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ESSERE

Post n°29 pubblicato il 05 Aprile 2009 da LENNY_B
 
Foto di LENNY_B

Vi siete mai trovati a riflettere su quello che la vita vi offre??
Non è la solita domanda, ove le risposte sono vaghe, scontate e semplicistiche... Vi chiedo di riflettere seriamente su quanto riportato.
Io ci ho provato e devo dire che non è stato semplice rispondere! Personalmente ritengo di non poter far statistica, le mie vicessitudini sono troppo "particolari" per poter paragonare la mia vita, le mie scelte, la mia persona ad altri, ma ritengo sia necessario chiarirsi questo aspetto per capir meglio chi siamo e dove stiamo andando.
Chi mi conosce, chi ha letto alcuni stralci del blog sà che sono da anni in analisi, conosce alcuni aspetti della mia infazia, della mia adolescenza, ma non sà minimamente dove io stia andando. Bene, oggi vorrei provare a scrivere alcune righe su questo, ponendomi in una posizione scomoda, quella dell'osservatore-osservato (termine da me coniato in quest'occasione).
Fino a qualche anno fà ritenevo importante... essere qualcuno!!! Questa affermazione non è di poco conto e spiega il perchè del successo del "Grande Fratello" o similari.
Questo "essere qualcuno" significa l'esser riconosciuti da conoscenti e sconosciuti, che appaga il nostro senso di appartenenza. L'"essere", parola che descrive quanto di più profondo!! Non a caso viene utilizzata per identificarci "essere umano".
Quindi, questo ci riporta alla profondità del termine e alla sua importanza, che questo ha per ognuno di noi. Credo che tutto nasca dalla necessità, mai colmata, di esser riconosciuti dai ns genitori. Questa figura (genitori) che sempre più è presente nei miei scritti, riflette ciò che siamo diventati e ciò che saremo!
Cammino per strada e osservo, osservo la frenesia del voler "essere"... Del voler apparire, del voler "essere" riconosciuti, guardati, invidiati. Osservo e mi chiedo perchè intellettuali, statisti, politici, psicologi o semplicemnete la gente comune non testimonia la propria necessità di "essere" e la necessità del voler "essere" altrui. Sarebbe più semplice, vivere in un mondo dove il bisogno di "essere" fosse ammesso da tutti e non nascosto, oppresso, quasi a voler dimostrare di essere immune a questa "malattia".
Viviamo ogni giorno guardando l'altro alla televisione, guardando il ns capo, il ns superiore, il ns governante e ci chiediamo perchè noi non siamo.
Il significato di "essere", nasconde il bisogno di avere un'identità, di una propria immagine che questo ci rende diversi dall'essere un numero, una matricola, una scritta in piccolo sul citofono.
Mio padre e mia madre non ci hanno dato la possibilità di "essere". Loro erano, e noi dovevamo adeguarci. La libertà di espressione, di parola erano soffocati con le botte o con varie ritorsioni ed è per questo che la necessità di "essere" era, in me, più viva che mai.
Ma da bravo osservatore-osservato ho iniziato a distanziarmi da questa posizione, perchè il voler "essere" uguale ad un altro, non cambierebbe che la posizione iniziale, ma non il punto di vista primario. Io voglio "essere", ma me stesso!!! Avere le mie idee, il mio stile, il mio bagaglio culturale, la mia vita... L'"essere" uguale ad un altro, annullerebbe cmq ciò che io sono, quindi perchè assomigliare, se io stesso posso "essere".

« è e non è possibile che non sia...non è ed è necessario che non sia »(Parmenide)

 

 
 
 

"Il Pianto"

Post n°28 pubblicato il 11 Gennaio 2009 da LENNY_B

Sono passati più di 6 anni da quando ho iniziato l'analisi.

Ho sofferto, pianto, sorriso, scherzato, ho vissuto tutte quelle emozioni che ognuno di noi dovrebbe vivere libero da condizionamenti. Ho dovuto scendere a compromessi, rompere giuramenti fatti a me stesso anni addietro, ma i risultati di queste scelte non hanno tardato ad arrivare.

Quando hai 13 anni e giuri a te stesso, nel cuore della notte, mentre dormi in un bagno coperto solo da un leggero tappeto di cotone, che sarà l'ultima volta che piangerai, che sarà l'ultima lacrima concessa dal tuo corpo, dalla tua mente... Si, ho dovuto infrangere questo giuramento perchè il mio essere non poteva più sopportare il silenzio dell'anima. Concedermi di piangere è stato un difficile traguardo, fatto di nevrosi, ansie, fissazioni. Nessuno può capire quanta paura ho avuto durante questo viaggio, guardare ogni giorno il mondo con occhi tristi, osservare le persone prese dalla loro vita, dai loro impegni... E' stato bello piangere, piangere ancora una volta dopo 13 anni, sentire il calore delle lacrime attraversarmi il viso, sentirne il sapore, la consistenza... E' stato bello piangere ricordando tutte quelle emozioni inespresse racchiuse da un sigillo dentro di me, sentire il singhiozzo, la gola che stringe, gli occhi arrossati. Sentirmi nuovamente libero di esprimermi!!

