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Messaggi del 25/03/2018

 

Pino Aprile al festival delle migrazioni

Post n°1341 pubblicato il 25 Marzo 2018 da massimo.maneggio
 

Con lo sguardo dritto e fiero all'Identità, si è svolto nella sala Consiliare di San Giorgio Albanese il 24 Marzo 2018 il Festival delle MIGRAZIONI. 

 

L' intensa voce di Gigliola Castrovillari gli arrangiamenti musicali curati da Carmine Ascente, Francesco Giannico, hanno incastonato i testi di Maria Giovanna Rizzo in un gradevole cameo di intrattenimento, tra  riflessioni e spunti  offerti dai relatori: il Sindaco sangiorgese Gianni Gabriele, il vice Sindaco Sergio Esposito; il sindaco di San Demetrio Corone Salvatore Lamirata (Presidente del Cal Regione Calabria) e dal delegato dell'Immigrazione Regione  Calabria  Giovanni Manoccio. 

Punto focale della serata il sarcastico e sagace contributo di Pino Aprile, divulgatore tra i più persuasivi di questi tempi, che ha puntualizzato il tema della  Questione meridionale in chiave dicotomica come estensione al Mezzogiorno continentale del sistema economico (e politica conseguente) che la dinastia sabauda aveva adottato  “trattando come una colonia, ciò che colonia non avrebbe invece dovuto essere”; alla quale si dava poco e da cui si prendeva persino la dignità regale di meridionali a tutto tondo.  

Occasione per levigare la dimensione della meridionalità, ribaltando la latitudine e longitudine di quel punto cardinale a sud, troppo in rivolta con sé stesso.  

L'ammaliante comunicatore ha dato il meglio di sé su un tema ancora controverso per storici e divulgatori.  Il "terrone" attualmente più persuasivo e convincente  che ha avuto il merito di riedificare una diversa consapevolezza di questi temi all’interno della società, su argomentazioni “tecniche” tradizionalmente indicate per addetti ai lavori, ha invece dato in pasto ormai da anni  questi temi  che certamente sono storicamente molto più intricati e complessi di quello che appaiono e lo ha fatto porgendo il dato giornalistico o cronachistico.   Che i Mille fossero “tutti criminali” (altro che studenti e volontari!) e la loro Spedizione fosse solo la testa d’ariete della colonizzazione e del saccheggio; che la guerra al brigantaggio fu la vera guerra contro il Sud che distrusse un Regno fiorente e liberale (!) che generò la mafia e l’emigrazione all’estero, portando morte e distruzione;  può trovarci d'accordo oppure no; certamente discuterne, ragionarci e parlane, non può che servire. Certamente il Risorgimento, per decine di migliaia di 

italiani (molti dei quali giovanissimi), non fu vissuto come una conquista imperialista, ma come il tentativo di creare un paese nuovo, liberato dagli assolutismi e dagli autoritarismi dell’epoca. Così come si è soliti trascurare, che molti dei mali del Sud, che ancora incredibilmente persistono e che nel tempo si sono pesantemente aggravati, erano già presenti prima dell’Unità e rimasero irrisolti anche dopo, forse perché lo Stato unitario decise di affidare la burocrazia delle regioni meridionali ai vecchi burocrati del Regno delle Due Sicilie e non certo ai Democratici. 

La meridionalità - deve essere altrettanto chiaro-  è tema che si affronta con gli strumenti dello Studio, della Conoscenza, della Razionalità e soprattutto delle Fonti Bibliografiche assieme agli imprescindibili valori etici di riferimento, applicati alla Storia come alla Memoria. 

Del resto la lobotomia culturale che priva (anche) i meridionali della consapevolezza di sé e della propria memoria è sempre latente perché  “Noi non sappiamo (veramente) più chi fummo”.   

Ma non si dovrebbero neanche derubricare gli “errori di prospettiva storica” cioè di collocazione del Risorgimento italiano, che pur impone invece la riconsiderazione di quella che è stata una delle parti del pensiero politico italiano sia pure - nelle sue più intriganti e molteplici sfaccettature- come un punto fermo dell’identità italiana complessiva. 

Sotto un’apparente esagerazione dialettica, dovrebbe starci (e non sempre ci sta) un desiderio autentico di sentirsi meridionali, (alla stessa stregua del volersi sentire italiani o europei) per riscoprire ed appropriarci veramente della Storia, dell'Arte e della Cultura sino in fondo. Ecco perciò che dovrebbe starci la Ricerca e Conoscenza di Radici diverse e spesso "esclusive" come la ricchezza della propria Comprensibile “voglia di passato” senza forzarne un aspetto per adattarlo a un vuoto desiderio del presente privo di alcun riferimento. 

La costruzione della minorità del Mezzogiorno, secondo  Marco Paolini «trasforma la storia in geografia» e che la latitudine misuri il valore degli uomini, delle loro azioni, dei loro diritti è certo un valore, dal quale non possiamo prescindere. 

