Post n°38 pubblicato il 12 Novembre 2008 da mist_ale
GRAZIE. GRAZIE ..GRAZIE GRAZIE GRAZIE SUBSONICA!!!!! Ieri sera 11/11/2008 sono andato al concerto di Subsonica a Roncade(TV) al New Age. Da premettere che lo aspettavo tanto,per la carica,per l'energia che ti mettono e per tutto quello che riescono a tirare fuori in me! Giornata critica al lavoro,sia dal punto di vista lavorativo che dal punto di vista dei rapporti interpersonali con gli altri,alle ore 18 la Principessa mi chiama un pò incavolata dicendomi e riproverandomi perchè non lo resa partecipe del mio malessere,ma io volevo solo restare solo e non farla preocupare,seguito un lunghissimo colloquio chiaritificatorio...un ora e mezza,con i Subsonica e la strada verso loro che mi aspettava...poi finalmente partenza,fermate lungo il tragitto ogni 10 km al bar..arrivati carichi carichi di energia e non solo,la coda per entrare,vedere questo nuovo posto,questa nuova DISCOTECA un pò alternativa,coda per bere e poi finalmente loro!!iniziano con ALIBI,a seguire un COLPO DI PISTOLA!!! per poi partire con le migliori LABIRITNTO,ALI SCURE,CENTRO DELLA FIAMMA,VELENO finoa ad arrivare a GLACIAZIONE,NUOVA OSSESSIONE(è venuto giù il disastro)LIBERI TUTTI..per chiudere con la bonus track CORIANDOLI A NATALE!!!! pieno di gente,pieno di energia e mi sono sfogato,ho ballato,cantato senza fine,e nella foga ho lanciato la mia maglia che avevo,se non fosse che poi mi sono ricordato che era della Fred Perry,(90euro) ma va bene cosi!!!molto felice e molto contento,esausto e scarico,ma con meno tensione in corpo!!!GRAZIE |
Post n°37 pubblicato il 03 Novembre 2008 da mist_ale
Giovanni Falcone lavorava con perfetta coscienza che la forza del male, la mafia, lo avrebbe un giorno ucciso. Francesca Morvillo stava accanto al suo uomo con perfetta coscienza che avrebbe condiviso la sua sorte. Gli uomini della scorta proteggevano Falcone con perfetta coscienza che sarebbero stati partecipi della sua sorte. Non poteva ignorare, e non ignorava, Giovanni Falcone, l’estremo pericolo che correva, perché troppe vite di suoi compagni di lavoro e di suoi amici sono state stroncate sullo stesso percorso che egli si imponeva. Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione, perché non si è turbato, perché è stato sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui? Per amore! La sua vita è stata un atto d’amore verso questa sua città, verso questa terra che lo ha generato. Perché se l’amore è soprattutto ed essenzialmente dare, per lui, e per coloro che gli sono stati accanto in questa meravigliosa avventura, amare Palermo e la sua gente ha avuto e ha il significato di dare a questa terra qualcosa, tutto ciò che era ed è possibile dare delle nostre forze morali, intellettuali e professionali per rendere migliore questa città e la patria cui appartiene.
La lotta alla mafia (…) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al p u z o del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità, e quindi della complicità. Ricordo la felicità di Falcone, quando in un breve periodo d’entusiasmo, conseguente ai dirompenti successi originati dalle dichiarazioni di Buscetta, mi disse: la gente fa il tifo per noi. E con ciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l’appoggio morale della popolazione dà al lavoro del giudice. Significava soprattutto che il nostro lavoro, il suo lavoro, stava anche sommovendo le coscienze, rompendo i sentimenti di accettazione della convivenza con la mafia, che costituiscono la sua vera forza. Questa stagione del <tifo per noi> sembrò durare poco, perché ben presto sopravvennero il fastidio e l’insofferenza per il prezzo che la lotta alla mafia, la lotta al male, costringeva la cittadinanza a pagare. Tratto da " gli ultimi due discorsi di Paolo Borsellino" dal Web Paolo Borsellino,una persona,uno stile di vita,un film che ci insegna e a cui voglio credere,che il lottare alla fine è una forza vitale,non importa se il tuo nemico o l'avversità a cui tu vai incontro è forte e magari più grande di te,non importa se sei solo,non importa quanto ci metterai a sconfiggere il tuo nemico,l'importante è la passione e l'intensita che tu metti in quello che si fa. |
Post n°36 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da mist_ale
