MillePiedi

Capitolo quattro. Il vecchio del tempo


Scritto da il grande sonnoForse questo faceva parte della magia dello Zamaj, anzi di sicuro, perché nessuno al villaggio aveva mai sentito parlare di una cosa del genere, neanche il vecchio del tempo.Il Vecchio si era alzato dal suo giaciglio, era uscito dalla tenda e si era seduto su una bianca pietra piatta e levigata dal tempo.Osservò pensosamente il cielo sereno e pallido dell'alba che incombeva su di loro.Dette un'occhiata accigliata a colui che aveva interrotto le sue meditazioni, vide ch'era Koku e fece un ampio sorriso.«Ah, vieni ragazzo...» e fece cenno verso un'altra pietra lì accanto che, pensò Koku, era un segno buono per lui.Il sorriso del Vecchio si tinse di stupore.« Per tutti gli Spiriti della Foresta, ho perso qualche giorno da qualche parte? Non pensavo di rivederti qui così presto.Credevo che stessi trottando su e giù per i monti della Cona-Aqa in cerca di Laika.», sogghignò.«No, Vecchio del Tempo », rispose Koku «non hai perso nessun giorno.» Si mise più comodo che poteva sulla pietra ed allungò le gambe stancamente.Il Vecchio vide le estremità sanguinose e doloranti di Koku e sul suo volto crebbe dolorosamente la consapevolezza.«Che cosa hai fatto, ragazzo?», sospirò.«Ho inseguito lo Xoor per riprendermi Laika ed ero pronto ad uccidere o morire per lei.Ma è successo qualcosa che non sono riuscito a capire.Laika non sembra più la stessa e lo Xoor non la tiene prigioniera.E' sotto un incantesimo, una magia la tiene legata allo straniero delle Montagne di Ghiaccio.»Il vecchio contorse le labbra come per negare dolorosamente.Le sue mani prima si chiusero rabbiose, poi si aprirono alla speranza.«Nessuno avrebbe osato discutere il tuo diritto di lottare per riprendertela e portarla via.Lo Xoor lo sapeva benissimo e solo con la magia poteva evitare che la tua lancia s'affondasse nella sua gola.Ai vecchi tempi altri Xoor hanno pagato con la loro vita il desiderio di una donna ardente da sacrificare».Il Vecchio del Tempo cominciò a cantare con una voce bassa e gutturale."Ho incontrato una donna nel boscoche per labbra aveva due rosse serpiMi ha sorriso con occhi ammiccantie come il fuoco ardenti".«E' il canto rituale degli Xoor quando vogliono prendersi una donna delle Terre del Sole.Ho sgozzato io stesso uno Xoor dopo che l'avevo sentito cantare in quel modo», sospirò di nostalgia e proseguì.«Il mondo è cambiato da quando avevo la pelle liscia e senza peli, niente è più lo stesso.Ai vecchi tempi la tribù di mio padre avrebbe digerito le ossa degli Xoor che si fossero avventurati a caccia delle nostre donne.», fece una pausa, con lo sguardo ancora fisso, e sussurrò quasi a se stesso:«Spiriti del Mare, sono stanco di cambiamenti.Il solo pensiero di sopportare un altro mondo mi terrorizza.»« Vecchio del Tempo», disse gentilmente Koku.Il vecchio guardò in fretta verso l'alto.« Non è colpa tua, ragazzo.Non è colpa tua.Tu sei stato preso e scelto dalla sorte, proprio come noi tutti.E' stato solo un caso che tu abbia trovato uno Xoor sul tuo cammino.Ma nonostante ciò ti sei comportato bene.»Il silenzio si protrasse insopportabile.«Trascinerò via Laika» mormorò Koku, riducendo la voce ad un sibilo.Lui non era un eroe, non era un guerriero come lo era stato il Vecchio del Tempo, ma avrebbe dato la sua vita in cambio di quella della donna.Meglio morire che saperla sacrificata agli Spiriti degli Xoor.L'immagine di Laika apparve davanti ai suoi occhi, il delicato profilo, i grandi occhi scuri, la calda luce dei suoi fianchi, i suoi neri e lunghi capelli mossi dal vento.