Post n°1019 pubblicato il
24 Gennaio 2009 da
charliebrowna
Stavo uscendo di casa stamane. Tutta imbacuccata, che c'e' un'arietta veramente infame. E in mezzo al cortile c'era sto omotto, tutto sbuffante, ingobbito sotto il peso di una cassa di legno che trasportava a mani nude. E il suo cellulare che squillava insistentemente.
Quando è riuscito a trascinarsi fino alla prima panchina e a posare la cassa, ovvio, il trillo è cessato. Ha aspettato qualche secondo sfregandosi le mani, riprendendo un po' di fiato. Poi ha ritirato su quel macigno di legno e si è inerpicato poco dietro di me su per il cancellino dell'uscita.
A metà salitella, risquilla il telefonino. Santiando, appoggia la cassa sul muretto, risponde. Con una voce dolce dolce, ma decisamente ansimante, saluta la moglie fidanzata morosa compagna. La tizia non apprezza affatto l'ansare. Egli si giustifica spiegando per filo e per segno quello che stava facendo, o meglio cercando di fare. La tipa, affatto contenta, gli chiede perchè non aveva risposto, dov'era, a che ora era arrivato, quanto tempo ci avrebbe messo, di richiamarla quando avrebbe finito. Il poveraccio era affranto dalla malevola pensata della sciùra, continuava a dirle di star tranquilla, che non stava facendo nulla di male, che era l'unica luce del suo cuore.
A parte che tutto ciò mi ha fatto pensare a Di Caprio sul Titanic, a parte che mi son sentita miserrima perchè son stata pure peggio della sciùra nella mia ignominiosa gioventù, beh, capperi! son le 9,30 di un grigio sabato mattina con un freddo barbino, ma cosa vuoi che stia facendo sto brav'uomo?!
Manco fosse Richard Gere!
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