Creato da mo_werefox il 31/10/2009

Il diario di Mo

annotazioni affettive dal Metaverso

 

 

Un mondo di cugini

Post n°109 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da mo_werefox

Vabbè che è appena passato Natale, festa di famiglia per eccellenza dove ci sentiamo tutti fratelli. Vabbè che si va verso la globalizzazione, tutto il mondo è paese ecc. ecc. Ma quello che sta succedendo in SL va oltre l'ordinario, decisamente! 

Entro qualche giorno fa, dopo giorni di solitudine passati a vagare in land deserte, fuggendo anche solo l'ombra degli avatar di passaggio, decido di tornare alla civiltà. Mi piazzo quindi in una land ben popolata, per l'esattezza mi metto sul divanetto di Astral Dreams a guardare la gente che passa. Sbirciatina nei profili, lavoro di fantasia sulle second vite e le prime facce... insomma, passatempo piacevole, un po' come stare in panchina in stazione, o affacciata al balcone, e cercare di indovinare la storia e il carattere dei personaggi che sfilano 

Mi colpisce uno che di cognome fa Resident: simpatico, penso, "residenti" è il nome con cui vengono designati gli utenti di SL. Un po' come chiamarsi "Terrestre" in RL. Poco dopo... un altro Resident  Curioso, ma succede che qualcuno scelga il cognome uguale al compagno/a, per cui non mi stupisco più di tanto. Solo che dopo un po'.... un altro Resident  e poi un altro, e un altro, e un altro....

Caspita... ma che succede? Nooo, non ci posso credere... avevo sentito di un cambiamento della Linden alla politica dei nomi... ma... vado a vedere nel wiki... OMG 

Tutti i nuovi iscritti si chiameranno Resident. Punto. Fine della varietà di cognomi, vagamente ispirati alle diverse lingue e alle diverse etnie, cambiati ciclicamente in modo che più o meno, dal cognome, potevi intuire l'età dell'avatar, oltre che gustare la fantasia dell'accostamento tra il nome (liberamente creato) e il cognome (come dicevo, da scegliere in una rosa piuttosto ampia benchè predefinita). Fine delle assonanze simpatiche, delle combinazioni più o meno spiritose, di quelle briciole di sè che ciascuno svelava attraverso nome+cognome...

Tutti cugini sono diventati, gli abitanti di Second Life. Un mondo di cugini... Ma ve lo immaginate? L'omologazione del Metaverso.... Mo Resident.... AAARGH

 
 
 

La leggenda della sposa mancata

Post n°108 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da mo_werefox

 

Veglio la notte e in piedi ti attendo

per dissolvermi alle prime luci dell'alba.

Di nebbia e rugiada mi sciolgo

appena il tuo profilo colma l'orizzonte.

Ma t'ho visto.

 
 
 

caccia al tesoro nella piramide di famiglia

Post n°107 pubblicato il 27 Dicembre 2010 da mo_werefox

Ieri sera si è affacciato il mio lato Lara Croft, non ho perso l'occasione per due salti adrenalici in solitudine, tanto per smaltire qualche panettone pixelloso, e ho raggiunto l'ingresso di una piramide che prometteva di essere la tomba di un fantomatico faraone con relativo fantomatico tesoro 

Occasione ghiotta, che vi ho documentato pure in immagini, il posto è semplice, aver visto qualche film di Indiana Jones basta per intuire tutti i trabocchetti e la possibilità di volare, che curiosamente gli owner della land non hanno tolto, rende il percorso più liscio di una pista di pattinaggio su ghiaccio . Tuttavia la caccia al tesoro è stata simpatica, tra ragni che mi si appiccicavano come lo zucchero del pandoro alle dita, mummie o coccodrilli che mi inseguivano come mogli petulanti con mariti distanti, trappole che si aprivano sotto i piedi all'improvviso come avvisi delle tasse e scarabei fortunati che scorrazzavano ai miei piedi, come tanti piccoli fastidi quotidiani che non hai il coraggio di schiacciare una volta per tutte .

