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Messaggi di Giugno 2013

 

Palio 2013, Sfida all'ultimo cavaliere

Post n°564 pubblicato il 30 Giugno 2013 da massimo.maneggio

BISIGNANO Il giorno più atteso: oggi alle 18 si svolgerà l’edizione 2013 del “Palio”, mai così seguita negli ultimi anni come ora. Tutta la città è in fremito per la giostra cavalleresca che vede sfidarsi gli otto storici rioni del centro storico, con i cavalieri che vorranno vincere la competizione bisignanesi per dedicarla ai tanti supporters. In questa edizione sono state le tradizioni passate a farla da padrona, con i cavalieri direttamente scelti dai quartieri, che poi hanno offerto uno spettacolo nello spettacolo, tra coreografie, feste e striscioni che hanno colorato tutto il centro storico. Grande è stato l’impegno dei giovani, che hanno ritrovato una passione comune per far rivivere i fasti antichi del Palio, aumentando anche una sana e godereccia rivalità tra quartieri. Tra cortei in costumi medievali, sagre e convegni la settimana del “Palio” giunge al termine con la sfida che si terrà allo stadio “Attico” questo pomeriggio. Due sono i favoriti per la vittoria dell’edizione 2013: Claudio Amodio e Antonio Belsito, in una sfida tra il maestro e l’allievo. Amodio è il cavaliere dal miglior palmares, con otto vittorie, abbinato al quartiere più trionfale, quello di Piano che ha primeggiato in sette edizioni. Non sarà facile, quindi, rompere questo binomio, ripetuto per l’ultima volta nel 2010. Dall’altra parte c’è Antonio Belsito, con i “nemici” di Santa Croce, il quartiere arancione che dal 1991, anno di fondazione del Palio, è rimasto sempre all’asciutto. Belsito arriva da due vittorie consecutive nel Palio, con Giudecca e San Pietro, e vuole rompere questo incantesimo puramente bisignanese che attanaglia il quartiere di Santa Croce. Occhio anche ai possibili outsider: Luca Amodio, figlio proprio del già citato Claudio, che gareggia con San Pietro (il quartiere di Sant’Umile), e agli esperti Franco Fabbricatore e Ivan Molino. Qualsiasi sarà l’esito, lo spettacolo è garantito per una manifestazione che ha rivissuto gli antichi fasti grazie alla collaborazione dei bisignanesi.

 

MasMan

Calabria Ora 30-6-13

 
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I favoriti della Confederation Cup....

Post n°563 pubblicato il 27 Giugno 2013 da massimo.maneggio
 
Tag: calcio

Le furie rosse cercano un nuovo blitz, per il prestigio e per continuare a guardare tutti dall’alto. Dopo la conquista di due campionati europei e un mondiale, ora puntano con decisione alla Confederation Cup. Certo, sarà difficile battere il Brasile in terra propria, ma la Spagna ci ha abituato a qualsiasi impresa negli ultimi quattro anni. Nella lista ufficiale dei 23 convocati spiccano alcune sorprese: intanto non c’è Xabi Alonso, fuori causa per i consueti problemi di pubalgia, e non saranno della contesa anche Javi Garcia del Manchester City e il sorprendente Benat, che ha fatto faville nel Betis Siviglia. Del Bosque ha, dunque, effettuato l’ultima scrematura, dopo aver già ridotto la rosa a 26 elementi, con il taglio discusso di Fernando Llorente: la notizia è stata accolta positivamente soltanto in ambito juventino, poiché saranno prevenuti i rischi di infortuni, per averlo a Vinovo tirato a lucido. Questo è, dunque, l’elenco dei convocati della Spagna: Casillas, Valdes, Reina, Arbeloa, Azpilicueta, Piqué, Ramos, Albiol, Monreal, Jordi Alba, Busquets, Javi Martinez, Xavi, Cazorla, Iniesta, Jesus Navas, Silva, Mata, Pedro, Fabregas, Villa, Torres, Soldado. In porta potrebbe esserci probabilmente il ballottaggio Casillas – Valdes, con i due portieri che hanno vissuto una stagione particolarmente intensa. Iker Casillas è stato il titolarissimo delle “furie rosse” ma ha vissuto metà stagione in panchina, a discapito del discreto Lopez, per colpa degli screzi avuti con Mourinho: avere una bella moglie come Sara Carbonero che spiffera i segreti dello spogliatoio non è proprio il massimo. Victor Valdes, invece, ha salutato Barcellona. Ricordato dai tifosi come il miglior portiere della storia blaugrana (contenti loro…), Valdes sbarcherà nel Principato di Monaco, a difendere i pali della squadra più ambiziosa d’Europa. La difesa dà le solite garanzie, con Albiol, Sergio Ramos, Piquè e Jordi Alba, mentre il centrocampo dovrà tener conto di qualche new entry nello scacchiere titolare. Probabile, infatti, che Del Bosque concederà un maggior minutaggio per Javi Martinez protagonista nel triplete del Bayern Monaco, mentre bisognerà ridare i giusti galloni a Fabregas, abituato da troppo tempo a fare il “falso nueve” in mezzo all’area di rigore. In attacco ecco Pedro, Villa, un rigenerato Torres (occhio alle sirene napoletane di Benitez) e Soldado, ormai in rampa di lancia. L’obiettivo è di conquistare la Confederation Cup: un altro trofeo per una Spagna mai doma.

