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CAVALLO PAZZO

Post n°20 pubblicato il 29 Giugno 2013 da mitakuye.oyasin67

 

Crazy Horse disse che non avrebbe mai permesso alla macchina fotografica dell'uorno bianco di "rubargli I'anima". Non esiste infatti alcuna sua immagine autentica, sebbene siano state pubblicate diverse fotografie con la pretesa di essere il suo ritratto.

CAVALLO PAZZO

(1840? - 1877)

Nessuna immagine ufficiale, nessuna fotografia di Tashunka'Witko, Cavallo Pazzo. Silenzio delle immagini, come silenzio delle parole dei discorsi ufficiali, registrati sulla carta dell'uomo bianco. Silenzio che è la voce del Grande Mistero, che non può esprimersi con le parole.

Silenzio i cui frutti sono il vero coraggio, la sopportazione, Ia pazienza, la dignítà, la considerazione per tutte Ie cose.

È nel silenzio che si sente la musica incessante dell'energia della Terra, è nel silenzio che si raggiunge la percezione che va oltre Ia forma delle cose. Nel villaggio dei Sioux Oglala ai piedi dei Paha Sapa, le Colline Nere, dove lo Spirito soffia più forte, Verme e sua moglie Donna dalla Coperta a Sonagli guardavano, preoccupati il loro figlio, I'esile fanciullo scontroso e silenzioso, dai chiari capelli ricciuti, che forse non sarebbe cresciuto fino a diventare guerriero. I Wichasha Wakan, gli sciamani, riconoscevano nello sguardo del fanciullo, che non si fermava sulle cose ma guardava oltre alla loro essenza, il dono della visione e il suo destino.

Sapevano che al fanciullo si preparava l'ardua e dura via della Wakanya Wowayanke,la Grande Visione, se fosse sopravvissuto al consumante fuoco della via spirituale.

Chioma Ondulata sopravvisse e divenne il grande mistico delle Pianure. Un mistico che avrebbe voluto, come disse più volte: "Spendere la vita nella contemplazione del Grande Mistero", e che invece dovette combattere diventando un grande guerriero, con quelle qualità estreme che portava in tutte le cose.

"Ho conosciuto la violenza fin da piccolo", disse, la violenza dei Corvi, degli Shoshone, degli Omaha e delle altre tribù che si contendevano i ricchi territori di caccia del Powder e dello Yellowstone; violenza permanente a cui sua madre non resistè, uccidendosi e marcando così la prima infanzia di Chioma Ondulata anche con il dolore della sua perdita. La vioienza dell'impatto con i Bianchi doveva segnarlo per sempre.

"Ho visto morire lentamente Orso Che Conquista, ferito dal lungo fucile dei Bianchi per una stupida storia di mucche; ho visto massacrare i Cheyenne; ho visto massacrare i Sicangu di mio zio Coda Maculata che voleva essere amico dei Bianchi; ho visto le donne, i bambini, i vecchi, chiusi come bisonti nel cerchio e massacrati, mentre i guerrieri che cadevano sotto le pallottole del grande fucile intonavano i canti di morte... I'ho visto, e non lo dimenticherò. Nessun patto, nessuna mediazione è possibile con i Wasichu, i mangiatori di grasso, che credono di poter possedere la Madre Terra, insieme agli aiberi, ai fratelli che stanno in piedi, all'acqua e all'aria."

"Nessuna mediazione è possibile, nessun patto, ed è pazzo chi lo crede. ll cane che lecca una mano, non vede il coltello nascosto nell'altra".

Questo disse Chioma Ondulata, quando aveva poco piu di quindici anni, dopo il massacro di Ash Hollow, e questo dirà fino alla fine della sua vita.

Nessuna mediazione in una guerra che doveva essere vinta, altrimenti i Sioux sarebbero scomparsi per sempre dalla terra amata che avevano calpestato per primi. Lo aveva visto Beve Acqua nella sua visione, e Chioma Ondulata non I'aveva dimenticato mai.

"Ho sognato che una grande rete di ragno cadeva dal cielo sui popolo dei Sioux, una rete forte e fitta che piano piano lo soffocava e i ragni che I'avevano intessuta, e che vi brulicavano sopra, avevano il volto chiaro di uomini di una razza sconosciuta".

Beve Acqua non sapeva chi fossero i ragni dal volto chiaro, ignorando l'esistenza dei bianchi, ma Chioma Ondulata lo sapeva.

