CUCINA NEL MONDO

Un cuoco medioevale


Guillaume Tirel Tirel, soprannominato Taillevent per il gran naso con il quale sembrava fendere il vento. Assunto nel 1326 come sguattero addetto a girare gli enormi spiedi delle cucine di corte della regina francese Giovanna d’Evreux, venti anni dopo divenne cuoco di Re Filippo VI. Divenuto “sergente d'arme” sotto Carlo V il saggio, Guillaume Tirel col suo finissimo olfatto, aveva il privilegio di portare i piatti alla tavola reale ed il diritto ad uno scanno di riguardo presso il camino di cucina. In considerazione all'onesto e soddisfacente servizio reso, nel 1381 ricevette direttamente Carlo VI la nomina di Maestro di cucina. La sua arte ci è stata tramandata da un manoscritto “Le Viandier” redatto in forma poetica pare nel 1380. L’opera, che ebbe un immediato successo, venne tradotta successivamente in quasi tutto il mondo. Compilato con una scrittura gotica, data la sua forma in rime lo si potrebbe considerare più un poema che un trattato di cucina. Le quarantasei ricette generiche, elencate senza alcun coordinamento della materia, spaziano dalla crema fritta allo spezzatino, dal biancobrodo di Germania alle diverse salse, presentandoci un'ampia rosa di prelibatezze inconsuete nell'epoca medioevale.