Strappa un brandello

Son’irte

Le conoscenze dei confini

E l’importanza della sorte.

Un lenzuolo di seta ci separa,

più fragile di creta,

eppure non ti abbraccio,

eppure non ti afferro,

soltanto provo

e taccio.

Tutto quel che faccio tu non vedi

pigra sorte,

di voltarti non hai voglia,

sino al dì della mia morte?

Io mi sbraccio,

vieni verso me,

mi affido a te,

son’io che non ho forze.

Mi si impone d’esser forte

e di tessere mia tela:

io non voglio prender mosche,

ma strisciare e lasciar bava,

per l’eterno,

sulla mela.