Solo la guerra ad oltranza era possibile, e le modalità dovevano essere chieste al Grande Spirito.

"Non attesi che mia madre finisse di tessermi il mantello per I'hanblechia", la ricerca della visione, ricamato con la stella del mattino dai colori dell'aurora.

"Non attesi che fosse pronta per me la raganella dal suono di pioggia sulla roccia, che mia nonna avrebbe riempito con quaranta pezzetti della sua carne, il suo sacrificio per me, il suo primo takoya."

"Non attesi che i wichasa wakan mi venissero a prendere per condurmi alla grotta sulla montagna, la fossa della visione, il grembo della Madre Terra."

"Non potevo aspettare. Avevo bisogno che il Grande Spirito mi parlasse subito, che mi indicasse la via. Sapevo di esserne degno."

"Mio padre mi aveva insegnato che un uomo, perche potesse essere chiamato uomo, doveva avere nel suo cuore coraggio per affrontare le prove più difficili, forza d'animo per non lamentarsene mai, generosità per dare agli altri e saggezza per non sentirsi pitù grande del fratello. E io sentivo ardere queste virtu nel mio cuore."

"Perciò, con la pelle che ancora bruciava del calore dell'inipi, il sacro vapore purificatore che è il respiro del Grande Spirito, mi stesi nudo sui sassi aguzzi che mi laceravano la pelle in riva al lago azzurro, lontano dai passi degli uomini, e attesi. Attesi, avendo scelto nel mio cuore che non sarei diventato, con i doni della visione, un yuipi, un veggente guaritore, ma che avrei chiesto ai poteri del sogno di guidarmi nella guerra contro coloro che, nati al di la del grande mare, dimentichi della loro terra e delle ossa degli antenati, volevano impadronirsi di questa terra dove, dall'inizio dei tempi, non c'eravamo che noi e il vento."

"Attesi e vidi il sole, che mi bruciava e prosciugava, salire e scendere nel cielo. Attesi e vidi le stelle e la luna nascere e tramontare nel cielo della notte e sentii il freddo gelarrni fin nelle ossa."

*Attesi e misi sotto la mia schiena sassi sempre piu aguzzi, che si coloravano del rosso del mio sangue, ma lo Spirito non mi parlava. 'Attesi ancora; aspettavo la visione, il canto sacro, lo spirito dell'animale fratello, più avidamente dell'acqua, anche se la sete mi inaridiva la gola, la bocca e le narici. Attesi, ma la visione non venne. Non ne ero degno. Non avevo rispettato i sacri riti. L'orgoglio mi aveva accecato, pensai, e il quarto giorno mi arresi. Non riuscii ad alzarmi, per andare verso I'acqua. Strisciai, trascinandomi sulle pietre e, mentre cadevo sul greto e il respiro mi abbandonava e la luce si spegneva nei miei occhi, sentii un'ala sfiorarmi la pelle sanguinante delle spalle. Sentii il grido acuto di un uccello e seppi che stava arrivando. La Grande Visione era arrivata."

"Un cavaliere emerse dal lago col suo cavallo, galoppando sull'aria verso di me. ll guerriero non portava piumaggi ne colori dipinti sul volto, ma solo una penna di falco rosso nei capelli, un sassolino e un ciuffo d'erba rossa dietro l'orecchio."

"Non riuscivo a distinguerne il volto, ma vedevo i lunghi capelli chiari che, come i miei, si arricciavano al vento. Foschi e indistinti come ombre, i nemici gli si affollavano intorno, una folla, e scagliavano frecce e sparavano pallottole, un turbinio che oscurava il cielo e assordava gli orecchi, ma niente colpiva il guerriero. I colpi si dissolvevano prima di toccarlo. ll guerriero veniva verso di me. Mi avrebbe parlato, lo sapevo, ma improvvisamente la folla del nostro popolo gli si accalcò intorno, lo fermò, lo afferrò per le braccia... no, non cosi, gridò qualcosa dentro di me. Il guerriero si divincolò e riusci a raggiungermi. 'Hai avuto la tua visione', disse. 'Quindi, come me, poiché non sono altro che la visione di ciò che dovrai essere, dovrai portare solo una penna di falco rosso tra i capelli e mai indossare i piumaggi, i colori e gli ornamenti che inorgogliscono i guerrieri... 'Solo polvere adornerà il tuo corpo e il tuo cavallo, e sarà questa polvere che ti renderà invincibile. Nessun proiettile nessuna freccia nemica potrà ucciderti. Sentirai la voce del Grande Spirito nel tuo cuore e avrai i poteri della visione, che in sogno ti guideranno per quello che hai chiesto in cambio del tuo sacrificio. Chiederai e avrai, per il tuo popolo. Nulla chiederai per te.'

