In una sua (?) lettera di risposta ad un articolo di Ernesto Galli della Loggia, la ministra burattina del Berlusca, tale Gelmini, ha detto che la scuola deve insegnare a leggere, scrivere e far di conto e non insegnare a "padroneggiare gli strumenti espressivi ed
argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa
verbale in vari contesti". E perché no, signorina Gelmini? la frase che ha citato non è affatto sciocca, se uno capisce di pedagogia e didattica. Leggere, scrivere e far di conto sono competenze da scuola elementare, gli insegnanti di scuola secondaria dovrebbero occuparsi anche di altro. Ma il problema è questo, che abbiamo un ministro dell'istruzione che di pedagogia e didattica non capisce un tubo, che associa letteratura e tradizione, come se fossero la stessa cosa, che quando pensa a un libro da leggere le vengono in mente solo i Promessi Sposi. Allora faccio un appello agli amici che come me insegnano italiano: inserite nelle vostre programmazioni didattiche la frase citata dalla Gelmini, a mò di slogan, giusto per dimostrarle che anche se ci ha tagliato i fondi un po' di dignità ancora ce l'abbiamo e non ci facciamo insegnare il mestiere da una che sta lì solo perché è simpatica al capo.
Inviato da: rainal4
il 18/05/2009 alle 00:08
Inviato da: fachiavassa
il 16/05/2009 alle 13:29
Inviato da: PSICOALCHIMIE
il 03/05/2009 alle 23:27
Inviato da: rainal4
il 05/03/2009 alle 12:24
Inviato da: romolor
il 04/03/2009 alle 01:26