Si arriva presto nella sala della regina, ma una vocina gentile dall'Ade vi fa presente che quella non è ancora la sala del Faraone, per cui bisogna pazientare, scostare qualche ragnatela, infilarsi in qualche cunicolo. Quando finalmente si arriva, la sala è ampia e tutta d'oro esattamente come ce l'aspettiamo, con Anubi a salutarci e a ricordarci che il tempo, tutto sommato... è una convenzione 

Purtroppo il tempo è stato convenzionalmente tiranno, e sul più bello che mi apprestavo a un momento di piacevole relax dopo tanta fatica, nella tenda beduina appena fuori dalla piramide e in piacevole compagnia, anzi, con la compagnia più piacevole che conosco in questa landa di solitudine... proprio in quel momento, proprio sul più bello... ho dovuto de-rezzarmi

 

 

 

 

 

 
 
 

Inseguita da bizzarre creature possedute da un insano desiderio

Post n°106 pubblicato il 19 Dicembre 2010 da mo_werefox

Il titolo sembra tratto da un film di Lina Wertmuller, lo so. Anche l'atmosfera grottesca ci sta tutta, in quello che mi è capitato l'altro giorno. D'altra parte, mi sta bene, mi sta proprio bene. Me la sono cercata, con tutto quel andare in giro in cerca di land dai nomi disperati, tipo Starvation, Desolation, No Salvation ecc. ecc.

Ovviamente prima o poi sarebbe capitato che, all'ennesimo click su TELEPORT TO DESTINATION mi trovassi in una land oscura più oscura delle altre. Non che mancasse la luce, eh, anzi. Sono atterrata a mezzogiorno vicino a una fattoria ridente, accanto ad un falò scoppiettante con tanta gente intorno a far festa. Solo che.... la gente... non era gente. Erano tanti... mostri, mezzi uomini mezzi animali, per essere precisa: ho realizzato di essere circondata da fauni, licantropi e chimere varie. Insomma, la scena da pic nic cominciava a somigliare ad un incubo, soprattutto nel momento in cui si sono accorti di me e hanno cominciato a fissarmi, avvicinandosi piuttosto minacciosi. Un'occhiata ai molti strumenti strani seminati nei dintorni mi ha convinto che era il caso di darsela a gambe levate, così ho cominciato a indietreggiare velocemente e non mi sono accorta di una grossa buca nel terreno... cielo! Ci sono caduta come una pera matura! Per fortuna l'atterraggio è stato morbido, un tappeto di muschio all'interno di una grande grotta 

Proprio fortuna non è stata... mi sono salvata dai licantropi e dai loro amici ma... GOSH  la grotta era tutto un brulicare di stranissime creature tentacolate, vegetali carnosi e viscidi che hanno cominciato a strisciare verso di me con una velocità vorace. Non ho fatto in tempo a rialzarmi che la prima pianta mi ha raggiunto e ha cominciato a salirmi sulla gamba, dentro i pantaloni    Mi sono alzata di scatto con ribrezzo e l'ho allontanata con un calcio (uff, la mia mania di andare in giro scalza, un paio di stivaloni mi avrebbero fatto comodo in quel momento). Mi  sono appoggiata ad un uovo innocuo tutto verde e lucido, giusto per prendere fiato. Solo che non era un uovo  o meglio, era un uovo trasmutante che mi ha avviluppato in spire unte e scivolose, cercando di inseminarmi . Mi sono liberata anche di lui e ho cominciato a correre in cerca dell'uscita, stando ben attenta a non toccare altro in quel posto dove ogni melma verde poteva prendere vita in qualsiasi momento e usarmi come mezzo di riproduzione. Finalmente sono arrivata in una grotta più piccola, tutta di roccia grigia, e mai il grigio è stato così rassicurante  Aspetto un po': sì, la roccia è veramente roccia, sta immobile. Tiro il fiato, dò un'ultima occhiata alle mie spalle: il verde della grotta sarebbe stato anche piacevole, se non fosse stato per il rimando continuo a liquidi fisiologici... Bene, i vegetali sembrano essere confinati di sotto. Rassicurata, decido di fermarmi un attimo e mi siedo ai piedi di una statua. Scelta infelice: mi serra in un pietroso abbraccio da cui riemergerò solo mezz'ora più tardi, ma i dettagli non li saprete mai 

 
 
 

Il sorriso della solitudine

Post n°105 pubblicato il 16 Dicembre 2010 da mo_werefox

 

 

C'è una solitudine che non abbandona, nonostante il rumore della folla a confondere e la musica alta a soffocare emozioni e le mani addosso e i bisbigli impudichi nelle orecchie.

C'è una solitudine che assiste impassibile alla volgarità che mi spoglia e fruga nella mia intimità, perchè io non sono lì e non mi importa di nulla.

C'è una solitudine che rimane, piaga aperta insensibile ad ogni anestetico e ad ogni tentativo di ignorarla o di affogarla in un oceano insensato di emozioni. 

C'è una solitudine che resiste anche alle carezze, benchè grata come il suo sorriso.

C'è una solitudine incolmabile, perchè ha la tua forma e quella di nessun altro.

Puoi capirlo?

 

 

Allora gridamelo, che lo capisci.

 
 
 

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