Uno scoppio di tuono chiuse le sue parole e un fulmine lo colpì, mentre la grandine punteggiava il suo corpo e quello del suo cavallo.

l poteri di Wakyian, lo spirito del tuono, i poteri di Tunka, la pietra, i poteri di Cetan Luta, il falco rosso, i poteri di Santu Bu, I'erba rossa, per rendermi invincibile contro i nemici...ll mio cuore batteva forte, mentre la tempesta improvvisamente finiva, e di nuovo la nostra gente lo afferrava per le braccia. 'No, non cosi!', urlai dentro di me, e il cavaliere cadde, rnentre un falco rosso emetteva un grido acuto e sibilante nel cielo che si arrossava al tramonto.

ll Grande Spirito aveva parlato. Ero degno delle sue parole. Pilamya, grazie.

"Ora sapevo qual era la via e me ne sarei assunto la responsabilità.

L'aveva visto anche mio zio Coda Maculata, quando, sanguinante e ferito dopo Ash Hollow, mi aveva detto di fuggire: 'Il tuo sacrificio servirà al nostro popolo'.

"Polvere su di me e sul mio cavallo, solo uno straccío intorno ai miei fianchi, segni bianchi, i chicchi di grandine, disegnati sulla mia pelle e sul mio cavallo, nei capelli una sola penna e un piccolo falco rosso impagliato, ho messo alla prova i poteri della visione.

Lo Spirito aveva parlato. Le frecce e le pallottole degli Shoshone, che stavano vincendo il mio popolo, si dissolvevano intorno a me, senza colpirmi.

'Niente poteva fermarmi. Nessuno avrebbe potuto uccidermi. Nessuno, se non uno dei miei. L'ho capito quando Piccolo Lupo mi ha ferito accidentalmente al ginocchio, Solo uno dei miei. Nessuno e niente poteva fermarlo ed era un prodigio, gridarono i nemici dandosi alla fuga. Grande onore e gloria, per quell'impresa, e anche un altro messaggio dal Grande Spirito: non avrebbe mai dovuto prendere scalpi al nemico, anche questo onore era sottratto al suo orgoglio. L'unica fucilata che l'aveva colpito di striscio al polpaccio, I'aveva raggiunto mentre prendeva uno scalpo al nemico. Grande onore e gloria per lui, al suo villaggio; grande gloria per la sua famiglia che lo onorò, nella grande festa tribale, con il nome che era stato di suo nonno e di altri antenati, Tashunka Witko, Cavallo che si impenna, Cavallo Pazzo. Tashunka Witko, ll nome del guerriero che segnò le grandi imprese contro I'uomo bianco con il suo acume bellico e che fu insignito dell'alto titolo di "portatore di camicia".

"l ladri di grasso ci stanno strappando la terra che ha conosciuto i mocassini dei nostri avi e che è estranea ai passi duri delI'uomo bianco. Dobbiamo lottare tutti insieme, batterci per le nostre donne, per il nostro popolo, per noi. Chi vuol battersi da solo fa la fine del cervo che attacca a corna basse il lupo mentre arriva il branco.

Questo ho detto e i Capi dei Sette Fuochi della Nazione mi hanno ascoltato, perché ora che le tribù dei Sette Fuochi sono tutte riunite, le "Pance Grosse", i Capi, stanno scegliendo i guerrieri per guidarci in questa guerra. Saranno sei, questi guerrieri, e indosseranno la camicia sacra, giurando di proteggere tutti coloro che non hanno forza e potere; faranno il loro dovere con il volto sorridente, grati per il grande onore ricevuto, e combatteranno contro il nemico con il cuore impavido. Stanno già scegliendo i guerrieri. Sento da qui che li acclamano. Perchè gridano il mio nome, chi mi chiama cosi

'Tashunka Witko, vieni fuori a ricevere I'onore della camicia!', hanno gridato le Pance Grosse, e io sono uscito dal tipi, spinto da mio padre; non riuscivo ad alzare la testa perché non volevo che l'orgoglio entrasse nel mio cuore, mentre tutto il popolo riunito urlava il mio nome, battendo i piedi con un suono di tamburo.