Mas.Man.

Calabria Ora 10-6-13

 
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Buona la prima per Artemisia

Post n°562 pubblicato il 26 Giugno 2013 da massimo.maneggio
 

SAN SOSTI (CS) Si è concluso con successo il primo festival di Artemisia, svolto nella cittadina di San Sosti. Una manifestazione ben riuscita, che ha sposato benissimo l’intento iniziale: valorizzare l’enogastronomiae promuovere, al contempo, anche le caratteristiche turistiche locali. Con grande soddisfazione, il sindaco di San Sosti, Vincenzo De Marco, e tutta l’amministrazione comunale hanno offerto una tre giorni di puro interesse, con il festival organizzato con la stretta collaborazione della Cr Team e con le associazioni “Tutti per tutto”, “Porte Aperte”, “I Mulineddri”, senza dimenticare anche l’apporto della consulta giovanile locale, della Martus Editore, del gruppo folk “A Pacchianeddra” e dell’amministrazione provinciale di Cosenza. Il piatto forte, però, è rappresentato dalla presenza della giornalista di Rai Sport, Stella Bruno, che ha trovato un momento libero per visitare il luogo d’origine della sua famiglia. Stella Bruno, da anni impegnata nel circus della Formula uno, si è tuffata con piacere nella tranquillità di San Sosti, celebrata dalla popolazione che l’ha accolta in municipio con i vestiti tipici e le tradizioni locali. Proprio la Bruno ha dichiarato di portare la Calabria nel cuore, facendosi portavoce di quell’umiltà tipica di San Sosti, da promuovere anche in futuro. Il sindaco di San Sosti, Vincenzo De Marco, invece ha fatto gli onori di casa, e proprio l’amministrazione comunale farà di tutto, nel prossimo futuro, per riportare la giornalista di Rai Sport a San Sosti, dove sarà prossimamente insignita della cittadinanza onoraria. Tanta soddisfazione hanno espresso anche gli altri organizzatori del festival, come Amedeo Calonico della “Tutti per tutto” e Alberico Salerno, della Cr Team, che ha dichiarato: "Non capita certo tutti i giorni di mangiare ottimi fusilli e bere buon vino parlando di Formula uno con un esperta del calibro di Stella Bruno. Tutto sommato credo si possa dare un giudizio positivo, e Artemisia può, in questo paese, diventare un festival di riferimento per la cultura e l’enogastronomia autoctona". Tra musica, stand gastronomici e spettacoli musicali, spicca il convegno che si è svolto sabato pomeriggio. Il tema principale, ovviamente, è incentrato sulla tradizione di Artemisia e sull’ascia votiva, in possesso del “British Museum” di Londra. L’intenzione dei cittadini e degli amministratori è di riportare l’ascia a casa propria, e anche per questo una sua stilizzazione è stata regalata a Stella Bruno e agli altri partecipanti del festival, quasi come un augurio e un arrivederci alla prossima edizione.

MasMan

calabria ora 25-6-13

 

 

 
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La Formula Uno vista da Stella Bruno

Post n°561 pubblicato il 25 Giugno 2013 da massimo.maneggio
 

SAN SOSTI Una domenica speciale, fuori dai rombi e dalla velocità della Formula 1. Per Stella Bruno, madrina del festival di Artemisia, organizzato dal comune di San Sosti, dalle associazioni locali e dalla Cr Team, la giornata vissuta sul piccolo paesino montuoso è stata all’insegna della pura calabresità, assaporando i sapori della sua terra d’origine nei vari stand visitati. Abbracciata da tutta la popolazione di San Sosti, la giornalista di Rai Sport si è concessa una domenica di puro relax, in quella terra che fu tanto cara ai suoi nonni. Con Stella Bruno, ovviamente, si aprono anche i ricordi di tanti anni vissuti nei paddock di tutto il mondo, sempre pronta a intervistare i migliori piloti a bordo pista. Tanti sono gli aneddoti e i ricordi, con Stella Bruno che, molto amichevolmente, ci esprime un suo parere sul campionato in corso ma anche sul mondo della Formula 1 in generale.

Come si fa a vivere con ritmi serrati, viaggiando in ogni parte del mondo a distanze ravvicinate?

Non è facile, sono diciotto anni che faccio questa vita, sono in giro per il mondo per duecento giorni, ma mi diverto ancora moltissimo.

