Si parla di oltre 40.000 morti, di cui quasi la metà bambini...
Mentre qui in Italia la prima notizia dei telegiornali sembra essere il decorso regolare della "malattia" di Lapo Elkann, in Pakistan, a circa 6000 chilometri di distanza, si sta ancora scavando tra le macerie di quel che resta delle scuole per cercare ancora qualche superstite tra le migliaia di bambini che durante la scossa (magnitudo 7,6 della scala Richter, uno dei più forti degli ultimi cento anni) seguivano le lezioni.
Forse è vera quella famosa legge di Murphy che dice:
"Più lontano accade una catastrofe o un incidente, più alto deve essere il numero di morti e feriti perchè faccia notizia."
Ma se le vittime fossero state inglesi, americane, francesi, ecc. la reazione della stampa sarebbe stata la stessa?
Volendo chiudere questa vena "vagamente" polemica volevo semplicemente segnalarvi, nello spirito di questo blog, che la Croce Rossa Italiana ha avviato una missione di soccorso per portare assistenza al popolo Pakistano.
Sono partiti lunedì, alle 18.00 dall’aeroporto di Fiumicino alla volta di Islamabad, i 19 volontari della Croce Rossa Italiana che prendono parte alla missione umanitaria in Pakistan. Il contingente raggiungerà, a bordo di un cargo affittato dal Dipartimento di Protezione Civile che sta coordinando i soccorsi, la regione del Pakistan, confinante con l’India settentrionale e l’Afghanistan colpita dal devastante terremoto dell’8 ottobre scorso.
La prima struttura che sarà inviata è un Posto Medico Avanzato del Corpo Militare C.R.I. e materiali necessari alla gestione dello stesso. Sono stati inoltre inseriti nel carico antibiotici e farmaci di area pediatrica e ginecologica, euclorina per la potabilizzazione dell’acqua, 25.000 coperte e alimenti per bambini.
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