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Messaggi del 27/02/2014

 

L'Italia che sarà

Post n°727 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da massimo.maneggio
 
Foto di massimo.maneggio

L’Italia che sarà. Il dopo Prandelli (se è vero che andrà via, ipotesi che sembra aver perso quota nelle ultime ore) nel clan azzurro ripartirà dalle qualificazioni europee, per approdare in Francia nel 2016 da assoluti protagonisti. La nuova formula del torneo a 24 squadre (in seguito, ci sarà un circo itinerante per tutte le nazioni) garantisce sonni tranquilli alle prime due classificate di ogni girone, con il gruppo finale che sarà completato dagli spareggi con le migliori terze. Insomma, sulla carta l’Italia è già qualificata, vedendo il valore delle avversarie, ma… mai dire mai, il pericolo di sottovalutare il girone è sempre in agguato. Bisogna ripartire quindi dalla guida tecnica: Alberto Zaccheroni e Massimiliano Allegri partono in pole per sostituire Prandelli, ma occhio a qualche sorpresa (Luciano Spalletti?). Sarà soprattutto la rosa della squadra che vivrà un ricambio generazionale, con tanti giovani che stanno emergendo e altri che vogliono aumentare i loro gettoni di presenza in nazionale. In porta, ancora una volta, la sicurezza sarà Gigi Buffon, anche se quello francese sarà con ogni probabilità il suo ultimo europeo per ovvi motivi d’età. Alle sue spalle c’è Salvatore Sirigu come suo vice, che sta maturando con il Psg anche quell’esperienza internazionale necessaria. Lotta per la terza piazza, con Mattia Perin, Francesco Bardi, Nicola Leali e la new entry Simone Scuffet che dovranno solo confermare i loro progressi per poter puntare alla maglia azzurra. In difesa, sicura conferma per Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, mentre i vari Ogbonna, Astori e Ranocchia dovranno compiere il salto di qualità. Sulle fasce una sicurezza è Mattia De Sciglio, mentre un ritrovato Lorenzo De Silvestri potrebbe servire, se alternato all’esperienza di Christian Maggio, senza dimenticare Davide Santon sulla sinistra. La zona nevralgica del campo sarà di buona esperienza: Daniele De Rossi, Claudio Marchisio, Riccardo Montolivo e Marco Verratti formeranno la linea mediana, al di là del modulo che sarà utilizzato. Alessio Cerci e Alessandro Florenzi saranno i cursori di fascia, mentre per Bonaventura, Parolo, Candreva, Jorginho (in caso di naturalizzazione) servirà solo mantenere la continuità avuta nei club di appartenenza. Si attende, però, l’esplosione di un Paul Pogba italiano per avere quel qualcosa in più rispetto agli altri centrocampi europei. In attacco, si parte da qualche situazione da sbloccare: ci sono Mario Balotelli e Daniel Pablo Osvaldo (metteranno mai la testa a posto?); c’è Giuseppe Rossi (fisicamente reggerà?), e non mancano gli altri, in primis Mattia Destro e Lorenzo Insigne, al quale si chiede maggior freddezza e incisività sotto rete. Occhio, però, ai tanti attaccanti emersi in questo campionato, tutti controllati dalla Juventus: Ciro Immobile, Manolo Gabbiadini e soprattutto Domenico Berardi, il talento del Sassuolo che alla sua prima stagione in Serie A ha segnato più di dieci reti. E speriamo sempre che il nostro Berardi possa prima assaporare il clan Italia già ai prossimi mondiali di Rio de Janeiro…

 

Massimo Maneggio

L'ora della Calabria

27-2-14

 
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Lina Malizia non mollare

Post n°726 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da massimo.maneggio
 

BISIGNANO Storie come tante, storie spesso dimenticate dalla troppa frenesia. Sono molteplici gli imprenditori agricoli che, soprattutto nell’Italia meridionale, vengono colpiti da atti intimidatori che colpiscono le aziende, con pesanti ricadute sull’economia locale. Le fredde statistiche non comprendono pienamente anni e anni di sudore e fatica sui campi, che spesso vengono vanificati dalla mano malintenzionata della criminalità a mandare in fumo i sacrifici e, soprattutto, l’entusiasmo di tante persone che lavorano nel giusto della loro terra. A Bisignano, nel 2006, fu colpita Lina Malizia e la sua azienda agricola a conduzione familiare, con i malintenzionati che effettuarono un’escalation di intimidazioni che colpirono la sua casa, nonché anche i terreni e le attività agricole in vari periodi. I messaggi intimidatori colpirono una delle donne più attive della media valle del Crati, che non si è mai arresa anche per garantire la qualità e la tipicità dei suoi prodotti, riconosciuti nei migliori mercati ortofrutticoli e non. I fatti avvennero in località Campovile che, come tutte le zone di campagne, consente purtroppo, con il buio della notte, questo tipo di azioni deprecabili: da allora, Lina Malizia si batte per avere giustizia per sé e per i colleghi nelle medesime condizioni. Ha svolto, nel passato, anche dei sit-in di protesta a Cosenza (nel dicembre 2009 in piazza XI settembre) insieme alla madre che, nonostante abbia passato gli ottanta anni, lavora con l’entusiasmo dei primi giorni nei terreni. Ora, la stessa imprenditrice Lina Malizia chiede al presidente della fondazione “Calabria Etica” i soldi assegnati per le vittime della criminalità organizzata: da più di un anno, sostiene Malizia, non si hanno più notizie precise su questi onorari, che vengono assegnati dall’assessorato alle Politiche sociali della Regione Calabria. Qualche fondo è arrivato in passato, ma non è certamente mai esauriente per tamponare o comunque risarcire l’imprenditrice nella completezza del danno avuto. Con svariate telefonate effettuate nei vari uffici istituzionali, nel corso degli ultimi mesi, la donna è stata praticamente rimbalzata da un ufficio a un altro senza ottenere risposte concrete. Ora, però, chiede qualche certezza ai vertici: «I responsabili dei vari settori - afferma la donna - forse non conoscono le realtà che esistono e le aziende agricole che vengono colpite da eventi criminosi. Forse non sanno che, quando l’imprenditore agricolo ha il coraggio di denunciare, ci sono tante difficoltà per rialzarsi, soprattutto in una fase dove l’economia è completamente morta». La speranza è che le richieste dell’imprenditrice Malizia vengano esaudite al più presto, anche per dare un segnale concreto contro ogni qual forma di criminalità, aiutando le persone, nonché le aziende, che hanno avuto il coraggio di ripartire e guardare al futuro a testa alta.

 

Massimo Maneggio

L'ora della Calabria

27-2-14

 
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