Non so cosa dirvi davvero. Tre minuti alla nostra piu' difficile sfida professionale. Tutto si decide oggi. Ora noi, o risorgiamo come squadra, o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro, sino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso, signori miei. Credetemi. E ... possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dell'inferno un centimetro alla volta. Io pero' non posso farlo per voi, sono troppo vecchio. Mi guardo intorno vedo i vostri giovani volti e penso ... certo che ... ho commesso tutti gli errori che un uomo di mezza eta' possa fare. Si' perche' io ho sperperato tutti i miei soldi, che ci crediate o no. Ho cacciato via tutti quelli che mi volevano bene e da qualche anno mi da' anche fastidio la faccia che vedo nello specchio. Sapete col tempo, con l'eta' tante cose ci vengono tolte ma questo fa... fa parte della vita. Pero' tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita e' un gioco di centimetri. E cosi' e' il football. Perche' in entrambi questi giochi, la vita e il football il margine d'errore e' ridottissimo. Capitelo ... Mezzo passo fatto un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate. Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ce sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro. Perche' sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora fara' la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire. E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro e' colui il quale e' disposto a morire che guadagnera' un centimetro. E io so che se potro' avere un'esistenza appagante sara' perche' sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita e' tutta li'. In questo consiste, e in quei 10 centimetri davanti alla faccia. Ma io non posso obbligarvi a lottare! Dovrete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi. Io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi. Che ci vedrete un uomo che si sacrifichera' volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sara' il momento voi farete lo stesso per lui. Questo e' essere una squadra, signori miei! Percio' ... o noi risorgiamo adesso, come collettivo, o saremo annientati individualmente. E' il football ragazzi! E' tutto qui'. Allora, che cosa volete fare? |
Post n°35 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da mist_ale
DJ DON'T CRY Chi l'ha detto che i dj non piangono? Invece piangono anche loro,almeno quelli veri,come tutte le cose. Ed il sangue che esce è più doloroso degli altri,ti soffoca il respiro,annebbia la mente,crea disfunzioni elettriche nel corpo,il tuo cervello lavora a 200 all'ora in una corsa sfrenata verso la soluzione o verso la verità,mentre il tuo corpo ancheggia e flutta nell'aria come tremoli di paura in un vento di bugie. A volte è più facile parlare,giudicare gli altri che giudicare se stessi,soprattutto quando le cose sono vissute con passione,ovunque esse siano,a pre4scindere da cosa esse siano,amore,amicizia,odio o perdono...la passione,l'impegno irrefrenabile e instancabile che uno ci mette...comandato dalla mente laboriosa ed effettuato e pensato dal cuore dell'aritsta. I djs sono innamorati più folli e passionali,altrettanto stronzi e irrispettosi...chissà sara tutto opera del destino o del Fato. GRAZIE ELENA |
Post n°34 pubblicato il 30 Settembre 2008 da mist_ale
Febbraio 22nd, 2008 by Hank (ho scritto ciò che segue in un momento di crisi di qualche settimana fa su un quaderno, in quella pagina non c’è nemmeno un rigo: ho scelto di non correggere nulla, né di cambiarlo né di abbellirlo. Quindi prendete tutto con le pinze, ma spero ne possiate apprezzare la spontaneità) Perché non muoio ora. Perché non muoio ora. Oggi mi sono visto allo specchio: ho visto come sono realmente. Mi ricordo quando lessi quel libro su un uomo solo, un uomo contro i vampiri. Lentamente impazziva. No, io sono lucido. E’ questo il mio problema. Sono solo. Perché non muoio ora. Perché non muoio. Gli altri li posso vedere, ma loro non vedono me. Oggi ero vicino a uno di loro, oggi ero solo. Se n’è andato. Non ha preso vestiti, non ha portato niente con sé: ha detto che se ne andava perché non gli andava bene cosa era diventato. E’ partito, si è lasciato tutto dietro le spalle. Ma lui è rimasto uguale. Non so fra quanto tempo farò la cosa giusta. Desidero morire ma non mi uccido; non ho il coraggio. Forse mi è sempre mancato quello. Oggi ero tra di loro, ma non ero con loro. Non ci sono mai stato. Per tanto tempo ho dato la colpa a qualcosa di più grande, mi sono tolto la colpa. E sono stato bene. Poi è passata, era troppo facile. Sono un codardo, perché non muoio. Perché non muoio ora. Non capisco come fanno loro. Io non ci riesco. Non ce la faccio proprio. Mi sono chiesto perché non muoio, e me lo chiedo ancora. Io non mi uccido, sono morto. Non riesco ad ammazzarmi perché sono già morto. Voglio morire perché sono già morto. |
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