Come giudica il campionato di Alonso sinora?

Rispetto alla scorsa stagione ancora non ha fatto la differenza, ha avuto qualche passaggio a vuoto.

Tra Alonso e Schumacher si possono fare dei paragoni?

Difficile farli, proprio perché hanno pilotato la Ferrari in anni diversi. Schumacher è stato il migliore con la Ferrari, è stato battuto da Hakkinen alla fine degli anni novanta, ma in generale non aveva rivali. Alonso, invece, deve difendersi da Vettel, che ha una grandissima regolarità, e da Hamilton che è spericolato, senza dimenticare anche Raikkonen. Schumacher poi tornò in pista, la sua è una passione troppo forte per questo mondo. Spezzo anche una lancia in favore di Stefano Domenicali, che è una brava persona, abile a lanciare e valorizzare le personalità.

Chi sostituirà Massa?

Perez non credo, ha già fatto alcune scelte ben precise.

Vettel è veramente un gran campione o a volte è aiutato dalla fortuna?

Vettel è un gran pilota, è talmente forte che avere una macchina come la Red Bull, forte anch’essa, paradossalmente può sminuirlo. Un esempio della sua forza lo ha dimostrato, senza dubbio, a Montecarlo strappando la pole position sotto la pioggia.

Qual è il pilota più simpatico o cordiale?

Hamilton è il più simpatico, Button è un gran signore. Ma ricordo anche Barrichello: all’epoca correva per la Steward, ed eravamo al ristorante quando gli arrivò una telefonata. Era arrivata la chiamata decisiva della Ferrari.

Un pilota del sud come può arrivare ai vertici della Formula 1?

Intanto, deve frequentare i kart già da piccolissimo. Poi, una volta più grande deve avere la stoffa del campione e quel qualcosa in più, con una grande dose di carattere per poi poter brillare.

 

