La Mente e l'AnimaIl blog tratta di arte in generale, dell'immenso universo della pittura, della poesia, della musica e del disegno. Noi che siamo padroni di un corpo e di un'anima, tentiamo di fare tutto il possibile per descrivere ciò che nel nostro tempo possiamo ammirare ed assaporare o disprezzare ed evitare, attraverso noi stessi e con la forza del pensiero e dell'immaginazione che vanno a congiungersi con ciò che ci circonda . |
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ALCOL
Post n°62 pubblicato il 22 Agosto 2016 da ArtigianidelPensie
Tag: 1890, 1900, abbraccio, acqua, acquerello, affamato, aiuto, alberi secolari, altalena, amante, amici, arte, ascesi, assorbire, atmosfera, Attesa, autostoppisti, bellezza, bestie feroci, bianco e nero, blog, bocche, buio, caldo, calma, cambiare, Cammino, caparbietà, carboncino, carta, cattivo odore, clorofilla, clown, coglioni, concetto, congiungere, consapevolezza, contemporaneo, continuare, convinzione, corpi, cultra, cultura, cuore infranto, cupo, dadaismo, debolezza e forza, defluire, desiderio di cambiare le cose, donna d'altri tempi, Dubbio, emozioni, esistenza, esistere, esperienza, espressione, espressività, essere, eterna, visioni, vita, vittoria, vivere, vivo, vizio, voce, volere, vortice, vuoto Camminavo, passo lento, per una volta. Guardavo in basso, come sempre - i sampietrini parevano seguirmi tutti uguali lungo quella via, non avevo notato mai quanto fossero insistenti e svelti e cani da fiuto alla mia ricerca-. Il vento mi entrava e usciva dalla camicia come a perforarmi il corpo. Intorno il sole le nuvole il.cielo sempre li e un uccellino piccolo e grigio e giallo che si affacciava dal nido esagerando e cadendo per riprendersi poi in un volo lieve come fosse una farfalla - a me parve, inizialmente, una farfalla, così colorato e così lieve così fine-. Andavo da Red e non pensavo, non pensavo ne al suo calore ne alla sua frescura nel pomeriggio ne a quanto lei mi facesse male. Andavo da lei per non andare da me, probabilmente per non pensare. Mi distraeva lei. Intorno i mattoncini dei muri erano sangue vivissimi, mi guardavano e sembravano piangermi o forse ridevano di me, mi perculavano, perculavano quel mio viaggio quella mia meta. C'erano le rondini poi, pipistrelli allegri che non mi volevano a tal punto da starmi lontani, oltre la mia vista volavano, probabilmente sapevano che la mia vista è menomata che sono presbite miope astigmatico - mai capito come sia possibile essere ragno gatto topo insieme o forse non c'entra forse si può essere tutte queste cose insieme, si, sicuramente si, lo si può essere-. Le cose così intorno a me mi perculavano tutte in pratica. Un gatto vecchio mi sorrise, l'unico, era pece e fuoco era melma, mi sorrise per qualche secondo e mi guardava e mi diceva non so cosa, perché non lo ascoltavo, andavo da Red io, e non ascoltavo nulla che la sua voce e mi faceva male il cuore, ogni parola uno spillo signore, ogni parola un graffio un dolore un tintinnio una forchetta e un coltello e un tavolo per due, io e Red. Lei senza sedia io seduto sul letto del mare e lei a bassa voce che mi voleva amare ed io silenzioso che mi facevo baciare come nuvola come vento Come sole
Zemzemi K. |
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il 05/10/2016 alle 17:07
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