Sono l'esempio della sofferenza repressa, del pensiero bloccato, dell'anima lacerata, dell'odio, dell'amore... Sono l'esempio di quanti danni può provocare l'essere non riconosciuti. Mi si gela il sangue a pensare alla mia vita passata, a pensare all'intreccio tra odio e amore, a sentire le urla nella mia testa. Tutto questo ha prodotto in me danni irreparabili, che solo il raziocinio riesce a gestire. Grido, piango, mi angoscio, rido... Ma nulla di tutto questo è bastato a liberarmi, liberarmi dalla paura di vivere!

Quanto dovrò aspettare ancora??!! Quanto dovrò attendere per far si che tutto questo sparisca!!?? Vorrei svegliarmi da questo lungo sonno e accorgermi che è stato tutto un sogno. Sarebbe magnifico vedere il mondo con occhi diversi, poter vivere di nuovo.

Noi siamo il frutto di nostra madre e nostro padre!!! Il loro sangue, il loro corpo, la loro mente. Il risultato dell'unione di due esseri, persone che non capiranno mai ciò che ci hanno fatto, che non ammetteranno mai cosa siamo diventati. Hanno fatto quello che potevano, quello che erano in grado di fare, non possiamo colpevolizzarli, erano giovani, inesperti, incapaci di gestire la rabbia, la depressione, le nevrosi, le ansie, le paure. Non conoscevano la psicologia, la psichiatria, gli psicofarmaci.

Giustificazioni atte a decolpevolizzare il loro comportamento sono all'ordine del giorno...

Visto che ci sono stanze nelle nostre Menti in cui - (nelle quali) non entriamo mai senza Scusarci - dovremmo rispettare i sigilli degli altri (Emily Dickinson)

 
 
 

"Il tempo"

Post n°27 pubblicato il 04 Agosto 2008 da LENNY_B
 

Il tempo passa inesorabilmente, ci guarda da lontano e con aria funesta ci porta via giorni, mesi, anni... Questo compagno di vita riempie ogni angolo di ciò che conosciamo ricordandoci ad ogni ticchettio che siamo solo polvere.

Lev Tolstoj diceva:"Sono due anni che non riprendo in mano il diario, e pensavo che non avrei più ripreso questa abitudine infantile. Ma non è una ragazzata, è dialogare con se stessi, con la parte vera, divina, che vive in ogni uomo."

Davanti al non pensiero, bisogna tornare alle origini di ciò che ci ha portato qui, tornare a scrivere, su quello che è stato l'inizio di un viaggio, un fantastico viaggio dentro noi stessi. Abbiamo fatto molta strada, il cammino è stato impervio, ma finalmente siamo riusciti a costruire un dialogo con la nostra anima, un rapporto di piena fiducia, un'amicizia che durerà per sempre. Vorrei saper esprimere tutto l'amore che provo per questo, ma nessuna parola riuscirà mai a descrivere quanto di più bello si è creato.

Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso.

 
 
 

io

Post n°26 pubblicato il 06 Marzo 2008 da LENNY_B
 
Foto di LENNY_B

Volevo il movimento, non un'esistenza quieta. Volevo l'emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa al mio amore. Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia che non trovava sfogo in una vita tranquilla [lev tolstoj]

 
 
 

L'amore

Post n°25 pubblicato il 20 Febbraio 2008 da LENNY_B
 
Foto di LENNY_B

Mi soffermo a pensare a ciò che ogni giorno mi circonda, a quello che sono, a quello che abbiamo.

L'uomo è alla continua ricerca di potere e denaro per sfamare la fame di un qualcosa di cui nn ha mai provato il sapore. Il sapore di quel qualcosa che ognuno di noi sente di non averne mai abbastanza, di non esserne sazio. Mi chiedo quando questa immensa corsa finirà, quando qualcuno inizierà a pensare che nessun oggetto, nessun traguardo colmerà mai la mancanza di un bene primario come l'amore.

Le persone hanno un immenso potere tra le mani cioè quello di rendere ogni giorno migliore a chi ci stà accanto (lennyb)

 
 
 
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Un blog di: LENNY_B
Data di creazione: 23/08/2006
 
 

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