Nel XVI sec. per le crescenti necessità d’eleganza dei banchetti, si afferma in Europa l’uso del calice cerimoniale.
Si tratta di un bicchiere assai decorativo dotato di coperchio, che
nella forma e nelle dimensioni mostra chiaramente la sua destinazione a
brindisi e celebrazioni religiose.
Spesso, tali calici erano in materiale prezioso ma anche di vetro soffiato e lavorato come una trina.
Il corno “potorio” è una delle più interessanti versioni di
bicchiere cerimoniale, diffuso già nel XV sec. e presente nei dipinti
fiamminghi fino al XVII. Tali speciali contenitori, derivati forse
dall’antico “rython” greco o dal “rithium” romano, erano in genere
ricavati da un corno o zanna di animale (bove, bufalo, cervo,
elefante), e montati in argento o argento dorato.
Calici cerimoniali di vetro, elaborati a Venezia, compaiono spesso
nelle nature morte fiamminghe del Seicento, accanto a quelli di metalli
preziosi. Per tale motivo essi, ancor più dei comuni bicchieri,
sembrano suggerire un collegamento simbolico con il calice mistico
della celebrazione eucaristica, emblema della Passione di Cristo e
della fede.