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Quella Interminabile Tragedia Greca

Post n°102 pubblicato il 21 Luglio 2011 da alpaint
 

E' oramai un anno che il teatrino della Grecia va avanti. La gente si è totalmente assuefatta al flusso di notizie che arrivano da Atene, Francoforte e Bruxell che oramai non ci fa neanche più caso. Come scritto nell'ultimo articolo anche le menti più critiche si sono convinte che in fondo non succederà nulla e il tutto verrà risolto senza grossi traumi.

Invece ci sono segnali che ci stiamo avvicinando a un epilogo significativo. Sembra tutto allineato alla perfezione. L'oro in Euro ha fatto nuovi massimi di tutti i tempi proprio questa settimana, nonostante ancora in pochi abbiano compreso le ragioni che continuano a spingerlo su, in TUTTE le principali valute del pianeta (nuovi massimi storici anche contro la sterlina proprio oggi).

Le borse dopo un anno di jo-jo, sono nuovamente su supporti molto delicati, mollati i quali si aprirebbero scenari di caduta non indifferenti. Anche il settore bancario europeo, che a gennaio e febbraio sembrava aver preso il volo, ha fatto, come ipotizzato, la fine di Icaro, e si ritrova adesso su supporti altrettanto fragili. Gli spread di paesi come Spagna e Italia sono tornati rapidamente verso i massimi e sembrano impostati per schizzare su da un momento all'altro.

Insomma le nubi si stanno addensando e non preannunciano nulla di buono. Chi in questo ultimo anno ha cercato di impedire l'inevitabile, comprando solo tempo e facendo ulteriori danni alla struttura economica, potrebbe avere ancora qualche carta da giocare. Non lo metto in dubbio. Ma a questo punto riuscirebbe a comprare qualche altro mese appena, non certo un altro anno.

La verità è che il tempo è quasi scaduto. Come scopriremo tra qualche settimana leggendo anche in italiano La Tragedia dell'Euro, la moneta unica europea era nata principalmente per realizzare un disegno politico francese. Tuttavia, è stata fondata su basi fragilissime e a questo punto non mi sorprenderebbe affatto se giungesse al proprio capolinea in maniera rapida e spettacolare.

E' mia opinione piuttosto nota ai lettori di questo sito che tutto il sistema monetario mondiale sta procedendo a passo spedito verso un clamoroso fallimento. Il prezzo dell'oro, in silenzio, da lungo tempo, sta segnalando proprio questo. Tuttavia con il fallimento definitivo della Grecia e il probabile contagio che seguirà (la Grecia come la Bear Sterns, Irlanda e Portogallo come Fannie Mae e Freddie Mac, e la Spagna come la Lehman? non manca qualcosa?), la resa dei conti di questa valuta potrebbe giungere con largo anticipo.

Essa ha cercato di unire paesi troppo diversi tra loro, molti dei quali, secondo i parametri inizialmente stabiliti, non sarebbero mai dovuti entrare a farne parte. Quei parametri si sono rivelati piano piano paletti inesistenti. Tutti hanno sforato, Germania compresa. Ma non è solo questo: anche la BCE, sorta a immagine e somiglianza della tedesca Bundesbank, dalla quale aveva ereditato il prestigio, in questi anni ha visto perdere buona parte della propria credibilità.

Per quel che mi riguarda tale credibilità della BCE ha rotto ogni supporto (come se fosse un grafico di borsa) quando il tedesco Alex Weber è stato fatto fuori dalla corsa alla presidenza a causa delle forti critiche espresse con riferimento alle politiche di sostegno dei PIIGS. La BCE di fatto non è più modellata sulla rigida Bundesbank tedesca, come era nelle intenzioni iniziali, ma sulle gestioni di manica molto larga che caratterizzavano fino a un decennio fa i paesi mediterranei.

Per assaporare in pieno la caduta libera di credibilità basta salire sulla giostra di commenti che continuano ad arrivare dalla agenzie stampa. Comunicati, affermazioni, smentite, in questi ultimi dieci giorni abbiamo visto e sentito, sul caso greco, tutto e il contrario di tutto. Addirittura lo scorso 19 maggio sono giunte voci di una sfuriata di Trichet contro Junker che aveva proposto di "riprofilare" il debito greco. Un'altra parola della neolingua per dire fallimento. Solo che Trichet la neolingua la conosce alla perfezione e la soluzione non gli sta bene. 

Insomma quello che sta succedendo è abbastanza chiaro: i moniti di Weber lanciati tempo fa a Trichet si sono rivelati corretti. Supportare i paesi periferici, acquistando titoli di Stato, è stato per la BCE un grave errore. La situazione adesso è davvero imbarazzante, anche se concettualmente è la stessa in cui si trova Bernanke con il suo Quantitative Easing. Il problema è che a differenza del dollaro, della Fed, e dei titoli di stato americani, la situazione europea è ben diversa, decisamente più fragile, più vulnerabile, e con un morto già in casa che nessuno ha il coraggio di sotterrare.

 
 
 
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