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Messaggi del 13/04/2014
Post n°756 pubblicato il 13 Aprile 2014 da massimo.maneggio
RENDE La lotta al femminicidio spiegata ai ragazzi: nelle sale dell’University Club, ancora una volta è il gruppo di “Pedagogia della R-Esistenza”, in collaborazione con il circolo “Maria Rosaria Sessa”, a dare una sterzata sui temi sociali e di stretta attualità. Anche in Calabria, purtroppo, le statistiche sono in aumento, con madri di famiglia e giovani ragazze a soffrire la mano violenta dell’uomo. Se in passato si parlava di delitti d’onore e delle spose bambine da dare in cambio ai figli dei boss, i tempi odierni testimoniano una violenza che ha assunto altre forme, non meno cruente. Proprio per questo, i ragazzi hanno ascoltato una diretta testimonianza, con una giovane madre che ha raccontato la sua storia con coraggio: «Come tutte le ragazze sognavo un matrimonio e dei figli - sostiene la giovane vittima - e incontrai il mio ragazzo che sembrava un principe azzurro, ma dopo il matrimonio qualcosa cambiò e diventò nero: ero incinta di otto mesi quando mi picchiò, alzandomi le mani perché avevo rifiutato di dare i soldi a mio suocero, che li aveva persi alle macchinette». La ragazza, anche dopo la nascita della sua bambina, rimane all’ombra malata dell’uomo, con violenze psicologiche e fisiche in una continua escalation. Lontana dai propri cari e con poco sostegno alle spalle, rimanere accanto al marito, per il bene della figlia, sembrava l’unica soluzione: «La bambina piangeva e cercava di consolarmi - racconta la ragazza - e a mio marito avevo già detto di non amarlo più, volendo solo un rapporto civile per nostra figlia. Non ho retto più e ho denunciato in Questura, con il mio ex che, anche nel bar dove lavoravo, ha minacciato tutti, mentre il datore di lavoro, per non avere problemi, mi ha licenziata». Sola e con una figlia da mantenere, la giovane madre va in un centro antiviolenza, ma l’incubo non finisce: comincia una fase di stalking, e subisce nuove aggressioni: «Un giorno mi ha praticamente ammazzato di botte, rincorrendomi anche con un coltello. In seguito mi ha rotto un timpano dell’orecchio sinistro: quel giorno l’hanno arrestato definitivamente». Dopo questa difficile testimonianza, è emerso in sala l’intervento del Pm di Cosenza, Paola Izzo, a spiegare anche la legislazione in materia e il ruolo delle forze dell’Ordine in questi casi. Spazio poi per Cinzia Falcone, coordinatrice del progetto “Il sangue Rosa” Anmed, e per la sociologa Sabrina Garofalo, con gli interventi anche dei professori Giancarlo Costabile e Michele Borrelli. Affrontare questi temi è solo il primo passo verso un problema messo ancora troppo in secondo piano.
Mas. Man. L'Ora della Calabria 13.4.14
Post n°755 pubblicato il 13 Aprile 2014 da massimo.maneggio
Tag: politica COMUNICATO STAMPA
Le osservazioni esposte dal Sindaco di Zagarise, Pietro Raimondo, in riferimento alla vicenda dell’elettrodotto di Alta Tensione “Calusia-Catanzaro” e alla connessione in modalità “entra-esce” della costruenda stazione di trasformazione 370/150 KV di Belcastro, sono state accolte dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, che ha chiesto il ritiro del relativo procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, facendo sì che entro il prossimo mese di settembre 2014 venga presentato un unico Studio di Impatto Ambientale. L’opera insisterà nei comuni di Catanzaro, Simeri Crichi, Soveria Simeri, Sellia Marina, Sersale, Belcastro, Cerva, Petronà e Zagarise, oltre alcuni territori della provincia di Crotone. Il sindaco Raimondo, anche nella sua qualità di coordinatore dell’aggregazione dei Borghi del Parco della Sila, avendo rilevato anomalie e incongruenze procedurali, ha intrapreso un’azione di contrasto nei confronti della Società Terna al fine di tutelare i diritti di tantissimi privati cittadini, che altrimenti si sarebbero visti espropriare importanti appezzamenti terrieri, vocati a varie destinazioni produttive e dove sono attualmente presenti dei magnifici uliveti secolari. Grazie a questo suo intervento, sostenuto dall’ingegnere Gabriella Trombino, il primo cittadino di Zagarise è riuscito a tutelare un territorio a forte vocazione turistica e agricola, che rischia di poter essere danneggiato e penalizzato dal punto di vista economico, ambientale e della salute pubblica. “I nostri comuni non sono un corridoio di arbusti su cui far comodamente transitare un elettrodotto – ha dichiarato Pietro Raimondo – e Terna non può pensare superficialmente di non arrecare danno all’ecosistema presente e alle attività economiche e produttive che interessano l’area. Il progetto della nuova linea, curato dalla Società Terna rifacendosi al PRG di 13 anni fa, non poteva essere utilizzato per stabilire la compatibilità del tracciato di un elettrodotto, visto che non si tratta di un rifacimento sul vecchio tracciato ma di una nuova linea. Così facendo, Terna sta trasgredendo il principio di sviluppo sostenibile, alterando l’habitat e l’ecosistema, oltre a violare il principio di uguaglianza intergenerazionale, visto che la distruzione delle risorse naturali di un territorio sottrarrebbero del patrimonio naturale alle generazioni future. Noi non vogliamo bloccare lo sviluppo tecnologico, né tantomeno vogliamo ostacolare o contrastare le legittime esigenze di avere dei nuovi e più efficienti sistemi infrastrutturali. Abbiamo, però, l’obbligo di continuare a vigilare sulle questioni che interesseranno il nostro territorio, facendo quanto nelle nostre possibilità per assicurare alle popolazioni che amministriamo la tutela della propria salute, senza trascurare l’effetto dei campi magnetici sulla vegetazione e sulla fauna”.
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