Un blog creato da charliebrowna il 31/03/2006
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Post n°1602 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da charliebrowna
La cella in cui passo buona parte della mia esistenza è un pò la discarica della Valle.
Una macchina da scrivere perde un tasto? E mettiamola lì.
Uno scatolone di programmi informatici del 1998? E mettiamolo lì.
Una tonnellata di buste con l'intestazione recante l'indirizzo del 1987? E mettiamola lì.
Una decina di mouse con attacco per pc già defunti? E mettiamoli lì.
Noi, prigioniere della cella, subiamo sto rimessaggio di ferraglia inutile e mangiapolvere.
Noi, prigioniere della cella, impiliamo la robaccia in un cantuccio.
Poi, quando i nostri stinchi ne hanno abbastanza di bestemmiare ad ogni incespicamento doloroso, prendiamo la monnezza, la mettiamo fuori dalla porta con su un bel cartello. Da buttare.
Lo stesso trattamento si verifica con l'arredo della cella, ma in codesto caso non possiamo appiccicar cartelli di sorta, se non desiderando altresì rimaner a lavorare in piedi o seduti a gambe incrociate per terra. Ma la mia schiena si domanda come potrebbe mai rialzarsi dopo.
Quindi abbiamo scrivanie segnate da incauti taglierini, bordi scheggiati, cassetti traballanti, seggiole di tutti i colori, di tutte le dimensioni, di tutti i comforts.
Vuoi una sedia verde con braccioli con schienale che non sta fermo e ti catapulta dall'altra parte della provincia monza-briantea (tu dimmi come posso aggettivare meglio la provincia in cui risiedo, tu dimmi)? C'è!
Vuoi una seggiola rosso fragola senza braccioli? C'è.
Vuoi una sedia verde a schienale alto ma macchia di bianchetto grande quanto l'Australia su cui poggiare il deretano? C'è.
Vuoi una sedia blu notte sfondata? C'è.
Vuoi una sedia blu notte non sfondata? C'è pure quella.
La prima è di Misery.
La seconda è mia.
Tornata dalla crociera, poggiate le chiappe sulla seggiola mi son resa conto del misfatto.
La subdola le ha invertite.
Messa alle strette ha negato.
Temendo i miei stinchi una dipartita improvvisa e prematura, ho fatto buon viso a cattivo gioco, e ho avvisato Colei Che Scoprì Il Blog Etc. Etc. che mi promise di far venire il tizio che sistema le seggiole. Correva il 23 settembre.
Da allora ad ora, non solo la mia seggiola rimane sfondata, ma Misery ha preso una bella abitudine (per compensare la mancanza di grappa in cella, immagino).
Ella ogni mattina, sola soletta, sposta le varie sedie dalle postazioni, srotellandole a destra e sinistra, stamane addirittura espatriando sul ballatoio. Sembra di essere in un Master Mind tridimensionale. Qualche volta ce ne son 2 rosse, a volte 3 verdi, ogni tanto 1 di ogni colore. Bisogna ingegnarsi a capire quale è sparita e quale è apparsa e da dove.
L'unica che non tocca mai è la mia, sempre sfondata.
Sarà per depistarci.
Una macchina da scrivere perde un tasto? E mettiamola lì.
Uno scatolone di programmi informatici del 1998? E mettiamolo lì.
Una tonnellata di buste con l'intestazione recante l'indirizzo del 1987? E mettiamola lì.
Una decina di mouse con attacco per pc già defunti? E mettiamoli lì.
Noi, prigioniere della cella, subiamo sto rimessaggio di ferraglia inutile e mangiapolvere.
Noi, prigioniere della cella, impiliamo la robaccia in un cantuccio.
Poi, quando i nostri stinchi ne hanno abbastanza di bestemmiare ad ogni incespicamento doloroso, prendiamo la monnezza, la mettiamo fuori dalla porta con su un bel cartello. Da buttare.
Lo stesso trattamento si verifica con l'arredo della cella, ma in codesto caso non possiamo appiccicar cartelli di sorta, se non desiderando altresì rimaner a lavorare in piedi o seduti a gambe incrociate per terra. Ma la mia schiena si domanda come potrebbe mai rialzarsi dopo.
Quindi abbiamo scrivanie segnate da incauti taglierini, bordi scheggiati, cassetti traballanti, seggiole di tutti i colori, di tutte le dimensioni, di tutti i comforts.
Vuoi una sedia verde con braccioli con schienale che non sta fermo e ti catapulta dall'altra parte della provincia monza-briantea (tu dimmi come posso aggettivare meglio la provincia in cui risiedo, tu dimmi)? C'è!
Vuoi una seggiola rosso fragola senza braccioli? C'è.
Vuoi una sedia verde a schienale alto ma macchia di bianchetto grande quanto l'Australia su cui poggiare il deretano? C'è.
Vuoi una sedia blu notte sfondata? C'è.
Vuoi una sedia blu notte non sfondata? C'è pure quella.
La prima è di Misery.
La seconda è mia.
Tornata dalla crociera, poggiate le chiappe sulla seggiola mi son resa conto del misfatto.
La subdola le ha invertite.
Messa alle strette ha negato.
Temendo i miei stinchi una dipartita improvvisa e prematura, ho fatto buon viso a cattivo gioco, e ho avvisato Colei Che Scoprì Il Blog Etc. Etc. che mi promise di far venire il tizio che sistema le seggiole. Correva il 23 settembre.
Da allora ad ora, non solo la mia seggiola rimane sfondata, ma Misery ha preso una bella abitudine (per compensare la mancanza di grappa in cella, immagino).
Ella ogni mattina, sola soletta, sposta le varie sedie dalle postazioni, srotellandole a destra e sinistra, stamane addirittura espatriando sul ballatoio. Sembra di essere in un Master Mind tridimensionale. Qualche volta ce ne son 2 rosse, a volte 3 verdi, ogni tanto 1 di ogni colore. Bisogna ingegnarsi a capire quale è sparita e quale è apparsa e da dove.
L'unica che non tocca mai è la mia, sempre sfondata.
Sarà per depistarci.
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L'autoritratto l'ho fatto io.
Le foto accanto al titolo è di Andy Bell e quella in fondo alla pagina sul sito del National Geographic.
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