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« Laura | Guerra del pensiero » |
Post n°55 pubblicato il 03 Novembre 2012 da mauro228
Parola o discorso che genera un evento contrario al vero e reale, quindi inventato. Le bugie hanno il fine di scagionare se stessi ed ingannare altri. Bugie, facilmente riconoscibili da piccole macchioline bianche sulle unghie delle dita. A volte, si vedono correre su per il naso. Le bugie si riconoscono perché hanno le gambe corte. Sicuramente, le bugie, prima o poi si scoprono. La nostra cultura ci ha insegnato che non è onesto dire bugie ed ingannare il prossimo. Ci hanno detto che “Non sta bene”, e che i bambini “cattivi” dicono le bugie. Ma non ci hanno spiegato perché. La mancanza d’onestà non è una giustificazione esauriente. Il concetto d’onestà, come altre definizioni, rimane un termine talmente vago per i più. Una giustificazione di questo tipo va bene per i conformi, i rigidi di pensiero, che hanno pronte le loro risposte ad un contesto dubbio. Risposte analoghe, scontate e prevedibili, buone per ogni circostanza. Ma La risposta ha un nome: “Convenienza” che non è sinonimo d’egoismo. Se privilegiassimo la “convenienza” nel pensare e nell’agire, troveremmo risposte certe e personalizzate a molti dei nostri quesiti interiori riuscendo gradualmente a formare la nostra personalità attraverso quella libertà di scelta che spesso ci viene negata e osteggiata da forti pressioni e condizionamenti esterni. La libertà individuale poggia sulla conoscenza, elemento portante della produzione del pensiero a scapito della confusione delle idee, generata da un’etica incerta e mediocre saggezza, riconducibile ad una scarsa stima di sé. Dire bugie non è conveniente per noi stessi e per gli altri. Se siamo avvezzi all’uso di bugie viviamo in un autoinganno, perché non ci troviamo più in un evento nella sua realtà, ma lo sostituiamo con un altro evento dallo sviluppo incerto e imprevedibile, generando nei nostri interlocutori, pensieri e quindi azioni, difformi dalla realtà originaria. Una commedia, unitamente al rischio di ghermire l’onestà e la buona fede di persone amiche, in modo del tutto gratuito e immeritevole. Una bugia richiama di solito un’altra bugia, fino a diventare un grappolo di bugie, definito inganno. L’inganno ci allontana sempre più da noi stessi e dagli altri, originando nel nostro interno, stress, ansia e sensi di colpa, e come conseguenza: azioni irrazionali, isteriche, erronee e nevrotiche, antagoniste di una serenità d’animo, indispensabile per una vita felice e gratificante. Proferire bugie non è conveniente neanche per guadagnare l’approvazione degli altri. Non scambiare l’approvazione e la gratificazione altrui per un bisogno, bensì per un desiderio. Se cerchi la stima e l’approvazione degli altri, a volte devi passare prima per la loro disapprovazione, Il successo premia le Persone che non lo cercano. Un esempio clamoroso è il caso Parolisi, bugie a grappoli definite inganno.
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