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LETTERA AD UNA BAMBINA. (CREPET)
Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni-segnali a volte sfacciati delle nostre assenze ma di attenzione. Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. La coerenza, mi piacerebbe per te. E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai esistono oltre alle regole le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna presente. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore. Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione. La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita. Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire i vuoti, né pietire uno sguardo o un'ora d'amore. Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia. Adora la tua inquietudine finché avrai forza e sorrisi, cerca di usarla per contaminare gli altri, sopratutto i più pavidi e vulnerabili. Dona loro il tuo vento intrepido, ascolta il loro silenzio per curiosità, rispetta anche la loro paura eccessiva. Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell'orizzonte. E tu allora porterai quell'amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima. Paolo Crepet
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Post n°9 pubblicato il 29 Marzo 2014 da charmelina78
"A ridere si rischia di apparire pazzi. A piangere si rischia di apparire sentimentali. A cercare gli altri si rischia di rimanere coinvolti. A esprimere i propri sentimenti si rischia di essere respinti. A esporre i propri sogni di fronte a tutti si rischia il ridicolo. A continuare, pur con pronostici sfavorevoli, si rischia la sconfitta. Ma bisogna saper correre dei rischi perchè il rischio più grande nella vita è non rischiare mai nulla. Quelli che non rischiano nulla non fanno nulla, non hanno nulla, non sono nulla. E' possibile che evitino di soffrire ma non possono imparare, sentire, cambiare, crescere ed amare. Solo chi rischia è libero". |
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