«Come posso combattere la magia dello Zamaj?Come posso evocare gli Spiriti e togliere dalla sua mente l'incantesimo che l'ha resa schiava dello Xoor?Aiutami, Vecchio del Tempo.» gli parlò come ad un padre.Il Vecchio lo guardò e scosse la testa.Un forte vento iniziava ad increspare di onde la superficie azzurra del mare, i gabbiani erano fermi ad ali aperte nell'aria calda che sbatteva contro la costa assolata.«Nessuna magia può fermare il vento.Nessuno sa di dove viene il soffio che l'origina.Gli uccelli si sono svegliati e si sono levati in volo senza battere le ali. Possiamo solo aspettare che lo Spirito che lo anima si plachi.E gli uccelli torneranno a battere le ali.», disse il vecchio mentre fissava l'orizzonte brumoso.« Vuoi dire che la magia dello Zamaj abbandonerà da sola la mente di Laika?E' questo che vuoi dire, Vecchio?», chiese dubbioso Koku.«Io sono vecchio, molto vecchio, più vecchio di qualsiasi altro uomo in piedi da che mondo è mondo e mi sono diventato perfino noioso a forza di vivere così a lungo.Una cosa è certa.C'è una magia più forte della magia dello Zamaj, un incantesimo che nasce da solo e che non ha eguali.Quell'incantesimo che ti da coraggio e tormento, che ti fa ardere, perdere la testa, uccidere con ferocia e piangere come un cucciolo, e tutto questo nasce da quel che Laika rappresenta per te.Andresti nel mondo del Fuoco per lei e cattureresti il mostro che divora gli Spiriti vaganti senza dimora, purchè tornasse libera.E ricorda, in ogni donna c'è una magia, un incantesimo possibile, che ne fa la vittima ma anche l'artefice di Luce e di Oscurità.Laika si libererà ed il primo uomo che dovrà vedere nel momento che tornerà ad essere libera dovrai essere tu, Koku.Un nuovo incantesimo nascerà nell'istante che i suoi occhi incontreranno i tuoi.Perciò corri da lei, prima che la notte piombi sulla foresta.»Koku fece un respiro profondo.D'un tratto cominciò a temere di non fare in tempo.«Voglio Laika.», disse.Qua e là, nella sterminata foresta, lo Spirito del Vento aveva cosparso il cammino di rami spezzati e tronchi divelti.Ma così come era apparso, violento ed improvviso, così d'un tratto era scomparso.Koku correva e saltava gli ostacoli incurante dei suoi piedi sanguinanti, del cuore che gli batteva nel petto spezzandogli il respiro,degli aculei e delle spine della folta vegetazione che strappavano la sua pelle dai fianchi e dalla faccia.«Voglio Laika.», era il suo unico pensiero.Il sudore si mescolava al sangue bruciando nelle ferite e gli colava negli occhi facendolo lacrimare, ma quel che più lo bruciava era qualcosa in mezzo al petto e le lacrime erano anche la disperazione di non arrivare in tempo.Se la magia dello Zamaj fosse scomparsa così come era scomparso il vento, che ne sarebbe stato di lui e di Laika?Irrompeva nella foresta come una bestia, osservato da migliaia d'occhi silenziosi appollaiati sui rami degli alberi giganteschi e nascosti nel profondo della bassa vegetazione.La foresta lo spiava, doma dalla sua forza e dalla noncuranza con la quale sfiorava i serpenti attorcigliati dalla testa svettante e troncava viticci e rampicanti nella sua folle corsa.La foresta sembrava quasi aprirsi sul suo cammino.Questo già era un incantesimo.Uscì dalla foresta che il sole era già basso all'orizzonte.Come un'apparizione maligna, nei rossi raggi del sole calante, appariva come uno Spirito del Male coperto di sangue secco e raggrumato, dagli occhi di pazzo, cattivi e scellerati.I quattro cani dello Xoor alzarono la testa.Il vento aveva portato alle loro narici l'odore della Bestia e del sangue, e del desiderio di sangue da versare.Uggiolarono come cuccioli, si alzarono dal loro giaciglio e con la coda tra le zampe si allontanarono da quell'odore di morte.Il prossimo blogger e' La Chambre d Isabeau.