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Movimento Nazionale Cristiano-Liberale

 

 

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CARTA VALORI MNC

Post n°2 pubblicato il 04 Dicembre 2010 da mnc_2010
 

Dinanzi ad una delle crisi più profonde del nostro tempo, ci siamo costituiti in Movimento per rispondere, con grande senso di responsabilità, alla sfida che una società profondamente lacerata e malgovernata pone a quelle persone che cercano una via nuova per rimuovere le barriere che si oppongono al diritto di cittadinanza, di partecipazione e di piena realizzazione di ogni uomo. Di contro, mentre crescono le diseguaglianze economiche e sociali, l’incertezza per il lavoro, la preoccupazione di un futuro senza prospettive per i giovani, la politica dei partiti reagisce chiudendosi in comportamenti autoreferenziali e sempre più lontana dai bisogni reali della “persona” nella sua interezza. La politica attuale è l’espressione principale dell’energia del potere: l’importante è vincere. Questa tesi, per alcuni, diventa poi: vincere con ogni mezzo, anche a costo di svendere ogni principio morale ed etico. Una delle cose più difficili da realizzare è il fare politica rimanendo integri ed onesti. Negli ultimi anni al termine Politica si sono aggiunti aggettivi come: Clientelare, familistica, personale, appellativi che hanno evidenziato la crisi profonda che ha investito l’arte più antica e più nobile che si richiama al Governo di una nazione e alla risoluzione dei suoi bisogni. Così oggi la Politica ha smarrito la sua antica vocazione in favore di un’eccessiva spettacolarizzazione che accompagna gli eventi. Tutto è lecito persino lo sfacciato camaleontismo e trasformismo che accompagna l’azione politica. Oggi c’e’ la necessità di avere una Politica fatta di ideali, di valori, di impegno costante, di rispetto, di partecipazione, una politica civile, cioè attenta alle evoluzioni della Società, oltre che a se stessa; una Politica democratica, volta a rappresentare sempre gli interessi dei cittadini, facendoli partecipare alle decisioni che vengono assunte; una Politica comunicativa, capace di farsi comprendere, di farsi ascoltare ed ascoltare. Una Politica aperta al dialogo, coraggiosa, moderna e libera, ove ci sia spazio e rispetto per le ragioni degli altri, ma che sappia decidere, una politica attenta ai problemi di ogni giorno, alle questioni con cui noi tutti ci imbattiamo nell’arco della nostra vita e della nostra attività di cittadini, o di cittadini impegnati nelle Istituzioni. Quello che serve, è un progetto di formazione rivolto soprattutto ai giovani,che permetta di elevare il livello di cultura, di sensibilità, di preparazione e di comunicazione politica di quanti, dentro o fuori le istituzioni o nel sociale, mostrano di avere quel talento che rappresenta la qualità fondamentale per chi intende esercitare attività politica ai diversi livelli territoriali. Una buona Politica non può prescindere dalla morale che non è riferita solo al rubare, obbligo assoluto da rispettare per il politico, ma la buona politica non può nemmeno prescindere da un’etica dei comportamenti. Non esiste una morale pubblica ed una morale privata. Privato e pubblico sono le facce di una stessa medaglia. Se la politica continuerà’ a prescindere dall’etica, l'inevitabile conseguenza sarà il fatto che essa rimarrà sempre una pura espressione di potere. Infatti oggi ciò che più manca alla Politica italiana è la dimensione ETICA. Quell' etica che ha come obiettivo il soddisfacimento dei bisogni di tutti i cittadini,permettendo a tutti una vita dignitosa, eliminando privilegi, garantendone, nella diversità, l’uguaglianza. Oggi la politica come polis-èthikòs o gestione etica della società deve imporsi un compito ben preciso, quello di portare all'interno della vita sociale i diritti individuali e collettivi,cioè deve darsi un’Anima. Vogliamo che si sostituisca il punto di vista soggettivo,cioe’ quello della individualità, con uno che vada oltre il personalismo. È l'Etica il punto d'equilibrio che permette alla politica di essere una creatrice di Armonia, finalizzata al miglioramento dei rapporti umani. Non reagire significa soccombere. Bisogna reagire però con intelligenza, solo con la forza delle argomentazioni, dei fatti. Non vogliamo un’Italia prigioniera delle lobbies, della burocrazia, della partitocrazia, delle clientele, del bisogno, delle paure, della criminalità organizzata e dei linguaggi incomprensibili. Vogliamo un’Italia protagonista in Europa. Un’Italia capace di affermare, con forza, la propria identità e le proprie necessità nei confronti degli altri Paesi, un’Italia che non tema le autonomie territoriali, anzi, le valorizzi e le promuova. Ma per potere attuare ciò, l’Italia deve imparare a programmare i tempi ed i modi di uno sviluppo, che non può che essere coeso e ben distribuito nel territorio, al nord come al sud. Quindi tutti, nessuno escluso, hanno il diritto e il dovere di impegnarsi in campo politico. Naturalmente, ognuno lo farà con modalità diverse, secondo la sua situazione e le sue attitudini; ma nessuno può rimanere estraneo a questo importante compito. Se vogliamo illuminare il nostro secolo con un sole diverso, occorre tornare: 1. ad un impegno politico che coinvolga tutti, perché la polis è di tutti; 2. ad una politica che si rivesta di attenzione e non di egoismo; 3. ad una politica che sappia superare la quotidianità per creare grandi prospettive di un futuro più bello e giusto per tutti. Vogliamo una Società meno bigotta, meno attenta “ all’erba del vicino”, piuttosto che alla propria, meno protesa verso la ricerca di favori e più incline a rivendicare i diritti, a fronte di precisi doveri. Vogliamo una Società che non lasci la politica ai politicanti ma partecipi ai processi e si batta per poterlo fare, una Società pensante e parlante, non solo mormorante e, talvolta, maldicente. Vogliamo una Società fondata sul merito e non sulle parentele, sulle amicizie o sulle conoscenze, che da sempre lasciano fuori i migliori a favore dei più protetti, degli appartenenti ai clan o ai clubs anche se peggiori. Grande esempio della Politica Italiana fu Giorgio La Pira,detto anche il “Sindaco Santo”. Per La Pira l’impegno di un politico era quello di dare dignità ad ogni persona, a partire dai più deboli e dai più poveri. Tra i tanti interventi da Sindaco della città di Firenze, ne spicca uno in particolar modo: fu quando avendo ordinato la requisizione di alcuni immobili, basandosi su una legge del 1865 che dà la facoltà al Sindaco di requisire alloggi in presenza di gravi motivi sanitari o di ordine pubblico,davanti al Consiglio comunale tenne un accorato discorso in difesa del suo operato: « Ebbene, signori Consiglieri, io ve lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti un solo diritto: quello di negarmi la fiducia! Ma non avete il diritto di dirmi: signor Sindaco non si interessi delle creature senza lavoro, senza casa, senza assistenza. È il mio dovere fondamentale questo: dovere che non ammette discriminazioni e che mi deriva dalla mia posizione di capo della città e dalla mia coscienza. Se c'è uno che soffre io ho un dovere preciso: intervenire in tutti i modi con tutti gli accorgimenti che l'amore suggerisce e che la legge fornisce, perché quella sofferenza sia o diminuita o lenita.

“La speranza ha due bellissimi figli: “Lo Sdegno ed il Coraggio”. Lo Sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle”.

 
 
 
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