Post n°1064 pubblicato il
23 Febbraio 2009 da
charliebrowna
Ero in sala d'attesa dal dentista stasera.
Di fronte a me c'era questo ragazzetto. Ha vagamente alzato il viso e mi ha bofonchiato un 'sera striminzito, ma m'e' bastato per vedere la vampata di rossore timidoso e questi crateri brufolotici. All'acme dell'acne. Perdono, ma non potevo non scriverla.
Comunque, stava lì seduto, gambette smilze accavallate, con un tomo d'informatica che leggeva tutto concentrato.
Ed io, dopo aver scorso le solite riviste di motociclismo, di viversanibellintelligentisimpaticitonici, dopo aver verificato che non avessero cambiato le stampe appese a tutte le pareti, dopo aver ascoltato i vari sibili del trapano in azione, fortunatamente non su di me, ho puntato la mia attenzione sul fanciullo studioso.
E pensavo a quanto è faticosa l'adolescenza, non solo per il groviglio interiore, paure sconvolgimenti curiosità ribellione fragilità, ma anche per le sfighe che a volte ti piombano addosso. Miopia assurda, altezza spropositata, acne vulcanica, sudorazione straripante. E, tutto, in un tempo in cui si fan un sacco di manfrine sul bello levigato tonico perfetto.
Che poi non volevo dire questo, cioè anche, ma questo è serio, figurati se non ho un retropensiero idiota. Ed infatti.
Pensavo, lì, mentre fissato il giovincello concentrato e pustoloso, che prima di andare in seduta dovevo assolutamente andare alla toilette per verificare di non avere brufoli in fase d'esplosione.
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