Mondo di Alice

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FECONDAZIONE, EMBRIONE E FASI INIZIALI DELLA GRAVIDANZA

Post n°241 pubblicato il 19 Ottobre 2006 da Mondo_di_Alice
 

Apro parentesi per dirvi che oggi il mio amore dovrebbe essere circa 4 millimetri, pesare tipo un paio di grammi e ha già il cuoricino funzionante. E' facile che in questi giorni stia decidendo se essere maschietto o femminuccia.


L'inizio della vita di un individuo (inteso come essere vivente dotato di un codice genetico (DNA) unico e irripetibile), è l'incontro tra uno spematozoo e un ovocita, che avviene nella tuba uterina intorno al 14 giorno del ciclo mestruale.

Analizziamo in dettaglio questo meraviglioso meccanismo.

 

Gli spermatozoi sono le cellule germinali maschili e vengono prodotti dal testicolo. La loro produzione avviene in maniera continuativa senza alcuna ciclicità. La loro sopravvivenza nella vagina della donna non supera le 10 ore; al contrario la loro sopravvivenza nella cervice uterina è possibile fino a 5 giorni.

Dopo un rapporto sessuale gli spermatozoi, eiaculati in vagina, risalgono dalla vagina nel canale cervicale (canale che mette in contatto la vagina con l'utero), da qui nell'utero e da qui nelle tube (in una delle quali, se è avvenuta l'ovulazione, incontreranno l'ovocita). Da quanto detto sulla loro sopravvivenza si intuisce che dopo un rapporto sessuale la donna avrà spermatozoi vitali e fecondanti al suo interno per circa 4-5 giorni. Come già detto, infatti, gli spermatozoi localizzatisi nella cervice sopravvivono per 4-5 giorni e per tale periodo tendono a risalire in direzione dell'utero e delle tube.

 

Gli ovociti sono le cellule germinali femminili. Si trovano nell'ovaio fin dalla vita intrauterina ed ogni mese uno solo di loro riesce ad arrivare a maturazione. E' rara la maturazione in contemporanea di due o più ovociti. 

La maturazione di un ovocita avviene nei primi 13-14 giorni circa del ciclo mestruale. 

Ogni ovocita, all'interno dell'ovaio, è contenuto in una particolare struttura detta follicolo. Durante il processo di maturazione dell'ovocita anche il follicolo subisce delle modificazioni (maturazione follicolare) che lo rendono atto a facilitare il processo di maturazione dell'ovocita. Un ovocita maturo è un ovocita che è in grado di incontrarsi con successo con uno spermatozoo (come vedremo meglio in seguito); un ovocita immaturo difficilmente può farlo. 

L'esaurimento dei follicoli ovarici (con relativi ovociti) corrisponde alla fine della vita riproduttiva e quindi alla menopausa. 

Una volta che, sotto stimoli ormonali, un follicolo giunge a maturazione, si rompe e libera all'esterno dell'ovaio l'ovocita che ha al suo interno (ovulazione) (siamo circa al 14 giorno del ciclo mestruale).

L'ovocita si trova a questo punto all'interno della cavità addominale vicino all'ovaio, alla tuba ed alle anse intestinali. 

In questa fase è fondamentale il ruolo della tuba che riesce (come un "aspirapolvere") a catturare l'ovocita ed a portarlo al suo interno. 

In donne che hanno solo una tuba (ad esempio per esiti chirurgici) la tuba presente è in grado di catturare l'ovocita anche se questo viene espulso dall'ovaio della parte opposta.

 

Sono passate poche ore dal momento dell'ovulazione e l'ovocita si trova come già detto all'interno della tuba. 

Nella tuba arrivano gli spermatozoi (solo quelli più validi) che vengono attratti in direzione dell'ovocita. Molti spermatozoi si avvicinano all'ovocita ma solo uno di essi riuscirà a penetrare all'interno di questo (fecondazione) rendendo immediatamente impossibile (per complessi fenomeni cellulari) l'ingresso degli altri spermatozoi.

A questo punto il DNA dello spermatozoo (23 cromosomi) deve unirsi con quello dell'ovocita (23 cromosomi); il processo impiega circa 24 ore e porta alla formazione della prima cellula dell'embrione (cellula detta zigote), una cellula con 46 cromosomi che contiene l'informazione genetica completa per formare una "specifica persona". Lo zigote è quindi la prima cellula che si forma dell'embrione e quindi la prima cellula della nuova persona.

Lo zigote dopo poco tempo da origine ad un embrione di 2 cellule (30 ore dopo la fecondazione); si passa poi da 2 a 4 cellule (40 ore dalla fecondazione), da 4 a 8 cellule, da 8 a 16 cellule, da 16 a 32 cellule e così via, tenendo presente che da ogni cellula si formano due cellule figlie e che il ritmo di replicazione cellulare è simile per tutte le cellule.

Circa tre giorni dopo la fecondazione l'embrione appare costituito da 12-16 cellule che si dispongono a formare una struttura simile ad una "mora" (stadio della morula); al 5-6 giorno all'interno della morula si forma una cavità ripiena di liquido e si parla di stadio della blastocisti.

L'embrione in questa fase risulta costituito da circa 100 cellule. 

In questa fase l'embrione ha raggiunto l'utero e per sopravvivere deve necessariamente “impiantarsi” ovvero “attaccarsi” all’endometrio che è il tessuto che tappezza internamente la cavità uterina. Se questo processo non avviene correttamente l’embrione non riesce a sopravvivere perché non ha più a disposizione sostanze nutritizie: in questa fase infatti ha già consumato le sue “iniziali riserve energetiche”, le sue dimensioni sono aumentate e può quindi ricevere nutrimento soltanto dall’endometrio che è un tessuto ricco di vasi sanguigni. 

L’impianto consta di tre fasi (che durano complessivamente circa 7 giorni): nella prima fase (apposizione) l’embrione deve appoggiarsi all’endometrio, nella seconda (adesione) deve contrarre legami importanti con l’endometrio (si deve “agganciare”), nell’ultima fase (invasione) deve penetrare all’interno dell’endometrio stesso per esservi completamente accolto. L’impianto termina intorno al 14° giorno dopo la fecondazione (ovvero il 28° giorno circa del ciclo mestruale). Se l'impianto ha successo la gravidanza (iniziata ormai da circa 14 giorni) può continuare.

In tutte queste fasi sia l’embrione che l’endometrio giocano un ruolo attivo: entrambi secernono svariate sostanze determinando fra loro un vero e proprio “dialogo biochimico”. L’efficacia di questo “dialogo” è fondamentale per il successo dell’impianto. 

Il fatto che l'embrione secerna sostanze chimiche in grado di "dialogare" con l'endometrio che deve accoglierlo è una affascinante scoperta scientifica degli ultimi anni e configura l'embrione come un soggetto attivo, altamente vitale che entra in gioco producendo egli stesso le sostanze necessarie al successo del suo impianto. 

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