Rime mancate

Non è un blog-diario dove scrivere le emozioni, ne ho già uno così. Ci saranno comunque le mie emozioni, ma sottoforma di poesia. Un blog solo di poesia.

 

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Racconti montani

Post n°11 pubblicato il 01 Settembre 2009 da parveen_1985
 

Una candela tremolava
su un tavolo di legno antico
nella casa dove solevo trascorrere
le mie estati di bambina.

Nelle sere fumose e ventose
quel tavolo si svelava
illuminato dalla tremula fiamma
e i segni antichi nel legno
parevano nascondere segreti dimenticati.

E il vento soffiava
venendo dalle montagne incombenti
fuori della finestra si stagliavano
nell'indaco di un cielo
gremito di stelle.

Trascorso e scivolato
quel tempo passato
tra giochi e sogni
racchiusi nel legno
alla debole luce di una candela.

Ricordo i pensieri vaganti
come lucciole nei prati
racconti antichi di montagne giovani
che alla luce della luna
si illuminano pallide
e nel tramonto arrossiscono
all'ultimo sguardo del sole.

Quella debole luce
era come il prolungarsi di un sogno
cinto da voci grezze
e passi pesanti
di antichi pecorai
che raccontano il loro tempo
tra folletti e fate.

 
 
 

Arriva la sera

Post n°10 pubblicato il 12 Agosto 2009 da parveen_1985
 

Arriva la sera,
tende le sue mani,
fresche e brucianti,
come i tentacoli di qualcosa
di bramato ma disprezzato.

Scorrono le ore,
passano in fretta,
come dardi che trafiggono,
come carezze che assopiscono.

Passa il tempo troppo in fretta,
dolorosamente lento.

Languisce, apatica.

Tutto corre e passa,
scivola e si perde.

Troppo si perde,
che non può venir rammendato.

Scorrono le ore e si perdono,
scoppiano come bolle di sapone,
e come sabbia dalle maniscivolano i giorni
senza che niente resti nel palmo.

 
 
 

Tempo

Post n°9 pubblicato il 29 Giugno 2009 da parveen_1985
 

E' come la pioggia che cade
il suono del tempo che rintocca
dei sentieri già percorsi
di quelli intravisti
e ancora di quelli mai tentati.

E' il suono del tempo,
che scorre furioso
martellando sopra i tetti e il cuore
tetti che si sfasciano, muri che si crepano
sotto il suo incessante scrosciare.

E' il bisbiglio del tempo
che cade lieve
come la pioggia di primavera
che fa sbocciare piano un fiore, aprirsi i gelsomini notturni
cadere una goccia di rugiada da una foglia appena nata.

E' il martellare del tempo
che pare correre come un lampo
e stare immobile come una montagna
che cade pesante come il temporale
e scava solchi nel suo precipitare.

Tempo che corre e fugge
tempo che ristagna e si perde
per i sentieri del divenire
come specchi di anima e cielo.

 
 
 

Perché

Post n°8 pubblicato il 27 Giugno 2009 da parveen_1985
 

Perché questa debolezza estrema?

Perché le mille genti

che come figure di fumo

passano tra le pareti,

passano,

senza portarti con loro,

senza tenderti la mano,

senza essere davvero reali?

Perché chiudere gli occhi

per proteggersi

dall’accecante luce

per trovarsi poi a fuggire

da una tenebra ancora più intensa?

Perché dormire tra le foglie

che sono troppo secche

per offrire conforto alcuno

se non la magra consolazione di essere lì?

Perché correre senza meta

senza pensieri

senza fine

e non fermarsi se non per ritrovare

ciò che sarà sempre perduto?

Perché scrivere?

Perché ridere se ogni suono

è il rintocco di una campana a morte,

il suono cupo di attimi fuggiti?

 
 
 

Visioni

Post n°7 pubblicato il 17 Giugno 2009 da parveen_1985
 

Seduta sull’orlo del fiume
nei giochi di vento,
nelle storie tessute dalle nuvole
piango il futuro, esule ramingo del passato.

Nello specchio ghiacciato
di un fiume caduto
scorrono i sentieri mai percorsi
che, troppo tardi ormai, abbiamo cancellato.

Bambini che giocano nella polvere
rincorrono gli spiriti del vento
e chiudono gli occhi,
cercando in quella polvere le tracce del passato,
un passato talmente distante
di un tempo di pace ora perduto.

Cani macilenti su prati ora divenuti deserti
mosche e carne, marcio e terrore,
infanzia rubata e mai resa
tra i fucili e le bombe
passa l’esistenza senza scopo.

Vedo passare le nuvole
le stagioni vanno e vengono
come le maree della vita,
ma l’oscurità scesa sulle città
uccide i desideri,
acceca gli occhi che non vedono,
la polvere si alza,
la ruota del tempo gira ancora.

Nuove immagini compaiono nell’acqua
ma sempre uguale è la tessitura
sempre giusto pare l’odio
che brucia le vite e toglie la luce
senza che nessuno si interessi
al perché di nuove guerre,
e a trovare nuovi fini.

 
 
 
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Un blog di: parveen_1985
Data di creazione: 05/06/2009
 

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sì beh l'ho un po' trascurato.
Inviato da: parveen_1985
il 13/08/2009 alle 13:58
 
bella poesia :) finalmente ti rileggo qua ;)
Inviato da: insanedanvargcv
il 12/08/2009 alle 17:37
 
anche a me :-) Grazie
Inviato da: parveen_1985
il 15/06/2009 alle 17:46
 
bella...il mondo vampiresco mi ha sempre affascinato
Inviato da: VargCV
il 15/06/2009 alle 17:41
 
eheh. beh i testi ci sono, più o meno ben fatti, ma anche...
Inviato da: parveen_1985
il 10/06/2009 alle 21:31
 
 

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