IL DEBUTTO DELLA PUERPERA

Post n°3 pubblicato il 08 Marzo 2007 da krisfili
 
Foto di krisfili

(dal libro «Mamma sei sempre una sòla» di Francesca Longo)

Avete un solo dovere: riposare. Ma tutto quello che vi circonda trama contro di voi. E non è che l’inizio.

E’ arrivato lui o lei e adesso voi fate la cortesia di togliervi di torno! Ve lo mettono in braccio ed è l’ultima volta che vostro figlio sarà esclusivamente vostro. Lo attaccherete al seno, mentre un’altra parte di voi, quella sala giochi che vi permise di concepirlo, verrà cucita alla bell’e meglio, mentre qualcuno vi premerà la pancia per tirar via anche l’ultima traccia di nove mesi da regina. Guardatelo o guardatela per l’ultima volta. Le ostetriche lo prenderanno e lo porteranno in trionfo dai parenti che aspettano fuori: è la parte che piace di più alle ostetriche (anche perché permette loro di dire ‘Beh adesso l’avete visto, va su in nursery…avanti un’altra!’). Voi verrete caricate su una sedia a rotelle e trasferite dalla catena di smontaggio a quella di montaggio. Siete diventate una mamma!

Da questo momento avreste un solo dovere: riposarvi. La cosa è praticamente impossibile, e non solo per tutta l’adrenalina che avete accumulato e per le contrazioni post parto che avete sottovalutato, ma perché è sempre ora di visita. Se vostro marito non ha provveduto a fotografare la creatura al momento della nascita (conosco uno che l’ha fatto e per fortuna l’immagine non è venuta sfocata, sennò l’avrebbe spinto indietro per ripetere la foto), sicuramente dovrete sottoporvi alla prima foto di gruppo.

Infilate la camicia rosa, spazzolatevi come si può quel cavolfiore che vi si è incollato in testa e… mettetevi sedute. Vi accorgerete subito di non aver messo in valigia l’unica cosa che veramente serve a una puerpera: la ciambella. Della ciambella non parla mai nessuno, pur essendo l’unico acquisto veramente utile in qualsiasi gravidanza. Se siete brave nel fai da te potete ricoprirla con stoffe rosa o azzurre, trasformarla in un simpatico cuscino, darle al limite un nome. Vi accompagnerà ovunque almeno nella vostra prima settimana da mamma, un po’ come gli occhiali da lettura dopo i quarant’anni.

Dopo la foto a tre, dopo lo squartamento d’ordinanza della creatura stile canzone degli Alpini ‘Il Capitan della compagnia’ (il primo pezzo è del papà, gli occhi della nonna, le mani di, i capelli di…), dopo le visite dei nonni, zii, amiche, parenti vari, proverete a tentare di dormire. E invece no. Se non ci sono le visite dei parenti delle altre mamme, se vostro figlio non piange, piangono i bambini altrui. O geme la vicina di letto a cui la gravidanza ha fatto esplodere le emorroidi. Sporche, lacere e contuse attaccherete quell’esserino stupendo al seno, invocando l’arrivo della montata lattea (unica montata che conoscerete nei mesi a venire) e del colostro, che segnerà per mesi lo spartiacque tra il risparmio (niente latte in polvere) e la libertà (lo allatti nonna col biberon, che io finalmente esco!). Per tutta la durata del soggiorno al Grand Hotel Smontaggio e Rimontaggio non dormirete praticamente mai (lavandovi occasionalmente perché è vero, sta scritto nel Vangelo, tu ti laverai con dolore!). Dopo sarà peggio, ma siccome non lo sapete ancora…

 
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Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 07 Marzo 2007 da krisfili
 

La mamma è quella che ti insegna a rispettare il lavoro degli altri
"Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori di qui, che ho appena pulito!"

La mamma è quella che ti insegna a pregare
"Prega Dio che non ti sia caduto sul tappeto!".

