Creato da: massimo.maneggio il 21/11/2008
spazio autonomo di un giornalista senza sponsor...
Citazioni nei Blog Amici: 6
 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 6
 

Ultime visite al Blog

massimo.maneggiosbaglisignoravento_acquamonellaccio19norahdgl0amorino11apungi1950cassetta2prefazione09karen_71io_chi_sonoMiele.Speziato0acer.250marabertowsurfinia60
 

Ultimi commenti

Ci sono momenti in cui il volontariato è quasi...
Inviato da: OsservatoreSaggio
il 15/12/2021 alle 10:04
 
Anche se ovviamente tifo Ferrari, onore al merito, il...
Inviato da: Mr.Loto
il 16/11/2020 alle 11:05
 
Molti hanno trovato l'amore online. Invece io ho...
Inviato da: cassetta2
il 25/12/2019 alle 16:56
 
very nice
Inviato da: brand118
il 18/09/2019 alle 10:14
 
tnx
Inviato da: nihad118
il 18/09/2019 alle 10:11
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

I miei link preferiti

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« Racchettate olimpiche: F...Luzzi, dibattito sul bilancio »

Cavendish e Giggs: storie olimpiche di Bretagna

Post n°346 pubblicato il 31 Luglio 2012 da massimo.maneggio

In sella ad una bici per dominare il mondo. Mark Cavendish vuole l’oro olimpico e parte con tutti i favori del pronostico. Il corridore della Sky, velocista per eccellenza, punta con decisione al titolo iridato anche a Londra, praticamente a quattro passi dalla sua isola di Man. Naturalizzato inglese, Cavendish è il velocista più forte del mondo, se non di tutti i tempi, diventato quasi un treno per come sfreccia in mezzo ai ciclisti avversari. Parole d’elogio sono spese anche da un ex gloria del ciclismo italiano, il cosentino Michele Coppolillo che nutre fiducia nelle prestazioni del velocista inglese:«Il mio giudizio su Cavendish per le Olimpiadi – afferma – è unico: penso che sia uno dei favoriti, ma essendo una gara olimpica, visto che ogni nazione schiera cinque corridori, tatticamente è tutto possibile». Cavendish ha già indossato l’oro e sia su pista nonché su strada ha primeggiato. Su strada ha raggiunto la prima posizione a Copenhagen nel 2011, mentre in pista vince prima a Los Angeles nel 2005 e poi tre anni dopo a Manchester, con l’aria di casa sempre come utile alleata. Paradossale è il suo rapporto con i grandi giri, con alterne soddisfazioni al Giro d’Italia, al Tour e alla Vuelta. Vedendo le fredde cifre, Cavendish ha un ruolino da ciclista qualunque (ci sono ritiri e anche qualche 154°posto), ma in pista ha avuto tanta, troppa sfortuna, sempre per assecondare quel suo istinto primordiale che emerge in sella. È stato negli anni uno dei pochi a entusiasmare le folle, senza pensare né alle classifiche e né a difendere i secondi: ha vinto alcune tappe come un forsennato e altre le ha perse, per pochi metri, senza pensarci eccessivamente. Anche in Calabria ha dato un assaggio delle sue potenzialità, vincendo la quarta tappa del 2008 nel Giro che approdava a Catanzaro, mentre nel 2009 in Italia divenne grande protagonista: prima si aggiudica per pochi centesimi la classica Milano-Sanremo e poi vince quattro tappe al giro, sempre nel massimo dell’imprevedibilità. Nel 2010 vince sei tappe al Tour de France (già qualche frazione era stata vinta negli anni precedenti) e alla Vuelta si aggiudica la sua prima conquista in una classifica a punti, con la maglia verde arrivata e sofferta sino all’ultimo istante. Professionista dal 2006, in un mondo del ciclismo senza molti riferimenti e con l’incubo doping a portata di siringa, Cavendish rappresenta una delle poche speranze per ridare credito al movimento. A Londra non sarà facile, ma il tetto del mondo è veramente a portata di…pedali.


Sebbene il calcio non sia l’attrattiva principale delle Olimpiadi (e aggiungiamo: menomale) grandi saranno le curiosità nel vedere all’opera la selezione britannica, che ha riunito tutte le migliori promesse del calcio appartenenti al Regno Unito. Giocano in casa e hanno qualche fuoriquota d’eccezione come l’ala gallese Ryan Giggs, un’istituzione dentro e fuori dal campo. Il giocatore del Manchester United sarà il capitano delle selezione allenata da Stuart Pearce, che non ci ha pensato due volte a far fuori David Beckham preferendogli il ben più solido gallese. L’estetica contro la sostanza, dunque. Giggs andrà rappresentare la massima concezione della concretezza nel ruolo, alla soglia delle quaranta candeline. Avrebbe meritato un pallone d’oro negli anni duemila, con Giggs che nel pieno della maturità calcistica ha dato spettacolo in ogni campo. Giocatore correttissimo in campo, ha disputato circa novecento partite e ha rimediato una sola espulsione, avvenuta per doppia ammonizione. Per anni, in Premier League, ha fatto ammattire le difese avversarie per via di quell’incredibile cambio di passo unito alla progressione imprevedibile. Milita da 23 anni nel suo club di appartenenza, dopo essere passato da una sponda di Manchester (quella più povera) all’altra, la più ricca e titolata, ed ha legato le sue fortune a quelle di Sir Alex Ferguson, con il quale ha condiviso gioie e dolori, sempre nel pieno del puro stile british. La sua miglior stagione arriva nel 1993-1994 con 58 presenze complessive condite da 17 reti, giocando praticamente quasi tutte le partite in campionato, Champions e nelle coppe inglesi. Con il Galles ha disputato 64 partite con 12 reti, non disputando un europeo o un mondiale con quella nazionale scelta quasi per ripicca, dopo aver preso il cognome della madre. Impressionante il numero di trofei conquistati con il Manchester: ben 35. Se in campo è affidabile al massimo, nella vita privata ha scritto pagine non memorabili. La sua vita affettiva sembra uscire da un B-movie per la comicità degli avvenimenti accaduti, con i tabloid inglesi che prima scoprono la sua tresca con Miss Galles 2003 e, successivamente, emerge una relazione durata otto anni con la cognata, la moglie del fratello. C’è di più: la suocera del fratello rivela di aver ricevuto, dallo stesso Giggs, avances sessuali. Ecco, l’avversario più pericoloso per Giggs non sarà un arcigno marcatore avversario, bensì una qualsiasi svedese che passeggerà intorno al villaggio olimpico…


mas.man.

calabria ora 27-7-12

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963