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« La tragedia che non commuoveLa doppia verità »

Ciao Sandra, ciao Raimondo

Post n°67 pubblicato il 23 Settembre 2010 da ilmondocheiovorrei

Nessuna pila può funzionare con un polo solo. L'altro ieri Sandra e Raimondo hanno finito di morire. Avevano cominciato cinque mesi fa, quando si era esaurito il polo maschile della coppia. Hanno finito l'altro ieri, quando Sandra ha deciso di raggiungere l'altra metà del suo amore, per poter vivere ancora. I suoi cari hanno sperato fino all'ultimo che si riprendesse, ma a volte l'amore è più forte della vita stessa. A volte si ama cosi tanto che è impossibile vivere senza la propria metà, cosi come Sandra non è riuscita ad affrontare la vita senza il suo Raimondo. E ha preferito raggiungerlo, piuttosto che trascorrere altro tempo senza di lui. Sandra e Raimondo hanno recitato a beneficio di un intero popolo la storia autentica dell'amore Possibile, che non è mai un'emozione violenta e fuggevole, come nelle pubblicità, ma un sentimento lento, difficile, a tratti noioso ("che barba che noia!" come diceva Sandra). Se una coppia resiste nel tempo, specie in un tempo come questo governato dal demone della precarietà, significa che ha trovato un equilibrio sano. Ha sublimato le sue emozioni in sentimenti. Quella coppia potrà litigare, tradire. Potrà persino lasciarsi. Ma non troppo a lungo e mai fino al punto di spezzare quel filo invisibile che la tiene insieme. E nel loro piccolo, che poi tanto piccolo non è, gli sketch di Sandra & Raimondo saranno sempre lì a ricordarcelo. "Ringraziami, ti ho portato fino a questa età" Questi erano gli auguri di Sandra a Raimondo, con l'umorismo che ha contraddistinto oltre 40 anni di vita insieme. "Ma perchè, viene anche mia moglie? Mi invitate a Salsomaggiore con le cento ragazze più belle d'Italia e chiamate anche Sandra?". Scherzava così Raimondo all'annuncio che Raiuno e Enzo Mirigliani lo avevano scelto, insieme alla moglie, per presiedere la giuria della Finale di Miss Italia 2002. Se telefonavi a casa loro e rispondeva lui, non risparmiava la battuta: "Vuole parlare con Sandra? Ah, meno male". Lui doveva tornare a vedere la tv "perché - come spiegava lei - c'è sempre una partita da qualche parte, non immagina quante ne mandino in onda. Che barba". Si erano incontrati nel 1958, lei soubrette di Macario; nel 1962, davanti a una cotoletta, a cena insieme a Gino Bramieri, lui aveva fatto la più irrituale richiesta di matrimonio, al punto che lei era rimasta muta: "Non avevo capito se parlava seriamente: scherzava sempre". Quella volta il giovanotto ironico, che sembrava un lord inglese e aveva appeso al muro la laurea in Giurisprudenza per fare il comico, aveva fatto sul serio. "Sono stata gelosa, certo - spiegava lei - ce n'erano tante più belle di me, ma alla fine eccoci qua. Oggi dove vuole che vada?". Poco dopo la morte di Raimondo, Sandra gli aveva lasciato un messaggio: "Raimondo, aspettami …". Chissà se, ovunque siano adesso, i battibecchi continueranno.

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Commenti al Post:
jasminezero
jasminezero il 23/09/10 alle 01:13 via WEB
Speriamo dato che erano così carini insieme nella vita...
 
 
ilmondocheiovorrei
ilmondocheiovorrei il 23/09/10 alle 01:37 via WEB
Una vita davanti agli occhi di tutti, senza che nessuno sia mai riuscito a stabilire chi reggeva chi, chi era più forte di chi, chi era più importante di chi. Da quando se n’era andato Raimondo, sembrava che se ne fossero già andati entrambi. E sarebbe stato lo stesso anche se fosse stata Sandra a congedarsi per prima. Perché erano, in quanto erano in due. I tradimenti li hanno portati solo in scena e nemmeno in scena sono mai diventati tali. Non ci avrebbe creduto nessuno e nessuno li avrebbe voluti vedere. Non c’erano, non ci sono mai stati i Vianello pubblici e i Vianello privati: portavano in giro due sole facce ovunque. Per questo la tv aveva potuto entrare, farci entrare a casa loro. Per il motivo opposto per cui entra in altre case: perché non c’era proprio nulla da scoprire. "Se muori prima tu, sognami" gli aveva detto davanti alle telecamere durante una delle ultime interviste assieme. Lei sempre a rivolgersi solo a lui, lui a fingere di volersi rivolgere solo agli altri. Cinquant’anni a sbeffeggiarsi ironicamente sotto gli occhi di tutti. E a mostrare (ma senza esibizionismi) cosa vuol dire essere una cosa sola.
 
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Data di creazione: 06/01/2010
 

 

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