"VITA è ADESSO "della pura terra |
AMMONIMENTO
NON BERE SE DEVI GUIDARE...LA VITA ALTRUI DIPENDE ANCHE DA TE
PAPAVERI
Sono cent’anni che non ho visto il suo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita
che non mi son fermato nei suoi occhi
che non ho interrogato
la chiarità del suo pensiero
che non ho toccato
il calore del suo ventre
eravamo sullo stesso ramo insieme
eravamo sullo stesso ramo
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo è di cent’anni
di cent’anni la strada
e da cent’anni nella penombra
corro dietro a te.
Nazim Hik
DESIDERIO
Federico Garcia Lorca
e niente più.
senza usignolo
né lire,
con un fiume discreto
e una fontanella.
sopra le fronde
né la stella che vuole
essere foglia.
che fosse
lucciola
di un'altra,
in un campo di
sguardi viziosi.
e lì i nostri baci,
nèi sonori
dell'eco,
si aprirebbero molto lontano.
niente più.
AUTUNNO
L'estate è finita
Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch'io,per non essere antiquata,
Mi metterò un gioiello.
(E:Dickinson)
LAURA FABIAN
REINCARNAZIONE
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PICCOLA PILLOLA
La società ci insegna
ad amare le cose
Non ascoltiamola,
impariamo ad amare
la Vita !!
PABLO NERUDA
preghiera al Sole
Padre Viracocha
tu che dici
"e giorno sia";
tu che dici
"che albeggi e vi sia luce "
tuo figlio il giorno
inceda,
affinché l'uomo
tua creatura, sia
illuminato.
Padre Viracocha,
cosi come il re del giorno
splende in pace e libero ,
anche la luna,
posta da te nella notte,
illumini,non abbia
alcun male, alcun dolore.
donale
pace e libertà.
Pablo Neruda
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E VENNE LA POESIA ... DI PABLO NERUDA
E fu a quell'età... Venne la poesia
a cercarmi. Non so, non so da dove
uscì, da quale inverno o fiume.
Non so come ne' quando,
no, non eran voci, non erano
parole, ne' silenzio,
ma da una strada mi chiamava,
dai rami della notte,
all'improvviso tra gli altri,
tra fuochi violenti
o mentre rincasavo solo,
era lì senza volto
e mi toccava.
non sapeva
chiamare per nome,
i miei occhi erano ciechi,
e qualcosa pulsava nella mia anima,
febbre o ali perdute,
e mi formai da solo,
decifrando
quella bruciatura,
e scrissi il primo verso vago,
vago, senza corpo, pura
sciocchezza,
pura saggezza
di colui che nulla sa,
e vidi all'improvviso
il cielo
sgranato
e aperto,
pianeti,
piantagioni palpitanti,
l'ombra trafitta,
crivellata
da frecce, fuoco e fiori,
la notte travolgente, l'universo.
ebbro del grande vuoto
costellato,
a somiglianza, a immagine
del mistero,
mi sentii parte pura
dell'abisso,
ruotai insieme alle stelle,
il mio cuore si distese nel vento
Inviato da: zeroassoluto57_2008
il 31/12/2008 alle 15:31
Inviato da: dolceamore.maria
il 23/10/2008 alle 21:29
Inviato da: dolceamore.maria
il 03/10/2008 alle 23:57
Inviato da: dolceamore.maria
il 27/09/2008 alle 09:09
Inviato da: viacolvento56
il 26/09/2008 alle 19:32