Massimo Maneggio

Calabria Ora - 24-6-13

 
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L'affaire Moro

Post n°560 pubblicato il 24 Giugno 2013 da massimo.maneggio
 

Riceviamo e pubblichiamo

INFORMAZIONE LIBERA
FINANZIERE SARDO: UNA TELEFONATA FERMÒ IL BLITZ PER LIBERARE MORO

Piero Mannironi - La palazzina di via Montalcini era controllata dai servizi segreti dalla metà di aprile del 1978. Le teste di cuoio dovevano entrare in azione l’8 maggio, 24 ore dopo le Br uccisero il presidente dc
ROMA. Le sentenze non scrivono la storia e tantomeno le storie possono chiudersi con una sentenza. Perché ci sono verità che restano nascoste in fondo a bui abissi, protette dalla paura di chi sa e dal cinismo di poteri che non vogliono farle emergere. Così è per il sequestro e la morte del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro, avvenuta il 9 maggio del 1978. Vicenda scritta dalla ferocia delle Brigate Rosse, ma forse anche da oscuri burattinai che sono rimasti finora nell'ombra. Dunque, una storia che ancora nasconde nelle sue pieghe torbide presenze e regie occulte che inchieste e processi non sono riusciti a svelare. Ma il tempo corrompe le complicità, modifica gli scenari e affranca le coscienze. Così, dopo 35 anni, è possibile che la storia della morte di Moro possa essere riscritta, liberata dalle catene del silenzio e dei depistaggi.
Nei giorni scorsi la procura della Repubblica di Roma ha infatti riaperto il caso, in seguito alla presentazione di una denuncia che propone una sconvolgente ipotesi: la prigione di Moro, in via Montalcini 8, a Roma, era stata individuata dai servizi segreti e da Gladio e controllata per settimane. Non solo: l'8 maggio del 1978 lo statista Dc che sognava di cambiare la politica italiana doveva essere liberato con un blitz delle teste di cuoio dei carabinieri e della polizia, ma una telefonata dal Viminale bloccò tutto.
La Renault rossa.
E il giorno dopo Moro fu ucciso. Il suo cadavere fu fatto ritrovare nel portabagagli di una Renault rossa in via Caetani. In quel momento la storia italiana deragliò da un percorso progettato da Moro e dal suo amico-nemico Berlinguer, tornando nello schema ortodosso della politica dei blocchi e incamminandosi poi verso un tragico declino morale. Per la procura romana impossibile sottovalutare quell'esposto. Perché a redigerlo e depositarlo è stato Ferdinando Imposimato, oggi avvocato, ma soprattutto presidente onorario aggiunto della suprema corte di Cassazione e in passato magistrato che ha seguito alcune tra le più complesse e importanti inchieste della storia del Paese. Come quelle sul sequestro-omicidio di Aldo Moro.
A fornire a Imposimato la chiave che ha consentito di aprire questa nuova porta sul caso Moro è stato un sardo, Giovanni Ladu che ha oggi 54 anni. Un brigadiere della guardia di finanza in servizio a Novara che, nel 1978, era militare di leva nel corpo dei bersaglieri e fu testimone della decisione che condannò a morte Moro. Imposimato conobbe Ladu nell'ottobre del 2008. Si presentò nel suo studio all'Eur insieme a due colleghi, autorizzato dal suo comandante. Aveva scritto un breve memoriale nel quale sosteneva di essere stato, con altri militari a Roma, in via Montalcini per sorvegliare l'appartamento-prigione in cui era tenuto il presidente della Democrazia cristiana. Un appostamento cominciato il 24 aprile 1978 e conclusosi l'8 maggio, alla vigilia dell'omicidio di Moro.
Perché Ladu aveva atteso ben 30 anni prima di parlare? «Avevo avuto la consegna del silenzio e il vincolo al segreto - disse -, ma soprattutto avevo paura per la mia incolumità e per quella di mia moglie. La decisione di parlare mi costa molto, ma oggi spero che anche altri, tra quelli che parteciparono con me all'operazione trovino il coraggio di parlare per ricostruire la verità sul caso Moro».
Nome in codice: Archimede.
Ladu raccontò così che il 20 aprile del 1978 era partito dalla Sardegna per il servizio militare. Destinazione: 231° battaglione bersaglieri Valbella di Avellino. Dopo tre giorni, lui e altri 39 militari di leva, furono fatti salire su un autobus, trasportati a Roma e alloggiati nella caserma dei carabinieri sulla via Aurelia, vicino all'Hotel Ergife. Furono divisi in quattro squadre e istruiti sulla loro missione: sorveglianza e controllo di uno stabile. A tutti i militari fu attribuito uno pseudonimo: Ladu diventò “Archimede”. Lui e la sua squadra presero possesso di un appartamento in via Montalcini che si trovava a poche decine di metri dalla casa dove, dissero gli ufficiali che coordinavano l'operazione, «era tenuto prigioniero un uomo politico che era stato rapito». Il nome di Moro non venne fatto, ma tutti capirono. Il racconto di Ladu era ricco di dettagli: controllo visivo 24 ore su 24, microtelecamere nascoste nei lampioni, controllo della spazzatura nei cassonetti. Per mimetizzarsi indossavano tute dell'Enel o del servizio di nettezza urbana. Così controllarono gli spostamenti di "Baffo" (poi riconosciuto come Mario Moretti) che entrava e usciva sempre con una valigetta o della "Miss" (Barbara Balzerani). Un giorno Ladu fu inviato con un commilitone a verificare l'impianto delle telecamere all'interno della palazzina dove era detenuto Moro. Era vestito da operaio. Invece di premere l'interruttore della luce, il brigadiere sardo suonò il campanello. Aprì la "Miss" e Ladu improvvisò con prontezza di spirito, chiedendo se era possibile avere dell'acqua.
Il piano di evacuazione.
Il racconto era agghiacciante nella sua precisione. Nell'appartamento sopra la prigione di Moro, poi, erano stati piazzati dei microfoni che captavano le conversazioni. La cosa che stupì Ladu era che il personale addetto alle intercettazioni parlava inglese. «Scoprimmo in seguito - ricordò - che si trattava di agenti segreti di altre nazioni, anche se erano i nostri 007 a sovrintendere a tutte le operazioni». Altri particolari: era stato predisposto un piano di evacuazione molto discreto per gli abitanti della palazzina ed era stata montana una grande tenda in un canalone vicino, dove era stata approntata un'infermeria nel caso ci fossero stati dei feriti nel blitz delle teste di cuoio.
«L'8 maggio tutto era pronto - disse ancora Ladu - , ma accadde l'impensabile. Quello stesso giorno, alla vigilia dell'irruzione, ci comunicarono che dovevamo preparare i nostri bagagli perché abbandonavamo la missione. Andammo via tutti, compresi i corpi speciali pronti per il blitz e gli agenti segreti. Rimanemmo tutti interdetti perché non capivamo il motivo di questo abbandono. La nostra impressione fu che Moro doveva morire».
Nella caserma dei carabinieri sull'Aurelia Ladu raccontò di aver sentito dire da alcuni militari dei corpi speciali che tutto era stato bloccato da una telefonata arrivata dal ministero dell'Interno. Mentre smobilitavano, un capitano intimò al brigadiere sardo: «Dimenticati di tutto quello che hai fatto in questi ultimi 15 giorni».

