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« L'ovvio di ColomboMessaggio #182 »

Occhi

Post n°181 pubblicato il 21 Settembre 2006 da dorus
Foto di dorus

In un qualsiasi Duty Free di un qualsiasi areoporto Europeo, entro nella stanza climatizzata dove ci sono i sigari di pregio.
Lo faccio spesso, quando devo ingannare il tempo tra un volo ed un altro. Mi piace il profumo, anche se non li fumo se non in certe occasioni speciali.

Dentro c'e' gia' un'altra persona che curiosa distrattamente. Ci salutiamo e ci scambiamo qualche opinione distrattamente, si capisce benissimo che entrambi abbiamo del tempo da ingannare.

Qualche minuto dopo, entra una ragazza, una gran bella ragazza, non piu' di 25 anni, fascino da vendere in un abbigliamento casual con scollatura e spacchi per niente posti a caso.
Non possiamo fare a meno di guardarla. Si capisce che e' li' per scegliere un regalo. Probabilmente per suo padre o piu' facilmente per il suo vecchio e danaroso amante che la sta aspettando.
In quell' aereoporto, transitano un sacco di ragazze di ex Paesi Sovietici che si guadagnano da vivere nel week end, andando a lavorare nei locali, o altro del genere. Questo mi e' venuto in mente. 

Dopo alcuni momenti di esitazione, la ragazza si avvicina all'altra persona, piu' vecchia di me e meglio vestita (deformazione professionale?). Chiede qualcosa in una lingua che infatti assomoglia al Russo, indicando uno scaffale con alcuni sigari speciali. L'altro signore le risponde in Inglese che non capisce.
Allora lei ripete la domanda piu' lentamente, pensando cosi' di farsi meglio comprendere, come si fa con i bambini.
Ma lui ripete la stessa risposta.

A quel punto la ragazza mi guarda negli occhi, aspettando prima di parlarmi, come se stesse pensando a come diavolo avrebbe potuto fare per farsi capire. Prima che lei inizi a muovere le labbra, mi avvicino allo scaffale indicato, prendo una scatola di sigari e alzo il pollice come per dire " questa e' la marca migliore, baby!".
La ragazza la prende, mi ringrazia con una stretta di mano e un bacio sulla guancia, allontanandosi.

L'altro uomo mi guarda sbalordito e mi chiede se fossi Russo o se almeno capissi quella strana lingua parlata dalla ragazza.
Io rispondo di no. A quel punto continua a fissarmi, aspettando una spiegazione.
Ho capito quando mi ha guardato negli occhi. Gli occhi parlano una lingua Internazionale, l'Esperanto del corpo, ed io a volte capisco tale linguaggio.
Ride e dice che vuole offrirmi una birra. Fa caldo, ho sete, penso "speriamo non sia un Gay", accetto, ed usciamo...

Gia', gli occhi...... E' dura incontrare persone che hai amato e che hai fatto soffrire o che hai deluso, volente o non.

Molto meglio bere il the e concentrarsi su quello, senza pensare al ieri o al domani.... 

 

 
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