Dunque proprio quando «Le identità plurali sono percepite dai nazionalismi come altrettante minacce» come scriveva Predrag Matvejevic ́ -che ci  spiegava che è proprio nelle «nazioni venute tardi», 

come l’Italia, che «queste malattie di identità» colpiscono più facilmente -  c’è più bisogno di riscoprire Radici e NON di armarle nella forbice del razzismo che gioca ad escludere e non ad avvicinarci.  

La tardiva scoperta di essere meridionali ha rivelato un assurdo: i meridionali traggono il nome da quel che gli manca profondamente di più: il Sud stesso, quello cioè che porta con sé un’idea di gioia e di nostalgia, la prima data dal clima, dalla natura; la seconda (come accade, a volte, dopo un’amputazione) viene dal dolore per così dire “dell’arto fantasma” quello cioè che fa male anche che non c’è: perché è una negazione pesante, che a vario titolo tutti concorriamo a determinare. 

                          Angela Maria Spina 

 
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Verbicaro-Bisignano 1-1

Post n°1340 pubblicato il 25 Marzo 2018 da massimo.maneggio
 
Tag: calcio

Comunicato stampa

 

Il Calcio Bisignano impegnato in trasferta a Verbicaro, quando mancano cinque gare alla fine del campionato di Terza categoria, che vede i cratensi secondi in classifica (in testa comanda la Bergamini) e reduci da sei vittorie consecutive. Squadra decimata dopo i responsi arrivati in settimana dal giudice sportivo, ma desiderosa di fare bene in un campo difficile con l’obiettivo di riscattare il match di andata, quando il Verbicaro si impose con un rotondo 6-2 davanti a un attonito stadio bisignanese.

Le assenze non sono il deterrente della squadra allenata da mister Alessio Guido, che ha chiesto ai suoi di raddoppiare gli sforzi per rendere fiera l’intera comunità bisignanese. Subito in campo dal primo minuto i nuovi arrivi Murano e Pignataro, gli undici titolari si completano con Puterio in porta, Zappa, Sposato, Guido, Stella, Loris Lento, Tiano, Guido nonché Di Nardo e Chiappetta davanti. L’inizio bisignanese è promettente con il vantaggio realizzato da Leonardo Sposato, mentre il Verbicaro ha raggiunto il pari con un calcio di rigore quasi sul finire del primo tempo. Nella ripresa la partita è aumentata di intensità, il Bisignano ha cercato di mantenere il pareggio difendendosi bene nelle folate offensive degli avversari. Nonostante la compattezza difensiva, c’è qualche leggero rimpianto per alcune ripartenze non concretizzate per mancanza di cattiveria sotto porta.

Il pareggio tutto sommato è un risultato giusto, tra quindici giorni il match interno contro la Bergamini sarà utile per capire se il Calcio Bisignano potrà puntare alla promozione diretta oppure continuare i propri sogni attraverso la fase dei playoff.

 

Ufficio stampa Calcio Bisignano

25/3/2018

 
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Ferrari con Vettel vince Gp Australia 2018

Post n°1339 pubblicato il 25 Marzo 2018 da massimo.maneggio
 

Scritto da Massimiliano Aquino

LA FERRARI DI VETTEL TRIONFA NEL GP D'AUSTRALIA RAIKKONEN TERZO

 

È rosso Ferrari il GP d'Australia. Sul tracciato dell'Albert Park, la Ferrari di Vettel trionfa davanti alla Mercedes del campione del mondo Lewis Hamilton e alla Ferrari del compgano di squadra Kimi Raikkonen. Il pilota tedesco dopo aver mantenuto la terza posizone alla partenza, ha conquistato il comando della gara con la stratrgia del pit stop. Una sosta ritardata che di fatto, regala il primo successo stagionale al team di Maranello. Le Ferrari di Vettel e Raikkonen già nelle qualifiche di sabato avevano dimostrato di poter competere per la vittoria del GP. E così è stato. La partenza sprint di Hamilton sembrava l'inizio di un dominio Mercedes. Al contrario, le due rosse sono state due ombre negli specchietti retrovisori della Mercedes numero 44. Il pilota inglese non è riuscito a staccare le due Ferrari, tanto da lamentarsi col team radio durante le fasi finali del GP. Una vittoria quella di Vettel, coronata dalla terza posizione di Kimi Raikkonen che ha risposto presente all'appello del team. Sfortunata la gara delle due Haas di Kevin Magnussen e Romain Grosjean costrette al ritiro per un errore tecnico causato dai meccanici - su entrambe le vetture – durante il cambio gomme. Gara da dimenticare per le due Red Bull giunte al traguardo in quarta posizione con Daniel Ricciardo, e con Max Verstappen solamente sesto. Ottima la prestazione della nuova McLaren di Fernando Alonso che giunge al traguardo in quinta posizione.

