Marxisti

Post N° 5


 Prima parteGià Gramsci e Togliatti, che non si sono mai liberati della loro origine e formazione idealistica crociana, avevano accortamente e gradualmente svuotato dei suoi contenuti di classe e distorto il marxismo-leninismo, ma i loro successori - Longo, Berlinguer e Natta - hanno completato tale opera cancellando nella mente del proletariato -- e non solo nello statuto del partito -- ogni traccia dell'ideologia e della teoria comunista. Fino al punto che il proletariato italiano di oggi, specialmente le nuove generazioni, non conosce quasi per niente la concezione del mondo che gli è propria. E' quindi nostro compito rivoluzionario imprescindibile ostacolare il processo di deideologizzazione, decomunistizzazione e socialdemocratizzazione e armare le masse operaie, lavoratrici, contadine, giovanili e femminili con la concezione proletaria del mondo. Il presidente Mao ha indicato: ``Nell'epoca presente dello sviluppo della società, la storia ha posto sulle spalle del proletariato e del suo partito la responsabilità della giusta conoscenza e della trasformazione del mondo.Certamente noi non abbiamo la forza, la capacità, l'esperienza e le conoscenze del presidente Mao, e mentre lui è un faro anche sul piano filosofico e teorico, noi siamo un semplice lucignolo, eppure abbiamo il dovere di fare quanto ci sarà possibile affinché finalmente gli operai e le masse conoscano, si impadroniscano e usino la concezione proletaria del mondo per trasformare il mondo e se stessi. Due concezioni del mondo si contendono l'egemonia delle masse. Per quel che concerne la concezione del mondo,afferma Mao -nel mondo attuale ci sono fondamentalmente solo due `scuole', quella della borghesia e quella del proletariato. O si accetta la concezione proletaria del mondo o si accetta quella della borghesia. La concezione comunista del mondo è la concezione del mondo del proletariato e non la concezione del mondo di altre classi. Si tratta di due concezioni del mondo antagonistiche e inconciliabili che riflettono sul piano del pensiero gli interessi contrastanti fra il proletariato e la borghesia. Esse si contendono palmo a palmo il terreno culturale, filosofico e ideologico, la concezione del mondo investe globalmente ogni singolo individuo nel modo di pensare, vivere, vedere le cose, operare. La posizione di classe, l'atteggiamento e i sentimenti politici e sociali, lo spirito, l'intelletto e il cuore dipendono tutti dalla concezione del mondo.Ogni individuo, classe o partito ha i suoi maestri, i suoi ideologi cui si riferisce e si ispira per difendere i propri interessi economici e sociali. Indipendentemente dal fatto che se ne abbia coscienza o no. Questa è una verità riscontrabile continuamente nella pratica. Non a caso Mao rileva che "nella società divisa in classi, ogni individuo vive come membro di una determinata classe e ogni pensiero, senza eccezioni, porta un'impronta di classe. Chiunque può rendersene conto riflettendo su se stesso, sui compagni, sulle persone che gli stanno accanto e analizzando e confrontando il pensiero e il modo di fare dei grandi capitalisti con quello del proletariato cosciente.Da quando si sono costituite le classi, verso la fine del comunismo primitivo e col sorgere della proprietà privata, si sono formate due concezioni del mondo: quella degli sfruttati e degli oppressi e quella degli sfruttatori e oppressori. Tali concezioni del mondo a un certo punto, quando l'uomo è stato capace di sintetizzare il suo pensiero e trasmetterlo in qualche forma, si sono concentrate rispettivamente nel materialismo e nell'idealismo, i quali si sono confrontati e scontrati per contendersi l'egemonia culturale e morale delle masse. Nel corso della storia, il materialismo ha avuto fondamentalmente un carattere progressivo, mentre l'idealismo, specie se sposato con la metafisica, tendeva a bloccare l'emancipazione ideologica, sociale e politica dei lavoratori.Mao sottolinea che ``Nella storia della conoscenza umana sono sempre esistite due concezioni delle leggi di sviluppo del mondo: una metafisica, l'altra dialettica; esse danno vita a due concezioni del mondo opposte fra loro. Lenin dice: `Le due concezioni fondamentali (o le due possibili? o le due osservate nella storia?) dello sviluppo (evoluzione) sono: lo sviluppo come