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« Filo spinatoLa fame »

Ich Bin ein Berliner?

Post n°144 pubblicato il 04 Maggio 2008 da DerSpinne

Quando scendi dalla pancia dell'uccello metallico e tocchi il suolo, solo in quel momento ti accorgi che sei in viaggio, che sei atterrato in una terra staniera. Solo in quel momento ti senti libero.

Se prima di partire, qualcuno mi avesse nominato Berlino, mi sarebbero venute in mente bizzarre associazioni di pensiero:

Berlino è inevitabilmente il muro, noi ragazzi dello zoo di berlino, il terzo reich, il cielo sopra berlino, alexander platz, la DDR, le spie della stasi, la severa aquila prussiana, federico il grande, il cavallo rampante degli hoenzoller, il vento ed il ghiaccio, crauti e wurster, il kummel, i bombardamenti, la porta di brandeburgo.

Qui il muro è caduto, in primis nelle coscienze. C'è un cielo azzurro che illumina i mattoni rossi delle chiese luterane.

Anche i palazzoni intorno Alexander platz, sembrano migliori dei nostri. L'ex DDR non lesinava di certo in cemento e strade larghe. L'asfalto resisteva ai cingoli dei carri armati ed il gigantismo delle costruzioni era ispirato all'essenzialità.

Eppure in quelle strade enormi, tra quei palazzi che si prendono una fetta di cielo, in questa immensa piana prussiana, il colore è un riflesso degli alberi. Il verde ti invade, penetra nel campo visivo, donato quasi di luce propria.

Sarà che l'aria del Nord è semplicemente più pura, o che qui piove tanto ed il verde ha un'altra brillantezza.

La Sprea con la sua acqua sporca è l'unico confine delimitato. Berlino potrebbe essere infinita. Una successione di viali enormi, giardini, palazzi, e uffici governativi immensi. All'infinito.

Mi muovo "uter den Linden" letteralmente, sotto i tigli. Il viale dei trionfi che porta a quella porta di brandeburgo così incastonata tristemente tra i palazzoni.

L'angelo dorato guarda da lontano, la sua colonna è ornata di cannoni francesi strappati al nemico nelle guerre franco-prussiane. Da sotto le sue gonne si vedono tigli e palazzi, strade fatte per durare, la coscienza ricostruita di Berlino.

Qui tutto è stato tirato su di nuovo. Ricostruiti i vecchi palazzi, costruiti i nuovi, divisa la città, unificata la città, ricostruiti i nuovi palazzi che nel frattempo sono diventati vecchi.

Berlino è un cantiere dove si ridisegnano continuamente le coscienze, si ristrutturano, si cementano e si dividono nuovamente.

L'aquila nera prussiana aleggia nei giardini, tra laghi incantevoli che devono aver inspirato più di un poeta della Sturm und Drang. Un t34 russo sta lì da una parte, vicino alle foto dei bombardamenti. Qui la memoria è messa sotto una teca di vetro. Disponibile, fruibile, sorpassata. Anche i tigli secolari, sono entrati nell'orbita del passato. Camminarci sotto è ripercorrere.

A Berlino, tutto si muove con calma, tutto è colossale. Trovo un vecchio muro, in periferia, con su il filo spinato. Gli faccio una foto. Il muro di berlino ancora esiste.
No, non è quello colorato commercializzato in cartolina, venduto a pezzetti.

E' questo, che si confonde tra i cortili piastrellati, tra questi mattoni rossi del brandeburgo. Vedo muoversi il filo spinato, mosso dal vento, sul cielo grigio di Berlino.

Qui non finisce mai del tutto nulla. Ne i muri, nelle coscienze, ne i prati tempestati di tulipani. Qui con calma, tutto si ripete, in una maniera tutta nuova, con una coscienza immacolata.

I marciapiedi sono fatti di lastre di basalto scuro, incastrate con perfezione teutonica, fatte per resistere al tempo, alla neve, e al sole del nord.

Un giorno saranno anche esse bombardate, divise, riunite e ricostruite nuovamente.
Perchè è questo lento mulino produce grano nell'aria boreale. Sempre girano le pale per fare e disfare qualcosa.

S.Giorgio uccide il drago e quello rinasce, ogni volta, in una forma nuova.

Getta le tue ceneri nello Sprea, rinascerai un giorno anche tu con una coscienza tutta nuova.

Questa è Berlino, dove i camposanti, in primavera, si svuotano e diventano giardini.


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Commenti al Post:
b_2
b_2 il 04/05/08 alle 20:34 via WEB
è un piacere leggerti. ciao bb
 
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