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« Messaggio #131Sermone della notte »

CANTO

Post n°132 pubblicato il 13 Gennaio 2006 da DerSpinne

Torno a scrivere su questo blog per i pochi naviganti occasionali. Per le poche persone che conoscono questo indirizzo e ci capitano ogni tanto.
Torno a scrivere, perché stasera ho voglia di cantare.

Il mio non è un canto fatto di musica, ma di parole, è il frutto della base alcolosa della vita, di quello che nelle sere d'inverno ti prende e ti fa ricordare. Che ti spinge alla finestra a guardare le ombre scheletriche degli alberi, le carcasse della notte.

Canto dell'amore, di quello fatto in un letto, su un divano, in auto. Canto dell'amore da un ora, di quello che credi eterno, di quello che non ti è piaciuto tanto e che ti ha fatto morire.

Canto la mia prima volta a casa di lei, a specchiarmi con la consapevolezza di non essere adeguato. Canto di quell'ansia che avevo e di quella paura e di come ero cotto e già ferito, innamorato e già fottuto.

E' stata una prima volta senza botto, ma a ricordarla ora, neanche' tanto male. Ne ero innamorato e all'oscuro dei tecnicismi solo immaginati. Imperfetto e pauroso, con la morte di quella storia già nelle ossa.

Canto dell'amore che chiamiamo sesso e che ho fatto tante volte su un letto-campo di battaglia. Senza limiti confine. Ristretto riquadro piacere dei sensi. Il mondo fuori non esiste mai.

Canto del dopo in tanti letti da cui vuoi fuggire e delle volte in cui volevi rimanere. Delle volte che ti hanno cacciato, delle volte che te ne sei andato.

Canto la notte sessuata e cantando ricordo ogni amore imperfetto appeso alla finestra. Ogni ora di piacere. Ogni momento d'inutilità.

Canto di quella con cui avrei voluto fare l'amore e dare alla parole un senso che a volte, è difficile da dare.

Canto, canto, canto nella notte finché non mi si spezza in gola, il latrato assordante dell'inverno.

Ogni canto è un ricordo, che getto ai naviganti, perché è il senso stesso del cantare.

Ognuno ha conosciuti letti d'amore e di piacere, cose da un'ora o da una vita.

Sarà il vostro canto uguale al mio?

Commenti al Post:
francanew
francanew il 10/01/08 alle 00:21 via WEB
ciao, complimenti x il tuo canto...molto profondo e veritiero . grazie x questo
 
impazient
impazient il 10/01/08 alle 21:21 via WEB
No, ognuno canta il priprio... ma tu, canta ancora!
 
LaLineaDInchiostro
LaLineaDInchiostro il 18/01/08 alle 14:11 via WEB
Mi piace la tua "linea d'inchiostro", DerSpinne, riesce a disegnare immagini con le parole!...dono raro, inseguito, afferrato, mai sufficiente, del tutto inutile, desiderabile, desiderato,ricercato e voluto, trascurato, odiato, apprezzato. Canti dell'amore...De Moraes scriveva :"..Quando infine mi cercherà la morte, angoscia di chi vive, o la solitudine, morte di chi ama, ch'io possa dire dell'amore che ho avuto, che non è immortale, dato che è fiamma, ma che è eterno finchè dura." Non lo trovi affascinante?Eterno finchè dura...ironico e romantico. In fondo di questo si tratta. Il tempo è esperibile, lo spazio nn ci appartiene, perciò volendo quantificare un'emozione la estendiamo nel tempo..."intensa" diventa "duratura". D'altra parte frasi tipo...per sempre...o..per tutta la vita..suonano più credibili di scemenze sull'universo o sulle onde del mare!!Il tempo in fondo ci appartiene. Decidiamo con chi spenderlo. Ogni letto, ogni donna, ogni tocco leggero, delicato, impetuoso, lento, sbrigativo, affannato, desiderato, voluto, sperato,casuale, su quei centimetri di pelle morbida che si scoprono per primi, sulla linea di un seno, su un collo, e poi i saluti frettolosi sulle scale all'alba o i risvegli che scoprono un abbraccio, il calore, il freddo, tutte le sfmature dell'amore e del tuo canto insomma.....sono solo porti, tappe.Fanno parte del viaggio. In effetti sono, esse stesse, i fili con cui tessiamo. Kavafis scriveva: "Itaca tieni sempre nella mente. La tua sorte ti segna quell’approdo. Ma non precipitare il tuo viaggio. Meglio che duri molti anni, che vecchio tu finalmente attracchi all’isoletta, ricco di quanto guadagnasti in via, senza aspettare che ti dia ricchezze. Itaca ti ha donato il bel viaggio. Senza di lei non ti mettevi in via. Nulla ha da darti di più. E se la trovi povera, Itaca non t’ha illuso. Reduce così saggio, così esperto, avrai capito cosa vuol dire un’Itaca." Sono logorroica...uff!!!Ma che ci posso fare?mi ci perdo nei pensieri sparsi!Li adoro..come scorrono slegati e veloci, sinuosi e lenti..Spero sia una passione condivisa...Spero li apprezzerai un pò anche tu!!:)
 
jamina.74
jamina.74 il 01/02/08 alle 00:19 via WEB
vorrei tanto che lo fosse
 
volandfarm
volandfarm il 25/03/09 alle 06:05 via WEB
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