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Lago Lexert 1.550 mt. slm, Bionaz – Valpelline VDA


Origine: erosione; superficie:1,55 H; rocce : metamorfiche.Il lago Lexert è un vero gioiellino. A nord è delimitato da un contrafforte roccioso ricoperto da un bosco lussureggiante, cui fa da contraltare la sponda sud un tempo anch’essa ricoperta di larici ed abeti, oggi devastata dai lavori di costruzione di una strada pedonale che dovrebbe unire la riva ovest, occupata da un campeggio, con quella est dedicata ad una vasta area pic-nic.
Per la nostra prima missione abbiamo scelto questo obiettivo, tecnicamente semplice, perché è assai significativo.Il lago è fortemente antropizzato e rappresenta una fonte importante di reddito per il paese di Bionaz, costituendone l’attrattiva di maggior richiamo. La valle è bellissima e verde, stretta tra monti incontaminati: luogo ideale per passeggiate, free ride e sci alpinismo o anche per il solo godere dello sguardo e dell’animo.Alle ore 11.20 del 6 giugno ci siamo immersi. Temperatura dell’aria 16°C, temperatura dell’acqua sul fondo 9° C. La nostra muta stagna, con un sottomuta medio ci ha permesso altre 40 minuti di fondo ed altri 15 minuti di perlustrazione in totale comfort termico.
Le rive del lago presentano una caduta di massi fino ai due metri di profondità, estesa da riva per circa 20 metri lungo tutto il periplo dello specchio d’acqua. Superato questo primo rilievo ci si trova su un fondale pianeggiante che si estende per tutto il lago, presentando un profondità che varia dai  -3,3 mt ai -3,7 m, che rappresentano la profondità massima rilevata. Il fondale è ricoperto di sedimenti naturali, aghi di pino ed erba in decomposizione, vi è poco fango. L’effetto è curioso, un braccio intero, se spinto, penetra e sparisce nel sedimento.
Abbiamo riscontrato ed asportato molti rifiuti di plastica, certamente riferibili all’attività di campeggio e pic-nic (bicchieri, piatti, vassoi, contenitori per cibi, scarpe, palloni etc.), ci ha sorpreso non trovare (al contrario di quanto purtroppo avviene nei laghi in quota ) lattine e scatolette metalliche. Ragionando, questo è quasi certamente dovuto alla presenza di aree attrezzate ( sono tenute bene e pulite ) sulle sponde (numerosi contenitori sono presenti per la raccolta differenziata: molto bene!) .
Resti metallici, rinvenuti ed asportati, si limitano ad un reticolato per delimitare campi ed all’anello un retino da farfalle.Nei pressi della costa sud l’inquinamento è dovuto all’attività del cantiere stradale:  asportate dal fondo reti di plastica arancione (proprio del colore e della foggia di quelle usate nel cantiere per delimitare gli scavi).
Non abbiamo avvistato forme di vita animale, con la sola eccezione di due piccoli esseri della lunghezza di tre/quattro centimetri con il corpo affusolato ( come quello di una murena per intenderci ), che uscivano dal sedimento del fondale per poi ritrovarvi rifugio, dopo brevi nuotate. Vedremo con i nostri biologi di darvi notizie circa la specie. Vi è un immissario artificiale sulla riva ovest, non siamo riusciti a trovare l’emissario.
Possiamo concludere, che la situazione riscontrata in acqua, è migliore di quanto ci aspettassimo, compresa la totale assenza di vita animale tipica per un laghetto con queste caratteristiche. Dispiace che un luogo così bello debba essere, speriamo solo temporaneamente, deturpato da un cantiere stradale che impegna tutta la riva sud (in luogo essa si giustifica con  la possibilità di far transitare le carrozzelle per diversamente abili, speriamo che la versione corrisponda alle vere motivazioni).
Sulla riva sud vi erano alberi ed un sentiero meraviglioso, riteniamo che per il passaggio delle sole carrozzelle sarebbe bastato allargarlo leggermente e renderlo pianeggiante, ma forse le normative in vigore hanno rischiesto tale massiccio intervento. Ci piace l'idea di percorsi per favorire accessi anche a chi ha difficoltà motorie, ma le foto che pubblichiamo parlano da sole, saremo felici di documentare la fine dei lavori e la presenza di un manufatto socialmente utile, perfettamente integrato con l'ambiente.
In positivo possiamo affermare che le aree pic-nic ed il campeggio, seppure ancora chiuso, si presentano assolutamente in ordine, piacevoli e ben integrati nel paesaggio. Insomma, pensiamo che gli abitanti del luogo debbano proprio ringraziare quello sfrontato contadino, che con la sua avidità diede inconsapevolmente origine al lago Lexert.