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Post n°789 pubblicato il 22 Luglio 2014 da massimo.maneggio
RENDE C’erano anche gli studenti calabresi dell’Unical alle manifestazioni antimafia dedicate alla memoria di Paolo Borsellino e dei suoi uomini di scorta, uccisi da un attentato il 19 luglio 1992 in via d’Amelio, a Palermo. Due pullmini con i ragazzi provenienti dai corsi di Scienze dell’Educazione sono partiti dalla Calabria alla Sicilia, sotto l’ala protettiva del professor Giancarlo Costabile e del coordinatore regionale di Federcontibuenti, Silvio Carbone, per un’altra significativa tappa del gruppo di “Pedagogia della R-Esistenza”, che da anni si fa notare per il nuovo modo di intendere l’apprendimento universitario. Fuori dalle aule, i ragazzi, infatti, si autofinanziano in modo da visitare i luoghi significativi della lotta alla mafia, conoscendo le storie di vita e anche le esperienze di tanti loro coetanei che lottano per un mondo migliore. Il fine settimana siciliano è iniziato già da venerdì, con i ragazzi calabresi che hanno partecipato al primo sit-in svolto davanti al Palazzo di Giustizia. Prima del corteo che si è svolto tra le strade di Palermo, i ragazzi hanno conosciuto Salvatore Borsellino, con la promessa anche di una sua visita all’ateneo calabrese. Il fratello del magistrato ha così confermato le sue opinioni su quanto accadde nel 1992: «Quella fu una strage di Stato e non di mafia. In via d’Amelio non si potrà asciugare il sangue finché non sarà fatta giustizia. Mio fratello Paolo era un servitore dello Stato, ma alcuni pezzi di esso gli hanno tolto la vita. Sarà sempre nei nostri cuori». Sabato, invece, i ragazzi hanno partecipato alle manifestazioni che si sono svolto proprio nel luogo dell’attentato, con un significativo flash-mob delle “Agende Rosse” di Trapani che ha preceduto gli interventi dei familiari delle vittime, nonché il minuto di silenzio alle 16.58, momento in cui persero la vita, oltre a Paolo Borsellino, gli agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. La testimonianza siciliana, così, entra nel già ricco album di “Pedagogia della R-Esistenza”, già protagonista di altre iniziative a Scampia e San Luca e apprezzata, inoltre, anche dal rettore. Mas. Man.
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