“Brillantina Linetti”.
Successivamente, seguendo una trasmissione in tv, Ladu riconobbe uno degli ufficiali che coordinavano l'operazione: era il generale Gianadelio Maletti (ex capo del controspionaggio del Sid) che i militari avevano soprannominato, per la sua pettinatura, "Brillantina Linetti".
Imposimato rimase inizialmente molto perplesso e diffidente. Il racconto di Ladu sconvolgeva tutte le esperienze investigative precedenti, ne annullava tutte le certezze e, soprattutto, poneva un problema terribile: bloccando il blitz, qualcuno aveva decretato la morte di Aldo Moro. Per quattro anni, così, quel racconto rimase sospeso, in attesa di conferme e riscontri. Fino a quando non comparve il gladiatore Oscar Puddu. Con lui il quadro di quei giorni drammatici del 1978 sembrò completarsi e trovare una nuova credibilità. Nel mentre, Imposimato aveva conosciuto i gladiatori sardi Arconte e Cancedda e sentito i loro sconvolgenti racconti sul caso Moro. Confermavano che nel mondo dei servizi segreti si sapeva dell’imminente sequestro di Moro.
Giovanni Ladu, poi, non aveva e non ha alcun interesse a risvegliare i fantasmi che popolano uno dei fatti più oscuri della vita della Repubblica. Lui, soldato di leva in quel 1978, venne proiettato in un universo sconosciuto del quale sapeva poco o nulla. La scelta del Sismi di utilizzare questo manipolo di ragazzi era originata dal fatto che, vista l’età, erano meno visibili, meno sospettabili da parte dei terroristi. Ladu, dopo aver parlato con Imposimato, fu poi interrogato il 9 settembre 2010 dal pm romano Pietro Saviotti.
Lo stop a Dalla Chiesa.
Resta da capire, a questo punto, chi fece quella telefonata che condannò a morte Aldo Moro. Chi poteva ordinare al generale Musumeci, coordinatore dell’operazione Moro, di fermare tutto? L’unica risposta possibile è: Cossiga e Andreotti. Uno ministro dell’Interno e l’altro presidente del Consiglio. D’altra parte, la fatidica telefonata arrivò dal Viminale. Poi, sempre secondo quanto ha raccontato il gladiatore Oscar Puddu, il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa insisteva per il blitz, ma fu bloccato da Andreotti e da Cossiga. Lo convocarono a Forte Braschi, la sede del Sismi, e lo redarguirono duramente.

FONTE:   http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/06/23/news/finanziere-sardo-una-telefonata-fermo-il-blitz-per-liberare-moro-1.7307416

 
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comunicato stampa Filbi su Consorzi di bonifica

Post n°559 pubblicato il 21 Giugno 2013 da massimo.maneggio

COMUNICATO STAMPA

CONSORZI DI BONIFICA : RINNOVO  CONTRATTO FERMO DAL DICEMBRE 2011 – PREOCCUPAZIONI ESPRESSE DALLA FILBI-UIL- IPOTESI DI SCIOPERO GENERALE

 

Giovedì 6 u.s. a Lamezia Terme nei locali dello Hotel Lamezia di  si è riunito il Direttivo Regionale della FILBI-UIL per discutere sulla situazione generale dei Consorzi di Bonifica in Calabria e sul rinnovo economico del contratto di categoria  fermo al 31  Dicembre 2011. La trattativa per il rinnovo economico relativa al  periodo 2012-2014 che dopo una lunga discussione sembrava arrivata a conclusione si è interrotta al momento della firma perché lo SNEBI,che rappresenta i datori di lavoro,ha chiesto ai Sindacati,al momento della firma,di ritirare la disdetta del regolamento, a suo tempo sottoscritto,che serve ad assicurare,nelle giornate di sciopero,i servizi essenziali che ogni Consorzio deve assicurare agli utenti e sul territorio. Regolamento che è stato regolarmente disdettato perché le disposizioni in esso contenute vanificano tutte le manifestazione di sciopero  perché tutti i servizi,anche se in misura leggermente ridotti,sarebbero assicurati. Il fermo della trattativa che era arrivata a conclusione e necessitava solo della firma delle parti ha comportato un diffuso malumore nei dipendenti che,per il momento hanno deciso di dare corso ad  una forma di mobilitazione che,perdurando, potrebbe sfociare in uno sciopero generale in data da concordare. Per il momento le azioni da intraprendere,per cercare di riaprire la trattativa interrotta,dovranno fermarsi a livello di protesta e di mobilitazione in vista di un eventuale sciopero generale con manifestazione da concordare a livello nazionale.

Nella riunione si è discusso anche della situazione generale in cui versano quasi tutti i Consorzi della Calabria. Dalla discussione è emerso che in alcuni Consorzi  l’erogazione degli stipendi ai dipendenti avviene con 4 o 5 mesi di ritardo e che in qualcuno vengono messe in campo,da parte delle Amministrazioni,azioni di natura persecutoria che hanno lo scopo di intimorire i  dipendenti. E’ emerso,inoltre,che qualche Consorzio non si sia  ancora dotato del Piano di Organizzazione Variabile previsto dal CCNL  e che in altri le ormai poche risorse economiche disponibili vengono utilizzate per consulenze esterne,spesso inutili perché le risposte ed i lavori richiesti potrebbero trovare giusta risposta  nelle professionalità già presenti nei vari Consorzi. E’ emerso,inoltre,che sono state effettuate assunzioni ed  assegnate  mansioni diverse che poco hanno a che vedere con il titolo di studio posseduto dalla persona che ha avuto la fortuna di essere assunto.