Un grande onore; ed ho potuto accettarlo con cuore leggero, perchè mi hanno detto che i passi delle Pance Grosse sono stati guidati dal volo di un falco rosso.

La camicia di Tashunka Witko, dei colori della terra, del cielo, delle rocce e del sole, come le altre, portava duecentoquaranta ciocche di capelli come ornamento, più d'ogni altra camicia. Le decorazioni corrispondevano a ogni atto di valore e di sacrificio.

Tashunka Witko era il nome del guerriero che cercava la comunione mistica con lo Spirito nel fondo oscuro dei boschi o sulla cima solitaria dei monti.

"Dicono che sono piu strano di un winkte, I'uomo che vive al contrario, perchè non amo ridere con la gente e vado lontano da tutti, solo. Ed è vero, perché da solo, nel silenzio, posso sentire il warna kaskan, I'incessante voce della Terra e delle sue creature.  Da solo, nel silenzio, posso sentire lo Spirito che si allarga a tutte le cose, come cerchio nei cerchi, fino ad arrivare nel centro del mio cuore. Da solo, nel silenzio, posso guardare nel cielo della notte Wanagi Ta Concu, iI Sentiero della Via Rossa, la Via Degli Spiriti, il cammino di chi vive per il suo popolo, e pregare di non allontanarmene mai. Da solo, nel silenzio posso sentire il potere delle Quattro Direzioni e dei quattro colori:

nero, l'Ovest, la notte, il sole che è tramontato;

rosso, il Nord, la terra, il sangue del popolo;

gialio, I'Est, la luce del sole che si leva;

bianco, il Sud, la neve, lo splendore del sole al punto piu alto del cielo,

e indirizzare verso di loro le mie preghiere.

Da solo, nel silenzio, posso guardare oltre I'ombra che è il mondo delle cose e arrivare a sognare il mondo reale. al di la delle cose.

Se vedo me stesso in quel mondo, che ondeggia e salta come il mio nome, allora so che potrò sopportare qualunque cosa.

Se vedo,me stesso in quel mondo, so che vincerò.

E' da quel mondo che mi arriva la voce dello Spirito e io devo ascolrarla, in qualunque momento, perchè sono nato alla vita per fare quello che lo Spirito chiede".

Lo Spirito ha chiesto molto a Tashunka Witko. Ogni onore, ogni errore, veniva marcato dal dolore della perdita.

Ho offeso lo Spirito prendendo per me, di nascosto, Donna del Bisonte Nero e portando la discordia tra la mia gente.

E lo Spirito, per Tashunka Witko, non dimentica mai.

La perdita della donna, I'onta della restituzione della camicia e dello sfregio, sono il prezzo che lo Spirito subito chiede. Prima del prezzo piu alto; la morte di Piccolo Falco, I'inseparabile fratello, e quella di Essi la Temono, la figlia che aveva preso ogni spazio del suo cuore, avuta dall'unione con Scialle Nero.

Spogliato di tutto e sempre piu solo, ora Tashunka Witko poteva guidare il suo popolo nella guerra di resistenza "Hoka hey, hoka hey, seguitemi, seguitemi, oggi è un buon giorno per combattere, oggi è un buon giorno per morire!".

I guerrieri Sioux, Cheyenne e Arapaho lo seguivano nell'epopea che ha segnato Ia conquista bianca dell'Ovest con il marchio della sconfitta.

Gli uomini bianchi sono potenti e numerosi come quando le cavallette oscurano il cielo, ma possono cadere nelle trappole, perchè nella loro presunzione, vedono solo quello che vogliono vedere.

"Cosi sono caduti in trappola le giubbe blu di Piccolo Capo Bianco, seguendoci mentre fingevamo di arrancare sui nostri cavalli che scivolavano sul ghiaccio, reputandoci cavalieri incapaci, proprio come la volpe segue la "sheo", la gallinella della prateria, che arranca fingendo di avere un'ala spezzata per allontanare il pericolo dai suoi piccoli. "ll massacro del capitano Fetterman e del suo drappello, il massacro del tenente Bingham e dei suoi soldati ...volpi che avevano seguito la sheo diritti nella trappola.

"L'uomo bianco diventa sempre piu aggressivo e minaccia anche i Paha Sapa, dove dice vi sia il metallo giallo che fa brillare d'ingordigia i suoi occhi. Sono tornato sui monti dove sono nato, le sacre colline dove lo Spirito ascolta le nostre preghiere e ho pregato sotto gli alberi fitti e scuri come la notte, di darmi ancora i magici poteri per portare il mio popoio alla vittoria.