 

La cronaca

 

Partenza con gomme soft per i primi dieci in griglia. Hamilton scatta dalla pole e mantiene la leadership della corsa. Alle sue spalle Raikkonen difende la seconda posizione dagli attacchi di Vettel e Verstappen. Buono lo spunto delle due Haas di Magnussen e Grosjean. Dopo il primo giro Hamilton guida il gruppetto dei primi dieci con Raikkonen davanti a Vettel, Magnussen, Verstappen, Grosjean, Hulkenberg, Ricciardo, Sainz, e Alonso. Dopo 10 giri sono 18 le vetture in pista dato il ritiro della Williams di Sirotkin e della Sauber di Ericsson. La gara di Verstappen è già in salita dopo una partenza sottotono e un testacoda che determina la perdita di due posizioni a vantaggio di Ocon e Bottas. Si ritira al 15° la Toro Rosso di Gasly. Al 19° giro pit stop per la Ferrari di Raikkonen. Un giro dopo si ferma la Mercedes di Hamilton. Vettel prosegue. Tra il 23° e il 26° ritiro per entrambe le Haas a causa di un errore dei meccanici durante il pit stop. In pista la Virtual Safety car - i piloti devono alzare il piede e rallentare - favorisce il pit stop di Vettel, che dopo una serie di giri veloci, riesce a rientrare in pista davanti alla Mercedes di Hamilton e alla Ferrari di Raikkonen. Hamilton prova a ricucire il distacco da Vettel ma la rossa numero 5 aumenta il vantaggio sul pilota inglese. A dieci giri dalla conclusione Vettel conduce la top ten davanti a Hamilton, Raikkonen, Ricciardo, Alonso, Verstappen, Hulkenberg, Bottas, Vandoorne, e Sainz. Dopo 58 tornate Sebastian Vettel taglia in solitaria il traguardo con 5" di vantaggio su Lewis Hamilton e 6" di vanatggio sul compagno di squadra Kimi Raikkonen. Per il pilota tedesco si tratta della nona vittoria con il team di Maranello e del 48.esimo successo in carriera.

 

I commenti

 

S. Vettel: "É andato tutto bene. Abbiamo avuto un po' di fortuna con la safety car. Speravo di fare una partenza migliore. Nel primo stint non andavo benissimo. Mi sono trovato meglio nel secondo stint con le soft. Comunque pregavo per la safety car e quando ho visto una macchina ferma ho fatto il pit stop e sono riuscito a rientrare davanti e mantenere poi la prima posizione".

 

L. Hamilton: "É stato un weekend davvero incredibile. Devo comunque fare i complimenti a Vettel e alla Ferrari che hanno fatto un lavoro migliore. Noi dobbiamo tornare al tavolo e studiare meglio le strategie. Nel finale ho cercato di presevare il motore per combattere un altro giorno".

 

K. Raikkonen: "É stata una gara positiva. La fortuna l'ha avuta Seb e ci siamo portati a casa la vittoria. Il mio ritmo è stato buono, qua è difficile superare. Nel finale ho avuto pressione dalla Red Bull ma sono riuscito a mantenere il podio".

 

GP d'Australia, Melbourne, 58 giri, lunghezza 5,303km.

 

Griglia di partenza

 

1 L. Hamilton 1:21.164 (Mercedes) 2 K. Raikkonen (Ferrari); 3 S. Vettel (Ferrari) 4 M. Verstappen (Red Bull); 5 D. Ricciardo (Red Bull) 6 K. Magnussen (Haas); 7 R. Grosjean (Haas) 8 N. Hulkenberg (Renault); 9 C. Sainz (Renault) 10 V. Bottas (Mercedes); 11 F. Alonso (McLaren) 12 S. Vandoorne (McLaren); 13 S. Perez (Force India) 14 L. Stroll (Williams); 15 E. Ocon (Force India) 16 B. Hartley (Toro Rosso); 17 M. Ericsson (Sauber) 18 C. Leclerc (Sauber); 19 S. Sirotkin (Williams) 20 P. Gasly (Toro Rosso).

 

Ordine d'arrivo

 

1 S. Vettel (Ferrari) 1h29'33"283, 2 L. Hamilton (Mercedes) a 5"036, 3 K. Raikkonen (Ferrari) a 6"309, 4 D. Ricciardo (Red Bull Racing) a 7"069, 5 F. Alonso (McLaren) a 27"886, 6 M. Verstappen (Red Bull Racing) a 28"495, 7 N. Hulkenberg (Renault) a 32"671, 8 V. Bottas (Mercedes) a 34"339, 9 S. Vandoorne (McLaren) a 34"921, 10 C. Sainz (Renault) a 45"722, 11 S. Perez (Force India) a 46"817, 12 E. Ocon (Force India) a 1'00"278, 13 C. Leclerc (Sauber) a 1'15"789, 14 L. Stroll (Williams) a 1'18"288, 15 B. Hartley (Toro Rosso) +1 giro.

 

Classifica piloti

 

1 S. Vettel 25 punti, 2 L. Hamilton 18, 3 K. Raikkonen 15, 4 D. Ricciardo 12, 5 F. Alonso 10, 6 M. Verstappen 8, 7 Hulkenberg 6, 8 V. Bottas 4, 9 S. Vandoorne 2, 10 C. Sainz 1.

 

Classifica costruttori

 

1 Ferrari 40 punti, 2 Mercedes 22, 3 Red Bull 20, 4 McLaren 12, 5 Renault 7.

 

Prossimo appuntamento 8 aprile GP Bahrein – Sakhir.

 

 

 
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