L’ultima parte della discussione non poteva non riguardare le voci che circolano sulla volontà politica regionale di varare una nuova riforma dei Consorzi di Bonifica in Calabria. Questa nuova riforma,che ci auguriamo avvenga con il consenso delle Organizzazioni di categoria,che rappresentano la proprietà,ed i sindacati di categoria,che rappresentano i lavoratori addetti al settore,non comporti penalizzazioni o rischi per  la continuità occupazionale dei lavoratori occupati nel settore.

Il Sindacato FILBI-UIL,a questo proposito,contro qualsiasi azione che possa mettere a rischio il posto di lavoro dei dipendenti dei Consorzi di Bonifica ha deciso di mobilitarsi e di chiedere un  incontro alle Organizzazioni di Categoria  CIA,UNIONE e COLDIRETTI ed ai rappresentanti politici della Regione Calabria che si stanno occupando di questa nuova riforma.  

 

 

COMUNICATO STAMPA

 
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Stella Bruno al festival di Artemisia (San Sosti)

Post n°558 pubblicato il 21 Giugno 2013 da massimo.maneggio
 

COMUNICATO STAMPA  Festival di Artemisia

 

Un “colpo ad effetto” attende l’ormai imminente Festival di Artemisia, manifestazione che parte stasera e terminerà domenica 23 Giugno.

Sarà Stella Bruno, giornalista di Rai Sport da anni inviata speciale nei gran premi di Formula 1, l’ospite tanto atteso di questa manifestazione. L’ufficialità è arrivata dalla “Cr Team” di Alberico Salerno, uno degli organizzatori di questa manifestazione, che si è prodigato in prima persona per rendere concreta quest’opportunità, senza dimenticare anche l’apporto di tutte le componenti in causa. A San Sosti, una grande organizzazione ha preparato il festival nei minimi dettagli, partendo dall’amministrazione comunale e dal sindaco di San Sosti, Vincenzo De Marco, per poi passare alle altre associazioni locali “Tutti per tutto”, “Porte Aperte”, “I Mulineddri”, alla Martus Editore, senza dimenticare anche l’apporto della consulta giovanile locale, del gruppo folk “A Pacchianeddra” e dell’amministrazione provinciale di Cosenza.

Stella Bruno, che vediamo impegnata nei circuiti automobilisti di tutto il mondo, vanta proprio origini sansostesi e il suo arrivo è previsto per domenica intorno a mezzogiorno. La nota giornalista Rai, che spesso vediamo nei paddock di tutto il mondo, pronta a intervistare campioni e a dare le news durante i gran premi, sarà premiata anche da uno sponsor d’eccezione, “Nigro Ceramiche” (che ha collaborato per la partecipazione della Bruno).

Intanto, stasera apriranno i battenti del festival. La rassegna culturale, enogastronomica e artigianale del sud, partirà con una pennata per tutti, condita dal vino e dalle fritture delle tradizione. Domani pomeriggio, alle ore 18, nella sala consiliare del Comune di San Sosti, si svolgerà il convegno “La città fortezza dei Casalini “Artemisia”: nuove scoperte”, con ospiti illustri e competenti.

“No Music No Party”, invece, ravviverà la serata (e anche la notte) grazie alla collaborazione del Bar Tropicana, di Zero Dodici, 4Thin e Banda Destino Zero e, in seguito, Dj Bart e Dj Luis. Domenica ci sarà il clou della manifestazione, con l’esposizione enogastronomica e dell’artigianato denominata “La Fiera dei briganti”, dove esporranno le migliori aziende del territorio e non (tante sono state già le adesioni), alla quale parteciperà anche la giornalista di Rai Sport.

“U funnacu du vinu” darà banchi di assaggio delle cantine della Provincia di Cosenza, selezionate da “Venti di vini…network”, e l’inaugurazione della fiera avverrà a mezzogiorno, con la benedizione del salone di monsignor Carmelo Perrone e gli interventi degli assessori provinciali Pietro Lecce e Mario Caligiuri, del sindaco di San Sosti Vincenzo De Marco, e degli assessori Amedeo Ricca e Francesco Boncompagni. Alle ore 21.30, al largo Orto Sacramento, proprio a due passi dal municipio, sarà protagonista la buona musica con i Taranta Nova: lo spettacolo sta per iniziare.

