Vents et Marées

*

Ho perso il senso della realtà e la ragione delle mie scelte.

Basta un soffio di vento, con te. Un alito della tua passione per mille brividi di vita.

Elettricità sotto pelle.... le tua mani scorrono tra i pizzi neri, affondano nel mio piacere....

Carne persa che si abbandona alle tue voglie.

Tutti questi mesi, e non sei stato lontano. Mai. Ti appartengo questa notte, solo poche ore.

 ... sei mio... adesso....

*

Mi hai salutata stasera, come tutte le sere. Ma non come sempre. Ti sento sai, mentre vai via … via da me.

Lo so, sono stata io a risvegliarci … da una vita che non esiste, una realtà parallela che ci ha imprigionati.  Notti e pensieri rubati alle nostre vite. Lo sai che ogni cosa era per te, ormai … nessuno lo sapeva, a parte noi. Sono diventata una sconosciuta per chiunque, per lui, anche per me stessa.

Lo so che avresti voluto dirmi altro, mi hai risparmiato la tua amarezza. Ma io la sento, nelle tue pause, nelle parole che scrivi e in quelle che mi neghi, nella dolcezza che non riconosco più. Forse dovrei ringraziarti per il tuo modo di fuggire silenziosamente dalla mia vita, di sparire cercando di non lasciare segni. Non ti costa troppo, lasciarmi andare via.

Sei come una corda che stritola la carne, mentre scivoli via da me. Davvero non resteranno segni?  Che ne faremo di quello che è stato?

Mi hai già detto addio … mentre io aspetto ancora la buonanotte …

Confusione di sensi

Vorrei il tuo sapore su di me, la bocca che scivola sulla pelle nuda.

Scorrerti sotto le mani, i capelli fra le dita.

Sfilarsi ad uno ad uno i pensieri dalla mente, come perle bianche da una collana che si sfalda, tintinnando nel buio.

Pizzi bianchi e profumo di fresco, notte carica di promesse.

Carne contro carne, carne viva, scoperta.... confusione di sensi....

Sogno

Di nuovo quell'emozione. Aveva il cuore in gola, di nuovo.

Era tutto come prima, solo un piccolo temporale, solo un pò di tempo, ma non era possibile fermare quella forza misteriosa che li legava, nonostante tutto.

Che strani i luna park di mattina. Tutto fermo, silenzioso, normale. Ma loro no. Lei guardava le giostre immobili da quella finestra, come se tutta la vita l'avessero rubata loro, lì da soli, nel loro segreto, nel battito frenetico dei loro cuori a mille.

Lei ricordava i suoi abbracci... sarebbe successo di nuovo, quella dolcezza avvolgente e rassicurante... come essere a casa.

"Cosa c'è?", disse lui.

"Ho visto un uomo alla finestra, ci ha visti... lui ci conosce... devo andare".

Solo pochi minuti per sparire, per lasciare lui nella cosa che gli riusciva meglio, sotterrare la verità.

Tutto era tornato normale, forse l'uomo non si era accorto di niente. Ma quello sguardo, quegli occhi che indugiavano nei suoi, come un interrogativo.

Si ritrovarono soli. Quell'uomo aveva gli occhi pieni di luce, occhi che dicevano mille parole segrete.

"E' davvero quello che vuoi?", le disse l'uomo. Ma il suo sorriso era sempre lì. Lei non capiva. Chi poteva comprendere quel dolore? Quel tormento che si insinuava in ogni angolo del suo tempo... e dopo sorridere ancora? Lei non capiva, e allora l'uomo glielo mostrò.

"Guarda", disse.

Era lui, con la sua famiglia. Lui intento a mandare avanti la sua casa. Lui con i bambini che non ha, che non vuole. Lui con sua moglie. Lui nella sua quotidianità. Lui nel suo mondo.

Lui senza di lei.

*

Tu sei il mio rimorso.

Sei in un passato che non è più realtà. In una vita in cui ero un'altra.

Sei ciò che temo e ciò che più desidero.

Tu sei il mio peccato.

Sei nei giudizi della gente e nella sua mediocrità.

Sei nell'infinito scoperto ad un tratto.

Sei nelle mani calde che mi sfiorano ignare.

Sei nei sospiri e nelle fantasie.

Sei nei segreti in cui mi hai relegata.

Sei negli sguardi furtivi.

Sei la mia malinconia.

Una finestra spalancata sull'abisso.

Va via da me.