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Quando la libertà è inchiostro su carta.

 

 

 

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« Fighter.Che ci si salvi l'anima... »

Occhi

Post n°6 pubblicato il 08 Maggio 2012 da Melime_I

Occhi,

imprigionati in vetri fragili

e montatura spessa, 

ma così grandi

che con un battito di ciglia

frantumano quelle barriere trasparenti

ma insidiose,

e liberano, gli occhi, la luce

potente ed abbagliante

la luce nera,

contornanata da cornice ramata.

E non hanno pietà, gli occhi,

e devi proteggerti

se non vuoi che ti streghino e ti manipolino

e, quando sei completamente intontito,

ti penetrino nel petto e succhino l'anima pompata dal tuo cuore

lasciando il sangue, ma non la vita.

E tu rimani lì, ocmpletamente vittima

di quell'incantesimo dolceamaro.

Occhi 

che ti hanno portato via tutto

e ti lasciano senz'anima,

finchè, se sei fortunato,

li guarderai ancora. 

Melime. <3

 
 
 
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Un blog di: Melime_I
Data di creazione: 27/04/2012
 

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L'INFINITO.

Per me l’infinito ha un nome. Ha gli occhi grigi, una minuscola bocca, un naso piccolo e all’insù, un corpicino fragile.

Ho conosciuto l’infinito il 14 maggio del 2007. Sono passati cinque anni ormai, eppure non l’ho mai dimenticato. Era una cosa che, prima di averla vista, non conoscevo, qualcosa che non desideravo, che consideravo piccolo e inutile. Spesso le cose che non si conoscono fanno paura, sono così misteriose e oscure, che pur di non affrontarle, ti inventi che non servono, che non esistono, che non le vuoi.

Ma poi è arrivato, l’infinito, e ha sconvolto tutto. È bastato un attimo e ogni cosa è cambiata. Era come se non fosse più la gravità a tenerti salda alla terra, ma i suoi occhietti. Avevo 12 anni, e l’infinito mi ha sconvolto. Era mio fratello. La prima volta che l’ho visto aveva appena qualche ora: mi ha conquistato, stregato, mi ha fatto sentire ardentemente il significato di essere viva, di amare. Mi ha mostrato la bellezza, la magnificenza del mondo, l’amore fatto a realtà concreta. E tutto questo, semplicemente venendo al mondo. Non dimenticherò mai il mio senso di fierezza mentre lo mostravo agli altri, misto alla gelosia di volerlo tenere tutto per me. Il senso di protezione e ammirazione verso quel batuffolo paonazzo e piagnucolante. Non ho più provato le stesse sensazioni di libertà, grandezza, magnificenza.  Mai un’altra persona o un fenomeno mi hanno dato le stesse emozioni.

L’infinito è qualcosa che solitamente non può vedere con gli occhi, toccarlo con mano, annusarne l’essenza. Si può solo immaginare.

Eppure a volte, qualcosa di reale rende l’idea di infinito più concreta di qualsiasi fantasia. E io questa idea l’ho sentita, prendendo in braccio una creaturina appena nata. 

 

 
 

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