 

Ufficio Stampa Artemisia

 

 

 
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I rifiuti preoccupano i cittadini

Post n°557 pubblicato il 20 Giugno 2013 da massimo.maneggio
 

BISIGNANO La manifestazione che non ti aspetti: il convegno sull’emergenza ambientale, promosso dall’Udc, sabato sera si è trasformato in una sorta di open space tra partiti, amministrazione comunale, opposizione e cittadini, alcuni più fiduciosi altri sul piede di guerra. Dopo la prima introduzione di Rosarita Vadino, presidente dell’Udc, a spiegare i rischi medici di questa situazione, è Francesco Fucile, capogruppo d’opposizione, a parlare dell’emergenza. Fucile, già in consiglio comunale, aveva proposto all’amministrazione di destinare i fondi sulle eventuali alienazioni alla risoluzione del problema e parte, nel suo intervento, spiegando: «Stiamo facendo il giusto controllo, per individuare i problemi e far leva, facendo proposte e rimanendo critici. La fotografia del paese mostra uno stato di crisi, con i cittadini sfiduciati: gli amministratori ci devono ascoltare se non sono capaci di trovare una soluzione». Fucile spiega, poi, i costi per il 2013, invitando il Comune a un regolamento per la Tares, in modo da stabilire, al più presto, gli eventuali sgravi alle famiglie bisignanesi. E, dopo aver mostrato anche l’elenco dei paesi cosentini sui debiti riferiti al conferimento dei rifiuti, afferma: «L’isola ecologica, allo stato attuale, è diventato un parcheggio per automezzi». Graziano Fusaro, segretario centrista, spiega dati alla mano che, nel 2012, 2230 tonnellate di rifiuti sono andati in discarica (con spesa di 220mila euro), mentre 740 in raccolta differenziata per un 25%. Nel confronto con gli altri paesi si mostra tutta la preoccupazione: dal 39% di Montalto si sale sino a guardare Guardia Piemontese al 68% (nota come meta estiva dei bisignanesi) e al sogno di Casole Bruzio al 90%. Fusaro suggerisce alcune soluzioni al problema, come la realizzazione di un sito di compostaggio, a bio container, considerando la vocazione agricola del territorio. In seguito spazio per l’assessore all’Ambiente, Damiano Grispo, che mai si era espresso sull’argomento davanti al pubblico. Grispo cerca di difendersi come può: «Già al nostro insediamento nel 2006 la prima azione è stata mirata verso i rifiuti, e sono sicuro che i bisignanesi tengono alla raccolta differenziata, anche se c’è qualche nostra responsabilità se non abbiamo potenziato la comunicazione su questo. Bisignano può anche superare anche il 60% come raccolta differenziata, e nonostante le difficoltà economiche-logistiche nell’aprile 2012 eravamo già al 40%. La crisi ha demoralizzato i cittadini, ma noi abbiamo messo in evidenza gli evasori e a fine mese ci sarà l’ordinanza per mettere in funzione l’isola ecologica, che non sarà una discarica». La gente interviene e sono gli abitanti di Croce D’Alli ad esprimere la propria preoccupazione sull’intenzione dell’amministrazione comunale di riaprire la discarica nella zona a monte. Interviene anche il sindaco Umile Bisignano ed è immancabile la rissa verbale con i cittadini, con i toni che si alzano a dismisura. Ci pensa l’ex segretario Udc, Piero Lirangi, a riportare tutti sulla retta via, assicurando che la discarica non sarà riaperta neanche provvisoriamente, poiché il suo partito impedirà questo. A seguire, l’intervento del segretario Pd Rosario Perri che promette battaglia sul tema (e Grispo non gradisce…), e spazio per tanti giovani sensibili all’argomento, che mostrano molto più buon senso di quanto si possa credere.

mas.man.

Calabria Ora 17-6-13 

 
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Consorzi di bonifica, riunione a Lamezia

Post n°556 pubblicato il 19 Giugno 2013 da massimo.maneggio

Comunicato Stampa

 

 

Giovedì 6 u.s. a Lamezia Terme nei locali dello Hotel Lamezia di  si è riunito il Direttivo Regionale della FILBI-UIL per discutere sulla situazione generale dei Consorzi di Bonifica in Calabria e sul rinnovo economico del contratto di categoria  fermo al 31  Dicembre 2011. La trattativa per il rinnovo economico relativa al  periodo 2012-2014 che dopo una lunga discussione sembrava arrivata a conclusione si è interrotta al momento della firma perché lo SNEBI,che rappresenta i datori di lavoro,ha chiesto ai Sindacati,al momento della firma,di ritirare la disdetta del regolamento, a suo tempo sottoscritto,che serve ad assicurare,nelle giornate di sciopero,i servizi essenziali che ogni Consorzio deve assicurare agli utenti e sul territorio. Regolamento che è stato regolarmente disdettato perché le disposizioni in esso contenute vanificano tutte le manifestazione di sciopero  perché tutti i servizi,anche se in misura leggermente ridotti,sarebbero assicurati. Il fermo della trattativa che era arrivata a conclusione e necessitava solo della firma delle parti ha comportato un diffuso malumore nei dipendenti che,per il momento hanno deciso di dare corso ad  una forma di mobilitazione che,perdurando, potrebbe sfociare in uno sciopero generale in data da concordare. Per il momento le azioni da intraprendere,per cercare di riaprire la trattativa interrotta,dovranno fermarsi a livello di protesta e di mobilitazione in vista di un eventuale sciopero generale con manifestazione da concordare a livello nazionale.

