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Le avversarie dell'Italia alle qualificazioni europee

Post n°728 pubblicato il 02 Marzo 2014 da massimo.maneggio
 

Azerbaigian squadra rognosa: negli ultimi tempi, gli azeri possono esser così classificati, con il loro non gioco che spesso ha messo in difficoltà gli avversari. Sembra, a ben vederli, un Chievo Verona formato europeo con dieci giocatori dietro la linea della palla, ma in panchina hanno una volpe come Berti Vogts che, giustamente, è ripartito dai fondamentali difensivi. I fatti gli stanno dando ragione: nell’ultima stagione, l’Azerbaigian ha perso soltanto tre incontri e ha maturato un po’ di malizia negli incontri internazionale. Poca è però l’esperienza a livello di club dei giocatori azeri, con un campionato che non regala nessuna grande competizione. Potrà lottare per il terzo posto con un po’ di fortuna.

Se della Bulgaria ricordiamo la squadra dei mondiali del 1994, la capacità di effettuare ripartenze nonostante la fisicità dei calciatori e Hristo Stoichkov, bisogna aggiornare notevolmente i database. Con l’Italia ha perso nove volte, pareggiato sei e vinto due, ma l’attuale Bulgaria attende ancora la generazione del rilancio. Il ct Penev pensa di esser capitato in un girone difficile ma non impossibile, ma tutto dipenderà dall’impostazione tattica data ai suoi. È una delle poche squadre che parte con il trequartista fisso (Milanov), e questo potrebbe essere un punto di vantaggio. Hristov sarà il più pericoloso, mentre in porta si alterneranno Stoianov e la riserva dell’Hellas Verona, Mihaylov.

Sarà la squadra più pericolosa del girone, e in sette precedenti abbiamo maturato solo una vittoria. Ci ha battuto ai mondiali del 2002 e fatto soffrire agli europei del 2012: insomma, la Croazia è un brutto cliente da affrontare. Il tecnico Niko Kovac ha candidato l’Italia come favorita del girone, ma in cuor suo sa di avere un gruppo che trova le giuste motivazioni contro gli azzurri. Ha varie stelle la selezione a scacchi biancorossi: Modric, Rakitic, l’interista Kovacic, ma soprattutto Mandzukic, che può stare 90 minuti immobile e colpire letalmente al primo pallone toccato. Bisognerà armarsi di pazienza, anche se il primo confronto si giocherà in Italia il 16 novembre alla terza giornata.

È la squadra simpatia del girone. Parliamo di Malta allenata da Ghedin, che con l’Italia ha rimediato sei sconfitte. Il coach italiano ha migliorato la visione del calcio maltese ma sa che l’impresa sarà ardua, se non impossibile: «Il girone è molto duro – ha recentemente dichiarato – ancora una volta ci saranno Italia e Bulgaria, che abbiamo affrontato nelle ultime qualificazioni mondali». Malta, ne siamo certi, imbriglierà il gioco italiano, anche se applica il suo gioco con un semplice 4-4-2 nel quale spicca Michael Mifsud, stella dei Melbourne Heart. Non prende molti gol per essere una squadra dal palmares pressoché inesistente e punta a vincere due gare nella migliore delle ipotesi. Prenderà un metaforico cucchiaio di legno ma con gran dignità.

Ha il freddo come fenomeno, più che un singolo calciatore. La Norvegia può e forse deve sfruttare il fattore campo, soprattutto nelle prime giornate di qualificazione. La selezione del ct Hogmo giocherà la sua qualificazione con Bulgaria e Azerbaigian, e proprio per questo deve avere pochi passaggi a vuoto tra le mura amiche. Con l’Italia, nei vari precedenti, ha rimediato otto sconfitte, ma anche quattro pareggi e tre meritate vittorie, con un bilancio non male. I top player del gruppo sono la meteora Reginiussen in mezzo alla difesa, e Kamara in attacco. Occhio proprio a nuove naturalizzazioni che potrebbero rafforzare la selezione norvegese. Ora come ora non incute grossi timori.
Massimo Maneggio

 
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