diminuzione e aumento, come ripetizione, e lo sviluppo come unità degli opposti (sdoppiamento dell'uno in opposti che si escludono reciprocamente, e loro rapporto reciproco).' Lenin si riferisce qui appunto a queste due diverse concezioni del mondo''.Va tuttavia ricordato che la dialettica, così come il materialismo, assume un carattere veramente scientifico con la elaborazione da parte di Marx ed Engels del materialismo dialettico e del materialismo storico, che vengono così a costituire la concezione proletaria del mondo. La dialettica con Hegel e il materialismo con Feuerbach avevano già ricevuto un grosso sviluppo sul piano della filosofia borghese, ma è con Marx e con Engels che esse fanno un salto di qualità, ripuliti da ogni scoria e residuo idealistici diventano scientifici, un metodo per conoscere e trasformare la realtà in senso socialista, una concezione proletaria del mondo.Il materialismo dialettico e storico non cade quindi dal cielo, non è nato improvvisamente e da elucubrazioni astratte, ma è il frutto dell'assimilazione e della rielaborazione da parte di Marx ed Engels di quanto era stato elaborato fino a quel momento in campo filosofico. La grande scoperta scientifica del materialismo dialettico e storico costituisce in un tempo lo sviluppo del pensiero filosofico progressista di tutti i tempi e la formulazione originale e inedita della filosofia proletaria, cioè la concezione proletaria del mondo.Il materialismo dialettico e storico è quindi il prodotto della lotta di classe, ed è nato e si è sviluppato nella lotta contro la concezione borghese del mondo, segnatamente contro il liberalismo e l'idealismo, per la distruzione del sistema ideologico borghese, nonché l'intero ordinamento capitalistico.Mao così spiega l'apporto dei maestri suoi predecessori al materialismo dialettico e storico: ``Al tempo della società feudale, non era possibile conoscere in antecedenza le leggi della società capitalistica perché, non essendo ancora apparso il capitalismo, mancava la pratica ad esso corrispondente. Il marxismo poteva essere soltanto un prodotto della società capitalistica. Al tempo del capitalismo premonopolistico, Marx non poteva conoscere in antecedenza e in concreto certe leggi specifiche proprie dell'epoca dell'imperialismo, poiché l'imperialismo, fase suprema del capitalismo, non era ancora apparso e mancava la pratica a esso corrispondente; soltanto Lenin e Stalin furono in grado di assumersi questo compito. Marx, Engels, Lenin e Stalin poterono formulare le loro teorie non solo per la loro genialità ma, soprattutto, perché parteciparono alla pratica della lotta di classe e della sperimentazione scientifica del loro tempo; se fosse mancata questa condizione, nessun genio avrebbe potuto riuscirvi''.La concezione proletaria del mondo si fonda dunque sul materialismo dialettico e storico. Ma quali sono i caratteri fondamentali di tale filosofia? Eccoli in estrema sintesi e in base a ciò che ci preme mettere in risalto in questa occasione.Il materialismo dialettico ha scoperto -- e continua a scoprire -- le leggi che regolano e governano lo sviluppo del movimento, della natura, dei fenomeni, delle cose e dell'universo. Engels sostiene che ``la dialettica non è niente altro che la scienza delle leggi generali del movimento e dello sviluppo della natura, della società umana e del pensiero''.Il materialismo dialettico considera la realtà, la natura, la materia, fonte di ogni conoscenza e produttrice dello spirito e del pensiero. Esso dà una risposta scientifica basata sui fatti, sui fenomeni naturali, sulla realtà obiettiva, sul passato della Terra e sulla creazione del mondo. Come rileva Lenin, il materialismo dialettico dimostra ``che la terra esisteva prima di qualsiasi altra forma sociale, prima del genere umano, prima della materia organica, che essa è esistita per un tempo determinato, in uno spazio determinato rispetto agli altri pianeti'.Il materialismo dialettico esclude pertanto che al di fuori e al di sopra della natura, della materia e dell'universo ci sia una forza esterna, superiore e divina che abbia creato il mondo e l'essere umano.Il materialismo dialettico è il contrario del dogmatismo, delle certezze assolute e perentorie, da accettare ``per fede''. è il contrario anche della metafisica, cioè delle affermazioni che non hanno un fondamento nella realtà, non dimostrabili nella pratica attraverso l'esperienza dell'uomo.