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Post n°344 pubblicato il 29 Luglio 2012 da massimo.maneggio
Le Olimpiadi rappresentano, forse meglio di qualsiasi attività, la storia del genere umano. Lungi dal riprendere situazioni epiche o spassosi aneddoti come quelli inerenti a Milone da Crotone (che sconfisse e uccise un toro a mani nude), i giochi attuali hanno spostato l’asticella anche per quanto riguarda i personaggi e gli uomini da copertina. Non più i greci sono i super favoriti da battere, con le Olimpiadi diventat Micheal Phelps ha vinto tutto e vorrà, alle ormai imminenti Olimpiadi, vincere ancora. Il pensiero del cannibale è sempre quello: non lasciare le briciole agli avversari e nello sport questo è un atteggiamento necessario, per chi nella vita vuole sempre il meglio per sé e i propri tifosi. Il nuotatore della Baltimora ha collezionato più medaglie d’oro alle Olimpiadi: ben 14, un’infinità se pensiamo a quanta fatica serva solo per conquistare addirittura l’accesso alla competizione. Ha già abbattuto un mito, Mark Spitz che aveva preso sette ori nell’edizione di Monaco 1972, con un record che non è stato infranto soltanto per poco già nelle Olimpiadi ateniesi, con Phelps che si fermò a un bottino di sei ori e due bronzi. Semplicemente leggendario Phelps, divenuto un’istituzione vivente dopo aver vinto anche sei edizioni dei mondiali, un mondiale in vasca corta e tre edizioni dei giochi panpacifici. L’obiettivo per il 2012, detto forse per scaramanzia, è di conquistare “soltanto” sei ori come ad Atene per chiudere a quota venti il suo straordinario medagliere per l’oro e ritirarsi con la pancia piena. Ci sarà da credergli? Si ritirerà un uomo che vive per l’acqua e la piscina ricambia? Chi lo sa. Ha esordito ad altissimi livelli già a Sidney 2000, diventando l’atleta più giovane a disputare un’olimpiade a circa quindici anni. Non vinse nulla, arrivò quinto, ma tutto il mondo si accorse che bisognava puntare gli occhi esclusivamente su di lui. Anche in Italia diede dimostrazione del suo immenso talento. A Roma, nel 2009, girava quasi indisturbato nella capitale e conquistò quasi tutto al mondiale, con l’oro nei 100m e 200 m farfalla, nelle staffette 4x100m sl, 4x200m sl e 4x100m misti, con in più un argento nei 200m sl. Phelps, come ogni buon professionista, non sgarra un allenamento ma, soprattutto, ha impostato una dieta particolare. Al nuotatore americano servono circa 12mila calorie giornaliere, cifra sei volte superiore ai livelli standard di qualunque uomo. Qualcuno ha messo in dubbio questi dati, soprattutto per la colazione all’americana, che non si limita alle uova o al bacon ma quasi racchiude un intero buffet. La prima colazione di Phelps comprende: tre uova in padella, lattuga, pomodori, formaggio, cipolle fritte e maionese, una scodella di fiocchi d’avena, tre frittelle al cioccolato, tre fette di pane tostato e due tazze di caffè. Nessuno l’ha mai visto divorare tutto e poi andare in acqua, ma notando i risultati di Phelps c’è da credergli sulla parola. calabria ora 28-7-12 mas.man.
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