Ho pregato dal profondo del mio cuore e ii Grande Spirito mi ha mostrato la via. Nel sogno mandatomi dallo Spirito combattevo come non avevamo mai fatto prima. Non spingevo, come le altre volte, i guerrieri contro le giubbe blu e il loro fuoco, ma dividendoli come un grande fiurne si divide in rapidi ruscelli, li spingevo ad attaccarle da un fianco e dall'altro, di fronte, alle spalle, sempre in corsa, mutando direzione come ii fuoco nella prateria spinto dal vento.

Cosi vincemmo Ia Battaglia in cui la Ragrzza Salvò Suo Fratello, cosi vincemmo ia battaglia dell'Erba Grassa, con mio fratello Hunkpapa Tatanka lyotake (Toro Seduto)."

Le vittorie indiane del Rosebud e di Little Big Horn segnarono, con la violentissima reazione bianca, il punto di non ritorno della guerra di resistenza dei Sioux e dei loro alleati Cheyenne e Arapaho. L'uomo bianco sconfitto è come il bisonte ferito maldestramente, che attacca a corna basse qualunque cosa sul suo cammino. Le nostre tribù devono fuggire, davanti alla sua ira, come un cervo messo in fuga da un branco di lupi, che non può mai fermarsi a mangiare e riposare.

"Nelle Lune del Caldo, nelle Lune del Grande Freddo, siarno andati errando, fuggendo davanti alle giubbe blu che sparavano da lontano; i bambini sui travois muti per la fame, in un silenzio più doloroso del pianto; donne, vecchi e poche centinaia di guerrieri sempre in movimento, senza riposo né cibo ne fuoco. Non c'è tempo per i sacri riti deila caccia, non c'è tempo per attendere il dono della carne dell'animale fratello. Appena ci fermiamo, le giubbe blu ci incalzano, le vediamo da lontano, macchie blu nella prateria, sulla cima dei monti, nel fondo della valle. Finito è il dono sacro del bisonte, i cuí zoccoli non rimbombano più sulla pianura, insanguinata dalle sue carcasse lasciate a imputridire. Finito è I'uomo rosso, e con lui finisce la gloria, e forse la vita. L'hanno detto gli antenati.

Se lo vedrete sparire (il bisonte), saprete che la fine dell'uomo rosso è vicina, hanno detto, seguendo la voce del Grande Spirito, e sento che è così.

"Alla tua gente servirà il tuo sacrificio..."

"E' giunto per me il momento, devo andare dall'uomo bianco, che cerca solo me, il suo nemico, perchè la mia gente viva. Il cervo è stato raggiunto dai lupi. Non posso andare con la mia gente malata e allo stremo oltre il "chanku wakan", il confine, nel Paese della Nonna, il Canada, come mi chiede Tatanka lyotake. È arrivato per me il momento di morire. Niente ha mai potuto colpirmi, niente avrebbe potuto fermarmi se non la necessità del mio popolo. Devo andare dove vuole il Grande Spirito. Devo portare la mia gente a sud, verso la salvezza, e aspettare che il mio destino si compia."

Nel 1877, a meno di quaranr'anni, il suo destino si compì, secondo la profezia.

Nessuno aveva potuto colpire o disarcionare il cavaliere della visione, se non le mani della sua gente. Nessun bianco, in ventidue scontri campali, aveva potuto ferire Cavallo Pazzo. Solo le mani di Piccolo Grande Uomo, che l'avevano immobilizzato, avevano potuto permettere che la baionefta delI'uomo bianco gli portasse via la vita.

"No, non cosi".,.

"Solo uno dei miei. Era questo che mio padre aveva visto e che portò I'ombra nei suoi occhi, quando gli raccontai la visione. Soio uno dei miei".

"Cavallo Pazzo è tornato", dicono oggi, senza ombra di dubbio, tutti i popoli delle Pianure e, quando guízza il lampo nel cieli e romba la voce del tuono o quando vola un falco rosso, abbassano gli occhi e hanno timore di pronunziare il suo nome.