`La metafisica, o evoluzionismo volgare, - afferma Mao - considera tutte le cose del mondo come isolate e statiche, le considera unilateralmente. Una tale concezione del mondo considera tutte le cose del mondo, le loro forme e categorie, come eternamente isolate le une dalle altre ed eternamente immutabili. Anche se riconosce le modificazioni, le considera soltanto come aumento o diminuzione quantitativa o come semplice spostamento. E le cause di questo aumento, diminuzione o spostamento non si trovano nelle cose stesse, ma fuori di esse, ossia nell'azione di forze esterne.I metafisici ritengono che le diverse cose del mondo e le loro proprietà rimangono immutate dal momento in cui cominciano a esistere, e che le loro successive modificazioni siano soltanto aumenti o diminuzioni di quantità. Essi ritengono che una cosa possa soltanto riprodursi all'infinito, ma non trasformarsi in un'altra cosa, in una cosa diversa.Secondo i metafisici, lo sfruttamento capitalistico, la concorrenza capitalistica, l'ideologia individualistica della società capitalistica, ecc., tutto questo si trova anche nell'antica società schiavistica, anzi persino nella società primitiva, ed esisterà eternamente e immutabilmente. Essi spiegano le cause dello sviluppo della società ricorrendo a condizioni a esse esterne: l'ambiente geografico, il clima, ecc.. Cercano in modo semplicistico di trovare le cause dello sviluppo fuori delle cose, negando la tesi della dialettica materialistica, secondo cui lo sviluppo è determinato dalle contraddizioni interne, inerenti alle cose. Perciò essi non sono in grado di spiegare né la molteplicità qualitativa delle cose né il fenomeno della trasformazione di una qualità in un'altra. In Europa questo modo di pensare trovò nei secoli XVII e XVIII la sua espressione nel materialismo meccanicistico e, verso la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, nell'evoluzionismo volgare''.Vi è un altro aspetto molto importante nel materialismo dialettico, si tratta di questo: negli oggetti e nei fenomeni della natura -- la quale è in perpetuo stato di movimento, di cambiamento, di rinnovamento e di sviluppo -- vi sono delle contraddizioni interne attraverso le quali -- nella lotta tra gli opposti, tra il nuovo e il vecchio, tra ciò che nasce e ciò che muore, tra ciò che si sviluppa e ciò che deperisce -- avviene, per salti di qualità dopo un accumulo di cambiamenti quantitativi il processo di sviluppo della natura. Secondo il materialismo dialettico, la legge dell'unità degli opposti è la legge fondamentale della natura, della società e del pensiero umano.A tale proposito Mao esprime dei concetti molto chiari e convincenti. Eccoli: ``Secondo la dialettica materialistica, le modificazioni della natura sono dovute principalmente allo sviluppo delle sue contraddizioni interne.Le trasformazioni della società sono dovute principalmente allo sviluppo delle contraddizioni esistenti all'interno di questa, cioè delle contraddizioni tra le forze produttive e i rapporti di produzioni, delle contraddizioni tra le classi, delle contraddizioni tra il vecchio e il nuovo. è lo sviluppo di queste contraddizioni che spinge la società in avanti, che conduce alla sostituzione della vecchia società con la nuova. Esclude la dialettica materialistica le cause esterne? No, non le esclude. Secondo la dialettica materialistica, le cause esterne sono la condizione delle trasformazioni e le cause interne ne sono la base; le cause esterne operano attraverso quelle interne. L'uovo, quando riceve un'adeguata quantità di calore, si trasforma in pulcino; ma il calore non può trasformare in pulcino una pietra, perché la base è diversa''.Come abbiamo visto rapidamente, il materialismo dialettico si basa e dipende dalla pratica e serve la pratica. Mao infatti afferma: ``Da dove provengono le idee giuste? Cadono dal cielo? No. Sono innate? No. Esse provengono dalla pratica sociale, e solo da questa. Provengono da tre tipi di pratica sociale: la lotta per la produzione, la lotta di classe e la sperimentazione scientifica''. Cosicché il materialismo dialettico può essere sintetizzato con questa immagine: ``l'uomo che cammina sulle gambe'', mentre l'idealismo con