CUCINA NEL MONDO

Stoviglie in metallo prezioso


I popoli del passato apprezzavano molto i metalli preziosi, sia per l’effetto scintillante e lussuoso che donavano alla tavola, che per il senso di nitore conferito al cibo. Sulle tavole imperiali dell’antica Roma, quale simbolo di splendore e purezze incorruttibile, facevano bella mostra di sè vasi e piatti in argento o oro. Durante il Medioevo l’esegesi biblica assegnò a ciascuno di questi materiali un proprio significato. L’argento identificava per splendore e suono la divina eloquenza; l’oro era l’emblema dell’eccellenza sia spirituale che temporale di Cristo. Nel Rinascimento l’argenteria contribuì ad amplificare il senso di prestigio di un banchetto, e Platina  sosteneva che il vasellame prezioso tenuto pulito e lucido conferiva alla tavola una “sontuosa lindura che incoraggiava l’appetito”. Sotto il regno di FrancescoI  l’oro e l’argento trasportati dal Nuovo Mondo si riversarono in grandi quantità in Europa. Con il ‘600 piatti, vassoi, candelieri e mobili in metalli preziosi divennero indispensabili per la scenografia dei banchetti barocchi. La creatività e l’arte produttiva d’artigiani e cesellatori ebbe il suo apice nel ‘700, quando l’argenteria si affermò come vero simbolo di distinzione aristocratica. Nel secolo seguente vasellame e posate preziose trasferirono il loro status anche sulle tavole dell’opulenta borghesia. Significato Pulizia, ricchezza, riferimento all’Eucarestia.