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Commenti al Post:
kykky2001
kykky2001 il 30/06/13 alle 02:39 via WEB
Bellissimo pezzo fratellone! Tutti i deficienti ignoranti che accostano gli Indiani ai comunisti dovrebbero leggersi un pò di storia di questo popolo, nazionalista e fiero! A secoli di distanza il nome del grande Tashunka Witko fa ancora paura ai bianchi, ed anche agli antenati delle famiglie del suo popolo che lo hanno tradito. La traduzione corretta del suo primo nome è Chioma Ondulata, non perchè avesse i capelli ondulati o ricciuti, bensì perchè quando erano bagnati, essendo più fini di quello che sono di solito i capelli Lakota, s'increspavano un pò sembrando appunto ondulati, ed erano appena più chiari del tipico nero corvino ( qualcuno ha sparato addirittura che fossero castani, ma so di per certo che era una balla colossale!)! Esiste una sua autentica presunta foto fattagli di nascosto durante la prigionia a Fort Robinson nel 1877: lo sguardo enigmatico ed impenetrabile e le cicatrici sul volto scavato dalla sofferenza sembrano proprio le sue. Se posso correggerti il nome del fratello era Piccolo Falco e quello di sua figlia, morta prematuramente della malattia dell'uomo bianco, era Essi la Temono avuta dal matrimonio con Scialle Nero ( avvenuto anni dopo la delusione con Donna del Bisonte Nero) sorella del suo migliore amico Shunka Witko ( Cane Pazzo), anche lei morta per la stessa malattia. Bacione:)))
 
 
mitakuye.oyasin67
mitakuye.oyasin67 il 30/06/13 alle 07:49 via WEB
grazie per le correzioni, io le notizie le ho avute direttamente dai libri, ma so per certo che non sempre sono corretti... *______* penso che i Nativi sono l'unico popolo che sia stato veramente LIBERO, vivendo in una democrazia vera e civile. un bacione sorellina
 
patrizia_02
patrizia_02 il 30/06/13 alle 20:55 via WEB
Caspita ..aspetta che mi metto comoda..!!...eheheheh...Bellissimo racconto..Le storie e la saggezza degli indiani d'America è un messaggio universale di spiritualità e armonia..buona serata un abbraccio bacionee...Pat
 
 
mitakuye.oyasin67
mitakuye.oyasin67 il 30/06/13 alle 21:01 via WEB
hai colto in pieno un dei fili conduttori della vita dei Nativi,,,, l'armonia, l'armonia con tutto il creato e tutto ciò che ci circonda, l'equilibrio con il tutto.... un abbraccio bracione
 
patrizia_02
patrizia_02 il 05/07/13 alle 21:08 via WEB
Ciao carissimo...felice week.end...ti abbraccio bacione...Pat
 
patrizia_02
patrizia_02 il 25/08/13 alle 21:16 via WEB
Penso tu debba aggiornare il blog..!..eheheh buona serata un abbraccio Pat
 
mitakuye.oyasin67
mitakuye.oyasin67 il 25/08/13 alle 21:56 via WEB
penso anch'io eheheh
 
patrizia_02
patrizia_02 il 27/08/13 alle 16:35 via WEB
Non ci posso credere !...mi hai preso in parola..eheheh..hai aggiornato il blog devo dire che sono senza parole...*-*...bellissimo..!..e bellissime le immagini..Manca solo un particolare..l'immagine di sfondo...!..*_^....un abbraccio Pat
 
 
mitakuye.oyasin67
mitakuye.oyasin67 il 27/08/13 alle 18:27 via WEB
la vera forza di questo blog sta nelle persone che mi stanno a cuore.... un grazie infinito
 
patrizia_02
patrizia_02 il 31/08/13 alle 13:46 via WEB
Grazie della tua sincera amiczia..un forte abbraccio dal mio al tuo cuore..bacione..Pat
 
 
mitakuye.oyasin67
mitakuye.oyasin67 il 01/09/13 alle 00:21 via WEB
:-)) grazie a te
 
patrizia_02
patrizia_02 il 08/09/13 alle 22:04 via WEB
Scusa il ritardo.... BUON COMPLEANNO ..TANTISSIMIIIII..AUGURI UN FORTE ABBRACCIO BACIONE..PAT
 
 
mitakuye.oyasin67
mitakuye.oyasin67 il 09/09/13 alle 21:54 via WEB
*_________________________*
 
patrizia_02
patrizia_02 il 08/09/13 alle 22:06 via WEB
OPSSS..dimenticavo...piu ascolto questo video e piu mi piace..complimenti per la scelta..*-*...
 
 
mitakuye.oyasin67
mitakuye.oyasin67 il 09/09/13 alle 21:54 via WEB
grazie, è la mia preferita, ogni volta che l'ascolto la mia mente va al ricordo di un popolo meraviglioso......
 
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