La mamma è quella che ti insegna a rispettare le tempistiche di lavoro
"Se non pulisci la tua camera entro domenica, ti faccio pulire l'intera casa per un mese!".

La mamma è quella che ti insegna la logica
"Perche' lo dico io, ecco perché!"

La mamma è quella che ti insegna ad essere previdente
"Assicurati di avere le mutande pulite, non sia mai fai un incidente e ti devono visitare!".

La mamma è quella che ti insegna l'ironia
"Prova a ridere e ti faccio piangere io!".

La mamma è quella che ti insegna la tecnica dell'osmosi
"Chiudi la bocca e mangia!".

La mamma è quella che ti insegna il contorsionismo
"Guarda che sei sporco dietro, sul collo!".

La mamma è quella che ti insegna la resistenza
"Non ti alzi finché non hai finito quello che hai nel piatto!".

La mamma è quella che ti insegna a non essere ipocrita
"Te l'ho gia' detto mille volte di non farlo, non fare finta di niente!".

La mamma è quella che ti insegna il ciclo della Natura
"Come ti ho fatto, ti disfo!".

La mamma è quella che ti insegna il comportamento da non tenere

"Smettila di comportarti come tuo padre!".

La mamma è quella che ti insegna cos'e' l'invidia

"Ci sono milioni di poveri bambini che non hanno genitori meravigliosi come noi!"

 

 
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Che bello essere mamma!!!

Post n°1 pubblicato il 02 Marzo 2007 da krisfili
 
Foto di krisfili

Si pensa sempre alla maternità come al momento in assoluto più bello di una donna...

E mentre lo si pensa vien facile l'immagine di dolcezza, di amore, di gioia...

Quasi mai, o molto raramente, si pensa anche alla grande fatica che accompagna questa gioia e quest'impegno della vita...

Quasi mai, o molto raramente, si ha il coraggio di ammettere che è bello ed è (anche) faticoso...

Vergogna? Pudore? Timore?

Non so, ma so che, a dispetto di tutte le idealizzazioni dell'essere genitore, anche le emozioni ed i pensieri negativi fanno parte di questa meravigliosa avventura ed il poterli esprimere e condividere, apertamente e serenamente, può essere di grande sostegno e conforto... 

Dunque... Eccomi!

Sono mamma, non più giovanissima, di due meravigliose creature di 5 e 3 anni. 

Sono anche, però, donna, moglie, counselor...

Nella mia esperienza di madre, in particolare, insieme al diario delle gioie (che vi assicuro essere tante, infinite, continue) ho deciso anche di tenere il quaderno dei cattivi pensieri (miei e di altri genitori). Questo, oltre che per un effetto catartico immediato, anche per coltivare la speranza di non diventare una mamma, come tante, che si ritrova, in là col tempo, a rinfacciare ai propri figli quanto avrebbe fatto per loro, solo per non essere stata in grado fin da subito di riconoscere ed accogliere le proprie umane debolezze ed i propri umani limiti (al fine di farli diventare delle risorse!)

Ho quindi pensato di mettere a disposizione tutto il materiale psicologico da me e da altre mamme elaborato e vissuto per offrire sostegno e conforto, tra il serio ed il faceto, a qualsiasi neo gravida e/o neo mamma afflitta da un pre e post baby blues.  Questo senza la pretesa di fornire regole di comportamento, ma semmai di suggerire solo alcune diverse chiavi di lettura, affinché possano semplicemente sentirsi meno sole durante quel sentimento di inadeguatezza (temporaneo!) che spesso, anche a fin di bene, viene involontariamente accentuato dalle frasi stereotipate dei parenti o dai luoghi comuni di molti libri che raccontano solo di meraviglie e felicità! 

 E se  anche una sola mamma, leggendo queste pagine, potrà dire: «Anch’io l’ho provato! Anche a me è successo! Allora non sono la sola!» vorrà dire che lo scopo sarà stato raggiunto.

 

 
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(Dallo Statuto del Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti)
 

 

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