l'immagine opposta: ``un uomo che cammina sulla testa''.Diciamo ora qualcosa sul materialismo storico. Il materialismo storico, avvalendosi della dialettica, ha scoperto -- e continua a scoprire -- le leggi che regolano e governano lo sviluppo storico della società umana. ``Il materialismo storico - spiega Stalin -estende i principi del materialismo dialettico allo studio della vita sociale, li applica ai fenomeni della vita sociale, allo studio della società, allo studio della storia della società''.Il materialismo storico è quindi la concezione scientifica della storia, una concezione militante e non contemplativa il cui scopo fondamentale è quello di cambiare il mondo. Infatti nelle ``Tesi su Feuerbach'' stese nella primavera del 1845, che costituiscono, come dice Engels, ``il germe geniale della nuova concezione del mondo'', Marx afferma: ``I filosofi hanno solo interpretato il mondo in modi diversi; si tratta però di mutarlo''.Così possono essere riassunti gli elementi costitutivi del materialismo storico.Primo. Come afferma il ``Manifesto del Partito comunista'' di Marx ed Engels, un'opera fondamentale che esprime in maniera sistematica e integrale il materialismo storico e la concezione proletaria del mondo, ``la storia di ogni società finora esistita è storia di lotta di classe''. Engels preciserà successivamente: ``ad eccezione della storia delle comunità primitive''. Ciò costituisce un colpo definitivo all'idealismo storico che da millenni afferma che la storia dell'umanità non è fatta dai popoli ma dagli imperatori, dai re, dai condottieri militari, dai governi e dai parlamentari, in genere dai capi, dagli eroi e dalle personalità; e che non è la rivoluzione sociale all'origine del cambiamento della situazione ma i favori concessi dai suddetti personaggi.Quasi cento anni dopo, Mao riprenderà e rafforzerà tale concetto storico di Marx ed Engels con questa stupenda ed efficace espressione: ``Il popolo, e solo il popolo, è la forza motrice che crea la storia del mondo''.Secondo. La struttura economica è la base di ogni società sulla quale si edifica la sovrastruttura statale, cioè l'ordinamento istituzionale, militare, giuridico e amministrativo, la cultura, la morale, le idee sociali, ecc. Questo significa che ogni tipo di società, del passato e del presente ``si modella -- come dice Engels -- su ciò che si produce, sul modo come si produce e sul modo come si scambia ciò che si produce''. Questo significa che lo sviluppo della storia umana avviene, in ultima istanza, per i diversi mutamenti dei vari sistemi economici e dei vari modi di produzione e di scambio. Le diverse e successive economie finora conosciute delle comunità primitive, della società schiavistica, della società feudale, della società capitalistica e della società socialista rappresentano le varie tappe dello sviluppo della storia umana. I cambiamenti sociali e i rivolgimenti politici non vanno dunque ricercati, sempre a detta di Engels, ``nella filosofia, ma nell'economiadell'epoca che si considera''.Ma ciò non vuol dire che l'economia sia l'unico fattore determinante dello sviluppo storico. Anche le diverse componenti della sovrastruttura, comprese le idee delle persone, esercitano la loro influenza nella storia. A riprova, basti pensare al ruolo che ha svolto la sovrastruttura nella rivoluzione e nella controrivoluzione in Russia e in Cina.Terzo. Come afferma Marx, ``non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere sociale, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza'. Ciò significa che viene prima l'essere e poi le idee, il pensiero e la coscienza, le quali sono tutte quante il riflesso nella mente degli esseri umani di ciò che è nella realtà oggettiva. è questa realtà oggettiva, la vita materiale della società, che forma in ultima analisi le idee, il pensiero e la coscienza degli individui e non viceversa. Più in generale, le condizioni della vita materiale e non la sovrastruttura sono l'origine delle idee e delle teorie sociali, della vita spirituale della società, delle concezioni politiche e delle istituzioni politiche. Cosicché a ogni differente periodo della storia dell'umanità, corrispondono determinate idee sociali, teorie, concezioni e istituzioni politiche della società.Di conseguenza è necessario basare la nostra azione politica