CUCINA NEL MONDO

Giacomo Casanova


Nel 1772, a Sinigallia, tre poste lontano da Ancona, Casanova prende come compagno di calesse, l'ebreo Mardocheo e questo incontro ci fornisce l'occasione di avere un interessante quanto raro spaccato di quelle che erano le tradizioni gastronomiche ebraiche del tempo e la loro convivenza con quelle cristiane. "All'ora di pranzo lo invitai a mangiare con me ed egli mi rispose che la sua religione non glielo permetteva, e che per questo motivo mangiava soltanto uova, frutta e salame d0oca che aveva in tasca". Il salame d'oca è un tipico mangiare originario degli ebrei di Ancona e viene preparato con una ricetta molto antica anche nelle altre comunità ebraiche.
La tradizione vuole che i salami d'oca, profumati al pepe garofolato, siano preparati nella stagione fredda non più tardi di gennaio per poter essere pronti per il periodo di Pesach. Anche per il vino le regole casher sono ed erano molto rigorose. Sia in passato che oggi, bere vino e mangiare cibi casher vuol dire bere e alimentarsi solo con cibi purificati e ammessi dalla religione ebraica: "Il superstizioso bevve acqua perché, mi disse, non era sicuro che il vino fosse puro. Dopo pranzo, nella carrozza, mi disse che se volevo alloggiare in casa sua e accontentarmi di mangiare cibi che Dio non ha proibito, mi avrebbe fatto mangiare più delicatamente e più voluttuosamente e a miglior prezzo che all'albergo, solo in una bella stanza sul mare...". "Non mi darete che sei paoli al giorno, e vi farò servire pranzo e cena, ma senza il vino". "Ma mi farete cuocere tutti i pesci che mi verrà voglia di mangiare, e li comprerò a parte, s'intende". "Stà bene".
Ho una fantesca cristiana e d'altra parte mia moglie sta sempre attenta alla cucina. "Mi darete tutti i giorni del fegato d'oca, ma a condizione che ne mangerete anche voi in mia presenza. "So quel che pensate. Ma sarete soddisfatto".
La precisazione di Mardocheo voleva rassicurare il nobile cavaliere sul fatto che la diceria che gli ebrei avvelenassero i cristiani era del tutto infondata. La condizione di mangiare cibo preparato da un ebreo, solo dividendolo con lui, per il timore di essere avvelenato, darà al nostro ganimede l'occasione di piacevolissimi incontri galanti. Infatti ben presto scoprirà che in famiglia dell'ebreo solo la bellissima figlia Lia mangiava fegato d'oca e così a lei si rivolge: "Ma il fegato d'oca vi piace?". "Molto, e oggi ne mangerò con voi a quel che mi ha detto mio padre. Avete forse paura di essere avvelenato?".
Niente affatto. Al contrario desidero che moriamo insieme". La furba Lia fece finta di non capire il suo discorso e lo lasciò ardente d'amore e di desideri. All'ora di pranzo fu servito un menu "tutto di grasso all'uso ebraico, Lia venne lei stessa col fegato e si sedette senza cerimonie davanti a me con uno scialletto sul bel seno. Il fegato era squisito e, poiché non era grande, lo mangiammo tutto bevendoci sopra vino di Scopolo che Lia trovò ancora migliore del fegato". Come sappiamo, al Casanova piacevano assai le donne ghiottone e ben presto scoprì che Lia lo era d'avvero.
Questo fatto non solo diede a Giacomo il piacere di avere un'ottima e deliziosa compagna di tavola, ma anche all'astuto ebreo Mardocheo la possibilità di raddoppiare il costo del pranzo. Ecco la scena: "Dissi a Mardocheo che l'appetito della figlia raddoppiava il mio e che mi avrebbe fatto piacere se le avesse consentito di mangiare con me tutte le volte che avremmo avuto del fegato d'oca. Mi rispose che proprio perché ella raddoppiava il mio appetito a lui non conveniva, ma che sarebbe rimasta se volevo pagare il doppio, cioé un testone di più. Questa conclusione mi piacque infinitamente.
Gli dissi che accettavo la condizione e gli regalai una bottiglietta di Scopolo che Lia gli garantì purissimo". Dunque Lia e il bel Giacomo pranzarono insieme. A fine pasto furono portate in tavola le paste e le composte fatte all'uso ebraico e del buonissimo Moscato di Cipro.
Non sempre gli ebrei seguivano in modo ortodosso le rigide regole casher della loro religione, e la bella Lia ce ve offre un significativo esempio il giorno dopo. A Casanova, questa volta, fu servita una squisita cena di magro tutta secondo gli usi dei cristiani. "Pranzammo in grande allegria. Mi furono serviti crostacei e frutti di mare che la sua religione proibisce, la incitai a mangiare e le feci orrore, ma essendosi la fantesca allontanata, ella ne mangiò con una voluttà sorprendente, assicurandomi che era la prima volta in vita sua che godeva di quel piacere". Giacomo Casanova