fondatore del "Piper", che intuisce le sue potenzialità. Qualche settimana dopo la giovane ragazza è negli studi della RCA dove registra il suo primo disco: "Ragazzo triste", versione italiana di "But you're mine" (tradotta per l'occasione dal sempiterno Gianni Boncompagni).



Il successo è travolgente, la gente impara subito ad associare il volto dolce di PAtty Pravo a quella voce personalissima e prepotente che ne fa subito un personaggio singolare, nuovo, drammatico.
La sua voce apre una vera nuova strada al rinnovamento della canzone italiana, all'introduzione nei patri confini nazionali del beat genuino, diventando così automaticamente la portavoce di migliaia di ragazze, di colpo desiderose di imitarla.

Bastano poche apparizioni in TV per confermare il successo discografico.
La riconferma arriva con le successive registrazioni: il nuovo 45 giri "Sto con te" e "Qui e là" vanno a ruba, così come qualche anno dopo (saranno già i '70 inoltrati) "Tu mi fai girar" o "Pazza idea" (quest'ultima è forse ancora oggi la canzone che più la rappresenta).

Carica di impegni Patty Pravo partecipa a numerose serate in tutte le città d'Italia, a vari spettacoli televisivi e all'immancabile "Cantagiro". Non mancano le proposte cinematografiche, fra cui è da annoverare una pellicola ispirata alla sua storia e al clima di quegli anni intitolato sapientemente "L'immensità (La ragazza del Piper)".
Vi figurano anche altri eroi del tempo, come Don Backy e Caterina Caselli.
Da questo momento in poi non si contano più gli album che ha inciso con varie etichette discografiche. Donna libera e indipendente non ha mai voluto (o saputo) restare legata ad una sola casa discografica.

Dopo un breve periodo di appannamento coinciso con la fine degli anni '80 Patty Pravo è tornata in auge nel 1990 vincendo la manifestazione canora "Una rotonda sul mare" e incidendo un nuovo disco con i suoi successi reinterpretati in chiave moderna.

Ancora vogliosa di sperimentare, nel 1994 incide a Pechino un nuovo lavoro: "Ideogrammi", cantato in italiano, cinese, francese e con l'utilizzo di "slang" inventati, traendo ispirazioni dai dialetti locali.
Il disco purtroppo non entra nelle classifiche e nemmeno un nuovo festival di Sanremo serve a rivitalizzare le vendite dell'album.

E' quindi di nuovo pausa per Nicoletta fino al 1997 dove ottiene un risultato esplosivo proprio al Festival di Sanremo, grazie alla splendida interpretazione della canzone "Dimmi che non vuoi morire", firmata dal grande Vasco Rossi, e grazie al successivo album "Notte, guai e libertà" che riconquista un pubblico che non l'aveva mai davvero dimenticata.

Dopo un'ulteriore collaborazione con Vasco Rossi nell'album "Una donna da sognare", nel 2002 torna a Sanremo con "L'immenso" e un nuovo album: "Radio station".

Numerosi i suoi nuovi e già avviati progetti: due colonne sonore (una per un film di Roberto Faenza, l'altra per una pellicola di cui lei stessa sarà protagonista), un film autobiografico, un disco live con la Piccola Orchestra Avion Travel (che sarà registrato in un concerto a Napoli) e per finire uno show, "The fool", a quanto pare già pronto per Rai Uno.

Il suo ultimo lavoro, uscito a fine marzo 2004, è "Nic-Unic".

 
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Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 19 Aprile 2007 da nicunica

 MIGLIORE INTRODUZIONE A QUESTO BLOG NON POTEVA ESSERCI!

 
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PATTY PRAVO

Post n°1 pubblicato il 19 Aprile 2007 da nicunica

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"E' una delle cose più belle al mondo: fa parte della grazia, della vita. Spero di diventare vecchia con una testa buona. Di non smarrire la mia grande libertà. E vedo la morte come un passaggio. Spero di riuscire a morire, come dovrebbe essere: mettendomi in un posto tranquillo, senza chiasso, aspettando che arrivi e mi porti da una vita all'altra."

 
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