non sui principi astratti ma sulle condizioni della vita materiale della società, sulle esigenze reali e concrete dello sviluppo della vita materiale della società. Inoltre perché vi sia uno sconvolgimento e un cambiamento radicale nella coscienza delle persone, occorre che cambino il sistema sociale, le condizioni materiali dell'essere.Quarto. L'origine dello sfruttamento capitalistico sta nel plusvalore, cioè nell'``appropriazione di lavoro non pagato''. Questa geniale scoperta di Marx ha svelato il carattere più nascosto del capitale, il meccanismo recondito della produzione capitalistica e della produzione del capitale. Con ciò Marx ha tolto ai revisionisti e ai riformisti ogni argomentazione seria per fare accettare agli operai la collaborazione con i capitalisti.Quinto. Le forze produttive, a un certo punto del loro sviluppo, entrano inevitabilmente in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti, e ciò genera una serie di conflitti sociali che, prima o poi, sboccano nella rivoluzione sociale.``I rapporti di produzione borghesi -- rivela Marx -- sono l'ultima forma antagonistica del processo di produzione sociale''. Questo antagonismo può essere risolto solo con la rivoluzione socialista. Solo così sarà soppresso lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, i lavoratori potranno godere interamente, in forma diretta e indiretta, i frutti della produzione sociale e sarà possibile gettare le condizioni per l'abolizione delle classi e per l'emancipazione di tutta l'umanità.L'essenziale sul materialismo dialettico e storico è stato detto. Una sola cosa va aggiunta: esso è una concezione del mondo integrale e completa, refrattaria a ogni compromissione idealistica borghese e revisionista, purtuttavia estremamente aperta verso le nuove scoperte scientifiche.Il materialismo dialettico e storico non si cristallizzerà mai in un dogma, perché è un corpo filosofico vivo e in continuo sviluppo, profondamente connesso con la realtà oggettiva. Il suo sviluppo è cadenzato dallo sviluppo delle scienze naturali (fisica, matematica, chimica, meccanica, ecc.), delle scienze sociali (economia, statistica, ecc.) e dalla lotta di classe. Esso seguirà sempre il corso della storia e dell'emancipazione dell'umanità.``La storia dell'umanità - dice Mè uno sviluppo costante dal regno della necessità al regno della libertà. Questo processo è senza fine. In una società ove esistono le classi, la lotta di classe continuerà all'infinito. In una società senza classi, la lotta tra il nuovo e il vecchio e tra il giusto e l'errato non avrà mai fine. Nel campo della lotta per la produzione e sperimentazione scientifica l'umanità progredisce incessantemente e la natura si sviluppa di continuo; esse non si fermano mai a un certo livello. Perciò l'uomo deve costantemente fare il bilancio delle sue esperienze e continuare a scoprire, inventare, creare e progredire. Tutte le idee che si basano sull'immobilismo, il pessimismo, l'inerzia e la presunzione sono erronee. Sono erronee perché non corrispondono alla realtà storica dello sviluppo della società umana da un milione d'anni a questa parte, né alla realtà storica della natura per quello che di essa conosciamo fino ad ora (per esempio, la natura come appare dalla storia dei corpi celesti, della terra, della vita e delle altre scienze naturali)''Da tutto ciò si capisce perché il materialismo dialettico e storico rappresenti la bestia nera della borghesia e dei suoi lacché revisionisti e riformisti, i quali ovviamente non hanno alcun interesse che le masse acquistino una mentalità scientifica e rivoluzionaria e mettano in discussione il sistema capitalistico.Anche papa Wojtyla era contrario ad esso. In un'enciclica di qualche tempo fa dedicata allo ``Spirito santo'' infatti disse che ``La resistenza allo Spirito Santo... trova la sua massima espressione nel materialismo,sia nella sua forma teorica -- come sistema di pensiero -- sia nella sua forma pratica -- come metodo di lettura e di valutazione dei fatti -- e come programma, altresì, di condotta corrispondente. Il sistema che ha dato il massimo sviluppo e ha portato alle estreme conseguenze operative questa forma di pensiero, di ideologia e di prassi, è il materialismo dialettico e storico, riconosciuto tuttora come sostanza vitale del marxismo''.