Creato da Matrixart il 29/10/2006

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GALLERIA DEGLI UFFIZI - FIRENZE

Post n°12 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da Matrixart
 
Foto di Matrixart

L’edificio è stato progettato da Giorgio Vasari che era l’architetto di Cosimo I De’Medici nel 1560, e come dice il nome “Uffizi” era destinato agli uffici, alle magistrature. L’idea di costruire un solo grande palazzo a forma di ferro di cavallo con due tratti paralleli e un tratto corto che li unisce per l’amministrazione dello Stato del Granducato di Toscana era una grande novità, un modo per razionalizzare la burocrazia e per avere tutto sotto il controllo del sovrano. Cosimo I poteva passare attraverso questo corridoi apriva le sale e vedeva cosa succedeva; per tutto questo accadeva nei piani di sotto e infatti a piano terra ci sono questi lunghi corridoi voltati che essendo voltati si chiamano “gallerie” da cui Galleria degli Uffizi che appunto servivano come corridoi d’accesso agli uffici e a piano terra ci sono una serie d’ingressi che erano separati per le varie magistrature. C’è in realtà un precedente per tutto questo e cioè le procuratie di Piazza San Marco a Venezia, e lì avevano sede i procuratori della Repubblica di Venezia e ognuno di questi aveva un palazzetto tutti uguali con cortile, però con facciata unica costituita da un porticato al piano terra. Le procuratie di San Marco si dividono in procuratie vecchie e procuratie nuove, quelle vecchie sono del ‘400 e quelle nuove del ‘500 di Jacopo Sansovino e quindi il Vasari l’idea lo ha presa da là. Inoltre potrebbe essersi ispirato al peristilio del Palazzo di Diocleziano a Spalato, quella corte interna di palazzo-villa di Diocleziano che ha un cortile porticato, cinto da colonne. Oltre a inserire negli uffizi le magistrature, al primo piano c’era stato messo un po’ di tutto e quindi in questo settore che ci troviamo adesso c’era il teatro mediceo che prendeva due piani dell’edificio e quindi primo e secondo piano, ed è stato distrutto nell’ ‘800 e quindi le prime sale del museo di fatto sono allestite nell’ ex-teatro mediceo. Un teatro con un arredamento di Bernardo Buontalenti, dove lo stesso Buontalenti ha inscenato varie tragedie. Di fatto qui c’era un teatro per le tragedie e un teatro per le commedie; nell’edificio degli uffizi c’era il teatro delle tragedie e accanto in un altro palazzo c’era il teatro per le commedie.

Nel 1583 Francesco I De’Medici inaugura il Museo degli Uffizi che all’epoca comprendeva meraviglie di tipo naturalistico e oggetti archeologici ed era incentrato soprattutto nella tribuna e invece dall’altra parte (ala) c’erano le officine dove lavoravano gli artisti, soprattutto nel settore delle pietre dure e quindi era tutto concentrato qui sia il museo che la produzione delle opere d’arti; e poi c’era anche l’armeria e quindi una collezione ricchissima di armature.

Nel 1737 quando muore l’ultimo maschio della famiglia Medici, Giangastone, la sua sorella Anna Maria Luisa detta l’elettrice Palatina ha scritto un documento notarile noto come “Patto di Famiglia” nel quale dice che la collezione degli Uffizi doveva rimanere al Granducato di Toscana anche dopo l’ estinzione e infatti Anna Maria Luisa muore nel 1743 e la collezione rimane come museo statale in proprietà del Granducato di Toscana e infatti si tratta del primo museo nazionale.

Come questo museo viene chiamato Galleria degli Uffizi perché dal punto di vista architettonico è fatto da questi corridoi voltati ecco che il termine “galleria” è diventato sinonimo di museo, in tutto il mondo ci sono musei chiamati “national gallery” ma la parola viene dagli uffizi, perché è stato il primo museo pubblico dedicato alla pittura. Di fatto come musei dedicati alla scultura c’è qualche precedente per esempio la collezione di statue del Campidoglio a Roma o la collezione dei Grimani a Venezia, allestita nella Libreria Marciana.

Qui nei corridoi ci sono delle statue che in gran parte provengono da Villa Medici a Roma e un tempo c’erano anche degli arazzi, tolti per motivi di conservazioni; e in alto ci sono ritratti di personaggi celebri, inizia con le dinastie regnanti e si finisce anche con scienziati. L’idea di fare una serie enciclopedica di ritratti è dell’umanista Paolo Giovio e per questo viene chiamata serie gioviana e ogni tanto i ritratti sono interrotti da quadri più grandi, appesi un po’ più in basso dove abbiamo i ritratti dei Medici e qui sono divisi nei due rami della famiglia, cioè i Medici di Castello e i Medici di Cafaggiolo. Si parte dal capostipite Giovanni di Averardo detto Bicci e poi abbiamo i due rami della famiglia sui due rami.
 
 
 
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