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LETTERA AD UNA BAMBINA. (CREPET)
Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni-segnali a volte sfacciati delle nostre assenze ma di attenzione. Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. La coerenza, mi piacerebbe per te. E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai esistono oltre alle regole le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna presente. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore. Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione. La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita. Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire i vuoti, né pietire uno sguardo o un'ora d'amore. Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia. Adora la tua inquietudine finché avrai forza e sorrisi, cerca di usarla per contaminare gli altri, sopratutto i più pavidi e vulnerabili. Dona loro il tuo vento intrepido, ascolta il loro silenzio per curiosità, rispetta anche la loro paura eccessiva. Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell'orizzonte. E tu allora porterai quell'amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima. Paolo Crepet
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Post n°8 pubblicato il 10 Marzo 2014 da charmelina78
Perchè è così importante ridere, sorridere della vita, pensare positivamente? Semplicemente perchè l'essere umano è un unico fantastico insieme di mente, corpo, psiche, spirito, valori. Questa olosticità in termini biologici si esperime attraverso delle scariche chimiche: la produzione di amminoacidi. Il nostro corpo, infatti, produce una sostanza chimica su misura per ogni emozione, per ogni situazione che viviamo. Il maestro d'orchestra della nostra vita emotiva è l'ipotalamo che dirige la composizione delle sostanze chimiche corrispondenti agli atti di vita che sperimentiamo, ossia, brevi catene di aminoacidi che vengono liberate nel sangue attraverso l'ipofisi ogni volta che proviamo un'emozione. Pertanto abbiamo un certo amminoacido per la rabbia, uno per l'innammoramento, uno per la tristezza un'altro per l'eccitamento e così via per tutte le sfaccettature emotive che l'essere umano può vivere. Il nostro corpo, si autodroga degli amminoacidi prodotti, in quanto tende ad abituarsi facilmente ad un tipo di sostanza e pertanto attua meccanismi ed abitudini che a lungo andare condizionano la quotidianità divenendo spesso pervasivi e perversi soprattutto quando influiscono negativamente sulla praticità della vita. Ad esempio se una persona è giù di morale è facile che inizi a compiangersi, ad autoinfliggersi momenti di tristezza, a cercarsi situazioni che riproducono questi meccanismi di disistima personale , a comportarsi in modo da confermare questo bisogno di tristezza. La lunga esposizione ad emozioni negative crea una sorta di dipendenza dallo stato depressivo stesso che per ottenere la soddisfazione dalla necessità chimica innescata dall'abitudine e, per sovrammercato, mina il sistema fisiologico dell'equilibrio corporeo, che si traduce in atteggiamenti e comportamenti che condizionano ogni settore della realtà, dalle relazioni sociali alla salute psico-fisica, dalle scelte giornaliere, dall'uso del tempo ecc. Questo meccanismo fantastico quanto micidiale può essere disinnescato cambiando dei piccoli elementi a partire dalle cose più semplici della quotidianità, come ad esempio una benefica risata. Gli studi nel campo della gelotologia (scienza del riso) hanno scoperto che esistono delle catene di amminacidi prodotti biochimicamente dal corpo che hanno un potente effetto sul buon umore e sulla salute, sostanze che possono essere attivate semplicemente attraverso una risata i cui effetti collaterali sono fantasticamente terapeutici per vari aspetti. Ridere, infatti, • stimola gli anticorpi ( ci proteggono e ci curano le malattie) • distende e purifica le vie respiratorie • fa passare l’asma • ha un effetto benefico sul colesterolo perché abbassa il grasso nel sangue • previene l’arterosclerosi • combatte la stitichezza massaggiando l’intestino in profondità • depura l’organismo migliorando le funzioni intestinali ed epatiche (fegato e tutti gli annessi) • riduce lo stress e la debolezza • migliora l’autostima • calma il dolore • lubrifica le relazioni • aumenta il desiderio sessuale e la virilità • crea complicità tra i ridenti • riduce le paure • offre un senso di pace Il metodo perfetto per tornare a ridere e sorridere, è esattamente ricominciare a farlo. Lentamente il cervello ricorderà le catene di aminoacidi che corrispondono allo stato d'animo delle azioni gioiose e piano piano ne produrrà sempre più.
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