Nella riunione si è discusso anche della situazione generale in cui versano quasi tutti i Consorzi della Calabria. Dalla discussione è emerso che in alcuni Consorzi  l’erogazione degli stipendi ai dipendenti avviene con 4 o 5 mesi di ritardo e che in qualcuno vengono messe in campo,da parte delle Amministrazioni,azioni di natura persecutoria che hanno lo scopo di intimorire i  dipendenti. E’ emerso,inoltre,che qualche Consorzio non si sia  ancora dotato del Piano di Organizzazione Variabile previsto dal CCNL  e che in altri le ormai poche risorse economiche disponibili vengono utilizzate per consulenze esterne,spesso inutili perché le risposte ed i lavori richiesti potrebbero trovare giusta risposta  nelle professionalità già presenti nei vari Consorzi. E’ emerso,inoltre,che sono state effettuate assunzioni ed  assegnate  mansioni diverse che poco hanno a che vedere con il titolo di studio posseduto dalla persona che ha avuto la fortuna di essere assunto.

L’ultima parte della discussione non poteva non riguardare le voci che circolano sulla volontà politica regionale di varare una nuova riforma dei Consorzi di Bonifica in Calabria. Questa nuova riforma,che ci auguriamo avvenga con il consenso delle Organizzazioni di categoria,che rappresentano la proprietà,ed i sindacati di categoria,che rappresentano i lavoratori addetti al settore,non comporti penalizzazioni o rischi per  la continuità occupazionale dei lavoratori occupati nel settore. 

Il Sindacato FILBI-UIL,a questo proposito,contro qualsiasi azione che possa mettere a rischio il posto di lavoro dei dipendenti dei Consorzi di Bonifica ha deciso di mobilitarsi e di chiedere un  incontro alle Organizzazioni di Categoria  CIA,UNIONE e COLDIRETTI ed ai rappresentanti politici della Regione Calabria che si stanno occupando di questa nuova riforma.  

 

 

Con cortese richiesta di pubblicazione ed ampia diffusione

 
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Artemisia, San Sosti in festa

Post n°555 pubblicato il 15 Giugno 2013 da massimo.maneggio
 

COMUNICATO STAMPA

 

Attendendo l’ufficialità del super ospite, proseguono i preparativi per il primo “Festival di Artemisia”, rassegna culturale, enogastronomica e dell’artigianato del sud, che si svolgerà il 21,22 e 23 giugno. La manifestazione, ricordiamolo, è organizzata dall’ amministrazione comunale di San Sosti insieme alle associazioni “Tutti per tutto” del presidente Amedeo Calonico e alla “Cr Team” di Alberico Salerno.

Lo scenario di San Sosti, infatti, ben si sposa al contesto, in una delle cittadine tra le più caratteristiche della Calabria. Proprio il sindaco Vincenzo De Marco dà una cartolina del paese, mostrando la sua consueta disponibilità: «San Sosti è un paese a vocazione turistica, sede di un Santuario Mariano che ogni anno ospita circa 300mila visitatori, abbiamo un accesso privilegiato al parco regionale del Pollino, siti archeologici e molto altro ancora, da vivere e da scoprire». 

Senza dimenticare le altre caratteristiche del patrimonio di San Sosti, come l’ascia votiva, in questi giorni con il “Festival di Artemisia” si cerca di sfruttare al meglio tutte le qualità anche umane del paese, con un’accoglienza sempre calorosa e cordiale che spingono con gioia il turista a trascorrere qualche giorno in paese.

«Cerchiamo di promuovere le specialità eno-gastronomiche – spiega il sindaco De Marco in merito al “Festival di Artemisia” – sfruttando anche l’area del padiglione fieristico. Questa iniziativa sarà la prima di una lunga serie, e puntiamo nella tre giorni che introduce l’estate a promuovere il territorio. Ci siamo avvalsi delle associazioni locali, come la “Tutti per Tutto”, e non, ringraziandole per la loro attività, e mi auguro che tutti questi elementi possano fare in modo di promuovere ulteriormente il comune di San Sosti, e darne maggiormente risalto».

Ora non resta che aspettare il 21, 22 e 23 giugno per questa attesa manifestazione.


Ufficio Stampa Artemisia

 
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